Regione, in dieci già “in fuga” dai banchi
La corsa per Roma cambierà il Consiglio

Regione, in dieci già “in fuga” dai banchi La corsa per Roma cambierà il Consiglio
di Vincenzo DAMIANI
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Mercoledì 31 Gennaio 2018, 06:35 - Ultimo aggiornamento: 12:21
Dai banchi di via Capruzzi a Bari agli scranni in parlamento: sono dieci i consiglieri regionali che aspirano al trasferimento dalla Puglia a Roma, tra di loro anche un assessore della giunta Emiliano, Filippo Caracciolo. Non tutti ce la faranno, viste le posizioni nei listini o la difficile partita da giocare all’uninominale, però alcuni hanno buone chance. Una eventuale elezione andrebbe a intaccare gli equilibri attuali in consiglio regionale e aprirebbe nuovi scenari.
Dei 10 consiglieri candidati 5 sono espressione del centrosinistra e 5 del centrodestra, non ci sono esponenti del Movimento5Stelle perché, come da loro regolamento interno, è vietata la candidatura per chi già ricopre altre cariche elettive. Oltre al citato Caracciolo, sono in corsa per un seggio in parlamento anche il segretario regionale del Pd, Marco Lacarra, Donato Pentassuglia, Sergio Blasi, Fabiano Amati: sono tutti del Pd e sono schierati tutti nei collegi uninominali, solo Lacarra è presente anche nel plurinominale come capolista nel collegio Bari-Altamura, quindi la sua elezione è quasi scontata. Ma anche Blasi ha delle possibilità di vittoria, così come Caracciolo, più complicato il compito di Pentassuglia e Amati. Per il centrodestra sono candidati il vice presidente del Consiglio regionale, Giandiego Gatta; l’ex capogruppo forzista Andrea Caroppo (Nardò); l’ex fittiano Saverio Congedo (Lecce); Francesco Ventola e il capogruppo Ignazio Zullo nel plurinominale (Bari-Altamura), al terzo posto del listino. Anche in questo caso ci sono possibilità di elezione, soprattutto per Ventola. Vediamo, ora, cosa accadrebbe nel caso di affermazione di qualche consigliere regionale: l’elezione di Sergio Blasi (renziano) alla Camera, ad esempio, farebbe subentrare Loredana Capone, attuale assessore all’industria turistica e culturale della Regione. Una situazione che regalerebbe ad Emiliano la possibilità di nominare un altro assessore esterno, perché a quel punto Loredana Capone non sarebbe più da considerare esterna. Non solo: se dovesse farcela contemporaneamente anche Caracciolo – ipotesi da non scartare – in giunta si libererebbero due caselle, e al suo posto subentrerebbe Debora Cilento (attuale assessore comunale a Trani).
 
Al posto di Lacarra (renziano ma comunque non nemico di Emiliano), invece, entrerebbe Anita Maurodinoia, attuale capogruppo di Sud al Centro - Iniziativa Democratica nel Consiglio comunale di Bari, ma molto vicina al governatore. L’elezione di Amati porterebbe a due ipotesi: il subentro dell’ex consigliere regionale Giovanni Epifani, candidato anche lui alla Camera, o in caso di elezione di entrambi il subentro di Antonella Vincenti, recentemente dimessasi dalla carica di presidente della conferenza delle “Donne democratiche” a causa dello scarso numero di presenze femminili nelle liste. L’elezione di Donato Pentassuglia (renziano) porterebbe al subentro di Pietro Bitetti, attuale consigliere comunale della civica “Taranto Futuro Prossimo”. In pratica, Emiliano si ritroverebbe in maggioranza persone a lui più vicine, quindi la sua maggioranza ne potrebbe uscire rafforzata. Non solo, c’è un altro tema da non sottovalutare: il consigliere regionale Morgante (Movimento Schittulli-Area Popolare) si è occupato in prima persona di compilare le liste dei candidati della lista che fa riferimento al ministro Lorenzin, il raggruppamento centrista che sta in coalizione con il Pd di Renzi.
Non è impensabile, quindi, immaginare un avvicinamento ulteriore di Morgante alla maggioranza di Emiliano. Insomma, dopo il 4 marzo in consiglio regionale potrebbe cambiare non solo volti ma spostare anche gli equilibri nei gruppi e il presidente della Regione potrebbe trarne beneficio potendo contare su persone a lui molto vicine. Anche la stessa squadra di governo è destinata a mutare, è molto probabile che dopo le Politiche ci sia un rimpasto corposo, almeno 3 volti nuovi considerando che ci sono ancora delle deleghe da assegnare. Non è da escludere nemmeno un rientro di Annamaria Curcuruto qualora Loredana Capone dovesse scattare come nuova consigliera al posto di Sergio Blasi. Per ora solamente ipotesi e scenari, ma alcuni potrebbero verificarsi.
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