L'intervista/Nico Bavaro (Sinistra Italiana): «Chi ci vuole in Parlamento
punti sulla nostra lista»

L'intervista/Nico Bavaro (Sinistra Italiana): «Chi ci vuole in Parlamento punti sulla nostra lista»
di Alessandra LUPO
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Venerdì 12 Agosto 2022, 21:49

Nico Bavaro, responsabile regionale di Sinistra Italiana, ieri Nicola Fratoianni e il co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli hanno annunciato due super candidature, confermando quella di Ilaria Cucchi cui si aggiunge il sindacalista ivoriano Aboubakar Soumahoro, entrambi esponenti della società civile con una fortissima connotazione sociale. Sono nomi che in qualche modo mettono a tacere anche le critiche che ci sono state mosse sulla natura dell'accordo con il Pd?
«Noi abbiamo stretto un accordo molto chiaro con il Pd, basato sulla difesa della Costituzione, dell'Ambiente e dei lavoratori. Sono i tre cardini dell'intesa in cui la dinamica dei posti da distribuire non trova spazio. E lo abbiamo dimostrato rispondendo alle cattiverie delle ultime ore con queste splendide candidature che mettono a tacere il chiacchiericcio di cui spesso la politica si alimenta».
Il profilo delle candidature sarà la stella polare anche a livello locale?
«Noi abbiamo una nostra lista, che si chiama Alleanza Verdi e Sinistra Italiana ed è evidente che ci saranno candidature consone e adeguate al profilo politico che proponiamo e ai nostri obiettivi».
Circolano già un po' di nomi: ce ne sono di già decisi?
«Questo è in discussione in queste ore di assemblee territoriali, che servono a confrontarsi e a ragionare insieme».
Il segretario nazionale del suo partito, Fratoianni, ha deciso di cedere il suo posto. Una scelta per alcuni un po' azzardata. Qual è il messaggio?
«Sì, Nicola Fratoianni cede il seggio blindato all'uninominale e proporzionale a Ilaria Cucchi, come aveva annunciato, lui sarà candidato ma non con i cosiddetti paracadute. L'obiettivo è portare la lista oltre lo sbarramento quindi il messaggio da parte sua è chiaro: Se mi rivolete in Parlamento dovete andare a votare. Non la trovo una scelta azzardata ma piuttosto coraggiosa: se i cittadini italiani e coloro che hanno a cuore la giustizia sociale ci vogliono in Parlamento devono votare la nostra lista quindi siamo tutti in corsa e senza paracadute».
La sua candidatura in quanto coordinatore però si può dare per assodata?
«Non abbiamo questi automatismi, anche in questo caso deciderà l'assemblea».
Le candidature pugliesi saranno tutte interne o ne arriveranno da fuori?
«Stiamo raccogliendo le disponibilità, contiamo di arrivare a una rosa di circa 25 nomi. Poi si faranno le opportune valutazioni».
Si è parlato di un forte pressing sull'assessore regionale all'Ambiente Anna Grazia Maraschio: conferma?
«Anna Grazia Maraschio è una persona che per il ruolo che ricopre e per la storia e l'intelligenza che ha potrà dare un grande contributo politico e programmatico, a prescindere dall'essere candidata o meno».
Ultimamente i Cinque Stelle vi hanno criticati aspramente, vi accusano di non fare scelte di sinistra. Come replica?
«Io penso che sia un vecchio vizio quello di giudicare una forza politica dagli accordi elettorali che fa, lezioni di coerenza non ne accettiamo da nessuno. In Spagna, Podemos governa con l'equivalente del Pd. In Grecia Tsipras ha formato un governo con un a forza di destra come Anel. Li accusiamo di alto tradimento?».
Siamo in un momento in cui molte forze politiche, a cominciare dai Cinque Stelle, sono in fase di ridefinizione identitaria. Vale anche per voi?
«Quando la politica diventa autoreferenziale si fa la fine di Calenda. Bisogna chiarirsi su un punto: abbiamo di fronte a noi un enorme pericolo che è quello della destra che può, vista la pessima legge elettorale, prendersi due terzi del Parlamento e cambiare la Costituzione con il presidenzialismo e con l'autonomia differenziata che ammazzerebbe il Sud. Di fronte a questo pericolo, l'alleanza Verdi e Sinistra sceglie un accordo con il Pd che può garantire la difesa della Costituzione e l'arretramento della destra».
In che modo?
«Noi siamo convinti come dicono i giovani in Francia che la fine del mese e la fine del mondo siano la stessa lotta e che la povertà dilagante vada cancellata come la precarietà e siamo convinti che non ci sia più tempo per salvare il pianeta dal riscaldamento globale. Queste convinzioni vogliamo portarle in Parlamento. E fare pesare la nostra posizione nelle scelte politiche a venire».
Articolo Uno chiede al Pd maggiore peso nelle scelte della coalizione: che ne pensa?
«Mi pare una richiesta del tutto legittima, penso che una maggiore visibilità di Articolo Uno possa aiutare la coalizione in Puglia dal punto di vista politico e programmatico perché a volte c'è stato qualche smarrimento».
A proposito di smarrimenti, Emiliano ha incontrato Letta sul tema del civismo, chiedendo che vi sia un riconoscimento di queste forze anche a livello delle Politiche. Voi vi siete spesso opposti. Crede che i presupposti possano cambiare, diventando in qualche modo più chiari e strutturati?
«Noi abbiamo un rapporto molto stretto con esperienze civiche in Italia e in Puglia, esperienze portatrici di buona politica e di un punto di vista talvolta eretico. Il civismo può essere una risorsa, se incanalato e guidato verso medesimo scopi politici. Chiarire questo passaggio a tutti i livelli credo possa essere utile non solo nell'ottica di un riconoscimento. Ma di un ruolo».

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