Il reintegro dei medici no vax: da governo e Regione due leggi in conflitto

Il reintegro dei medici no vax: da governo e Regione due leggi in conflitto
di Andrea TAFURO
4 Minuti di Lettura
Lunedì 31 Ottobre 2022, 05:00

Il reintegro in servizio dei medici no vax annunciato dal nuovo ministro della salute Orazio Schillaci, con un provvedimento nazionale allo studio del governo Meloni, in Puglia rischia di scontrarsi con la legge regionale numero 2 del 2021, varata in piena emergenza sanitaria Covid, che impone l’obbligo della vaccinazione per medici e sanitari. Un caso non di poco conto, sul piano politico, soprattutto per i vertici sanitari regionali e per i direttori generali delle Asl, eventuali esecutori del provvedimento, anche se la materia della sanità allo stato attuale rientra tra le competenze concorrenti tra lo Stato e le Regioni, secondo quanto stabilito dall’articolo 117 della Costituzione. 

Le Reazioni


In attesa però di comprenderne gli effetti sul provvedimento annunciano dal ministro Schillaci, ma non ancora ufficializzato, l’assessore alla salute della Regione Puglia, interviene sull’argomento con un richiamo al senso di responsabilità. «Siamo alla fase degli annunci e quindi prima di esprimere un giudizio bisogna attendere gli atti concreti che il Governo nazionale vorrà prendere», afferma Palese. «Quel che è certo è che non dobbiamo dimenticare gli sforzi compiuti nei tre anni trascorsi in cui abbiamo dovuto combattere un virus sconosciuto e invisibile che per fortuna sta evolvendo da pandemia in endemia solo grazie alla scienza. Ma questo non ci deve portare ad abbassare la guardia, proprio ora che la stagione invernale è alle porte. Occorre cautela e attenzione per ogni decisione, pur consapevole che la legge regionale del 2021 che impone l’obbligo derivi da una fase emergenziale che ora possiamo ritenere superata sotto un piano giuridico e sanitario». Attesa e cautela, per Palese. «I medici e gli operatori sanitari devono sempre attenersi alla legge. Quindi – aggiunge l’assessore - se ci sarà una norma nazionale di certo non siamo intenzionati ad andare allo scontro, ma dopo averla analizzata proveremo a comprendere come integrare le due norme nell’interesse collettivo. Personalmente però, invito il governo a seguire la linea dettata dal presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella e non le esternazioni del brasiliano Jair Bolsonaro». Chiaro quindi il riferimento di Palese alle parole del Capo dello Stato che nel suo intervento durante la cerimonia al Quirinale per i Giorni della Ricerca, aveva dichiarato: «Dobbiamo ancora far uso di responsabilità e precauzione. La sanità pubblica ha il compito di mantenere alta la sicurezza soprattutto dei più fragili, dei più anziani, di coloro che soffrono per patologie pregresse. Tuttavia sentiamo che il periodo più drammatico è alle nostre spalle. La scienza è stata decisiva». 
Parole apprezzate anche dal presidente nazionale dell’ordine dei medici, Filippo Anelli. «L’obbligo vaccinale è ormai superato ma la vaccinazione ha rappresentato la soluzione fondamentale nella lotta al Covid. Nelle scelte del futuro bisognerà tenere in considerazione gli sforzi fatti sinora e bilanciare al meglio gli interessi dei singoli con quelli della comunità». Sulla eventuale convivenza tra legge regionale e nazionale, Anelli si dice però possibilista. «Quando ci sarà, faremo le valutazioni del caso e ritengo potranno coesistere le due norme se il reintegro riguarderà i medici liberi professionisti. Tuttora negli ospedali, anche se la storia del Covid è cambiata – evidenzia Anelli - resta fondamentale tutelare i lavoratori e i cittadini bisognosi di cure». 
Posizione intransigente sulla vaccinazione degli operatori sanitari è invece quella del presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione, Fabiano Amati, promotore della legge regionale vigente sull’obbligo di vaccinazione Covid per i sanitari. «In Puglia non avrà alcun effetto pratico l’annunciata decisione del Governo di eliminare l’obbligo alla vaccinazione Covid. È pienamente vigente, infatti, una legge regionale, la numero 2 del 2021, con cui fu esteso l’obbligo per le vaccinazioni ordinarie anche a quella contro il Covid.

Faccio inoltre presente che le sanzioni della legge regionale sono molto più incisive di quelle contenute nella disposizione statale in via d’abrogazione. Mi spiace dover rilevare la notevole assurdità di un Paese dove ai medici bisogna imporre l’obbligo di vaccinazione, con il governo impegnato ad abrogarlo. L’assessorato alla salute e i direttori delle Asl – conclude Amati - si impegnino a far rispettare gli obblighi derivanti dalla legge regionale, così da poter dire che in Puglia i medici devono essere vaccinati, come prova scientifica impone».

© RIPRODUZIONE RISERVATA