Cantieri, sì al nuovo prezzario. La protesta: «Misure ancora insufficienti»

Cantieri, sì al nuovo prezzario. La protesta: «Misure ancora insufficienti»
di Pierpaolo SPADA
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Sabato 21 Maggio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17:26

A distanza di tre anni dall’ultimo, la Regione approva il nuovo prezzario delle opere pubbliche. Il listino è aggiornato in base alle rilevazioni percentuali del primo semestre 2021. Ma a poche ore dalla pubblicazione sul Bollettino ufficiale regionale già provoca la levata di scudi del mondo produttivo pugliese, che contesta l’esiguità degli aumenti riconosciuti a fronte di quelli effettivamente determinati dalla pensatissima inflazione. Da Bari, gli uffici regionali, interpellati, fanno sapere: «Nuovo aggiornamento a luglio».
Il documento è composto da quasi 800 pagine ed è allegato alla delibera di giunta che lo ha licenziato (su proposta del vicepresidente con delega alle Infrastrutture, Raffaele Piemontese), inclusiva delle motivazioni che hanno determinato i tempi di attuazione del provvedimento e l’aggiornamento di 6.070 prezzi su 11.516. L’aggiornamento si era reso urgente già nel 2020 a fronte del “decreto Rilancio”, in funzione della concessione dei bonus edilizi. Poi, è iniziato l’effetto inflattivo della ripresa post-Covid e della stessa politica degli incentivi fiscali e a novembre 2021 il ministero delle Infrastrutture è intervenuto con un decreto per rilevare le variazioni percentuali, in aumento o in diminuzione, superiore all’8%, verificatesi nel primo semestre dello stesso anno, dei singoli prezzi dei materiali da costruzione. Il 2 febbraio scorso la Conferenza delle Regioni ha iniziato ad adoperarsi per coordinare l’aggiornamento dei prezzari regionali. Ma, in ragione della successiva esplosione dei prezzi, la Regione ha deciso di aggiornare il listino sulla base della rilevazione effettuata al Mims nel primo semestre 2021 e in attesa delle apposite linee guida per la determinazione dei prezzari 2022. E quando il 12 maggio ha analizzato il prezzario proposto dalla sezione Opere pubbliche regionale, «il Comitato tecnico amministrativo del Provveditorato interregionale alle opere pubbliche del Mims - si legge sulla delibera - non ha evidenziato alcuna criticità circa la sua approvazione». 

Puglia, il nuovo prezzario: gli esempi

Qualche esempio può aiutare a comprendere l’entità degli aumenti approvati. Partiamo da murature e tramezzature: gli aumenti rispetto al listino del 2019 oscillano tra due e 100 euro (per le lavorazioni più costose, sopra i mille euro). Quanto alle opere in ferro, gli aumenti evolvono nell’ordine dei 2-10 euro. Per i rivestimenti, pochissime le variazioni. Mentre per infissi e accessori l’aumento oscilla tra i 5 e i 50, come anche per coperture e solai. «Parliamo di un’incidenza media del 5-7%. Che è quella rilevata nel primo semestre 2021. Ma, nel frattempo - osserva il presidente di Ance Lecce, Valentino Nicolì - il mondo è cambiato. Questo aggiornamento, pertanto, non cambia di una virgola la situazione in cui si trovano le imprese. Un’altra occasione per mettere i lavori pubblici su una corsia di modernità ed efficienza è fallita. Prendiamo ad esempio il “cappotto” che è molto attuale: l’aumento è intorno ai 3 euro. Ed è inconcepibile perché l’aumento effettivo oggi è di gran lunga superiore. Sono prezzi fuori dalla realtà». 
Così il presidente di Confapi, Giuseppe Petracca: «Gli adeguamenti dei prezzi sono ritenuti assolutamente non in linea con la situazione che si è determinata in seguito a oltre due anni di pandemia e a quasi tre mesi dall’inizio dalla guerra in Ucraina. Le imprese stanno purtroppo facendo i conti con un eccezionale aumento del costo delle materie prime e dell’energia. E a fronte di ciò si rilevano modifiche al prezzario regionale di appena il 3%. Chiediamo di rivedere subito quei prezzi sulla base di una ricerca di mercato aggiornata a rilevazioni attuali». 
Se ne parlerà lunedì alla Camera di commercio di Lecce che, su impulso delle organizzazioni sindacali edili, Ance, Confapi, Claai e Cna ha convocato alle 10 una conferenza stampa sul tema. Interviene anche Ance Taranto: «Questo prezzario sia davvero transitorio. Si ponga rimedio con un aggiornamento che tenga conto dei reali prezzi di mercato. Si proceda senza indugi - dice il presidente Fabio De Bartolomeo - entro il 31 luglio». 
E, come anticipato, la Regione si sta già adoperando per onorare tali aspettative. Lo spiega il responsabile del “Coordinamento tecnico professionale”, l’ingegner Roberto Polieri: «L’altro ieri è uscito su Gazzetta ufficiale l’aggiornamento delle rilevazioni ministeriali al secondo semestre 2021. Quindi, ci stiamo già dando da fare per definire entro un mese circa un nuovo prezzario. Nella versione attuali gli aumenti delle opere pubbliche oscillano tra il 6 e il 15% e sono stati applicati sulla base dell’incidenza rilevata nel primo semestre 2021 dal Mims, non dalla Regione».
 

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