La Regione Puglia approva, «con votazione segreta» la cosiddetta Legge salva-poltrone. Cosa significa: la norma garantisce ai consiglier regionali altri dieci mesi di mandato, compreso lo stipendio, in caso di dimissioni del presidente della Regione. Una scelta che provoca lo sfogo del sindaco di Bari Antonio Decaro: «Qualcuno ha provato a spiegare ai cittadini pugliesi come sia possibile che in un periodo come questo, di difficoltà per tanti, dei consiglieri di maggioranza e di opposizione si trovino d'accordo nel garantirsi altre dieci buste paga da 10mila euro ciascuna oltre la fine naturale del loro mandato?», scrive il primo cittadino in un post su facebook.
Le parole del sindaco
«Il Consiglio regionale pugliese decide di approvare, con votazione segreta, una norma con la quale i consiglieri si garantiscono altri 10 mesi di mandato (e di stipendio) in caso di dimissioni del presidente e di cosa parlano tutti? Del futuro di Decaro. Di cosa farà Decaro. Di cosa succederà a Decaro. Addirittura ho letto da qualche parte che si tratterebbe di legge anti-Decaro. A me francamente sembra una legge anti-decenza», tuona il primo cittadino sui social.
«Invece di pensare al futuro di Decaro - prosegue il sindaco - qualcuno ha provato a spiegare ai cittadini pugliesi come sia possibile che in un periodo come questo, di difficoltà per tanti, dei consiglieri di maggioranza e di opposizione si trovino d'accordo nel garantirsi altre dieci buste paga da 10mila euro ciascuna oltre la fine naturale del loro mandato?».
Decaro poi racconta un aneddoto: «Ieri, passando dalla spiaggia di Pane e Pomodoro, mi è capitato di leggere questa frase: «facit l'amooor non sit facenn la uèrr», fate l'amore non fate la guerra. L'ho trovata particolarmente azzeccata per questo mondo strano. E ho sorriso pensando che spesso le risposte alle domande più complesse ce le danno i cittadini, con il loro buonsenso». E proprio ai cittadini va l'ultimo pensiero: «Sarà con loro che, a tempo debito, sceglierò cosa fare del mio futuro. E se deciderò di tornare a fare l'ingegnere all'Anas - conclude - lo farò col sorriso sulle labbra. Non sarà certo un dramma per nessuno».