Il Piano casa verso un'intesa. Maraschio: «Al lavoro su bozza unitaria»

Il Piano casa verso un'intesa. Maraschio: «Al lavoro su bozza unitaria»
di Alessandra LUPO
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Mercoledì 11 Maggio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 19:12

La quadratura del cerchio sul Piano Casa sarebbe ormai questione di giorni e a breve una bozza definitiva del disegno di legge sarà licenziata dall’assessorato all’Urbanistica per passare poi in commissione prima dell’approdo in Consiglio regionale. Il passo avanti decisivo è arrivato ieri dall’incontro a fine Consiglio tra i capigruppo regionali con l’assessora Anna Grazia Maraschio, che ha raccolto una serie di emendamenti alla sua bozza e ora dovrà condensarle in una proposta unitaria. «Oggi ho incontrato i capigruppo - conferma l’assessora all’Urbanistica - . Il testo su cui vi è convergenza è quello prodotto in assessorato con alcune modifiche. Su alcune vi è ancora necessità di approfondimento, ma entro la prossima settimana si arriverà al testo condiviso». 
Filippo Caracciolo, capogruppo dem che aveva chiesto fin dal primo incontro la comparazione dei due testi, spiega: «Si è deciso di lavorare sul disegno di legge Maraschio assorbendo però gli emendamenti del Pd e degli altri gruppi. Gli “aggiustamenti” riguardano ancora le zone B e C e le premialità in arrivo dal disegno di legge “Programma eco-casa di riqualificazione, rigenerazione e riutilizzo del patrimonio edilizio esistente” a firma Amati e sottoscritto anche da me, da Maurizio Bruno (Pd), assieme ad Antonio Tutolo (Misto). Ora occorre armonizzare il tutto. Ma sono fiducioso». 

I commenti

Dalla sua nuova “casa” politica Stefano Lacatena, approdato in “Con” dopo l’abbandono dell’opposizione e ritenuto il destinatario in pectore della delega consiliare all’Urbanistica, non nasconde la soddisfazione per il lavoro di mediazione portato avanti negli ultimi giorni: «Abbiamo lavorato per sottoporre una proposta che metta insieme il ddl dei consiglieri e lo schema dell’assessore, credo che la soluzione sia finalmente vicina. Il gruppo “Con” - prosegue Lacatena - ha risposto all’appello del capogruppo Pd e al richiamo al senso di responsabilità per una legge che i pugliesi aspettano da troppo tempo». 
Tutto liscio dunque? Apparentemente sì, anche se la prevista riunione allargata che avrebbe dovuto discutere le varie proposte non si è più tenuta dopo una serie di slittamenti e fumate nere.

E poi ci sono i punti critici, che spingono verso posizioni idealmente opposte, quelle più ambientaliste di Sinistra Italiana, partito dell’assessora, e quelle più imprenditorialiste dei dem: la percentuale di premialità (cioè l’aumento di cubatura) per demolizioni-ricostruzioni ma soprattutto la possibilità di intervenire liberamente nelle zone B e C dei comuni, consentendo il libero cambio di destinazione d’uso in zone già a vocazione residenziale. Poi c’è la questione delle aree agricole, le cosiddette zone E, per cui la bozza unitaria sarebbe orientata a permettere aumenti di cubatura per gli immobili già residenziali. Le aree tutelate? Nel disegno dei consiglieri si dice sì (ma si escludono alcuni casi, ad esempio gli immobili entro i 300 metri dal mare), in quello della Maraschio si diceva no. Nella proposta di “Con” il piano si applicherebbe solo in conformità al Piano paesaggistico. Ma per farlo occorre che gli indirizzi del Pptr si traducano in una norma urbanistica. 

Le perplessità del M5S

Come se non bastasse la bozza non tiene conto delle perplessità in arrivo ad esempio dal M5s: «Ragionare sulle zone agricole diventa rischioso - spiega Cristian Casili - anche se si tratta dai singoli edifici individuati dal Comune. Dobbiamo spogliare la proposta delle disposizioni che potrebbero compromettere la tenuta costituzionale del testo - prosegue il consigliere 5s -, non possiamo permetterci di licenziare un provvedimento che anche solo potenzialmente produca ancora una volta incertezze e rallentamenti per comuni, cittadini e imprese. Le questioni fondamentali da affrontare sono due: garantire l’impronta unitaria della pianificazione paesaggistica, per non danneggiare il territorio nelle sue componenti ambientali, e individuare correttamente l’ambito di applicazione della proposta. Per assicurare la complessiva efficacia delle previsioni del piano paesaggistico - conclude Casili - deve essere garantita un’adeguata funzione di controllo da parte della Regione o, almeno, sarebbe utile specificare i criteri per l’individuazione delle zone in cui i comuni possono dare applicazione alle misure premiali». 
 

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