La stretta della Regione: via alle buone pratiche contro la sputacchina. Sanzioni fino a seimila euro per chi trasgredisce

La stretta della Regione: via alle buone pratiche contro la sputacchina. Sanzioni fino a seimila euro per chi trasgredisce
di Maria Claudia MINERVA
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Mercoledì 7 Aprile 2021, 22:47

La sputacchina, principale insetto vettore della xylella fastidiosa, ha fatto la prima comparsa nel Salento. A Casarano sono stati avvistati i primi insetti adulti, anche se questo è ancora il periodo delle larve giovanili. Ma quest'anno la Regione Puglia è pronta con una stretta sui controlli per la lavorazione dei terreni prevista per la distruzione dei vettori. Dal 10 aprile al 10 maggio 2021 tornano le buone pratiche agricole, come prescritto dal Piano d’azione contro la batteriosi appena approvato dalla Giunta regionale. Infatti, da sabato prossimo sarà obbligatorio in tutto il territorio regionale eseguire le lavorazioni dei terreni per eliminare gli stadi giovanili del vettore sputacchina. Mentre sugli insetti adulti si dovrà intervenire con prodotti chimici autorizzati dal ministero. E già dall’11 aprile, promette il Piano, partiranno i controlli diretti a verificare il rispetto dell’applicazione delle misure di lotta contro gli stadi giovanili dei vettori (lavorazione dei terreni) e fino al 30 giugno prossimo, e saranno effettuati in tutti i terreni, agricoli ed extra agricoli, pubblici e privati, aree di servizio lungo le strade, scarpate stradali e ferroviarie, sponde di canali, pertinenze di stazioni di servizio stradali e aree destinate al verde pubblico, aree demaniali. Per i trasgressori, ai sensi del comma 15 dell’art. 55 del D. Lgs 19/2021, il mancato rispetto delle misure fitosanitarie obbligatorie di lotta ai vettori, sarà comminata una sanzione amministrativa del pagamento di una somma da mille a seimila euro.

La denuncia

Contro la presenza di insetti adulti di sputacchina la Coldiretti Puglia chiede intanto un intervento efficace, sottolineando «l’importanza del monitoraggio volontario capillare attraverso l’appello lanciato da Infoxylella al “Citizen Science” per rilevare i potenziali vettori contaminati, l’unica soluzione con il coinvolgimento di tutti agricoltori e tecnici per ridurre la velocità di avanzamento della infezione». Secondo Coldiretti «i risultati dello studio condotto dagli enti di ricerca impongono una seria riflessione circa il nuovo regolamento comunitario approvato il 14 agosto scorso che ha ridotto a 50 metri, dai 100 metri inizialmente previsti, l’area buffer soggetta a taglio obbligatorio intorno alle piante infette per sottrarle all’azione di diffusione degli insetti vettori, come la cicalina sputacchina - ha sottolineato il presidente Savino Muraglia -.

Se la sputacchina cammina fino a 400 metri in una stagione, l’area buffer di 50 metri risulta decisamente insufficiente a contenere il rischio contagio».

La Regione

Intanto, la Regione Puglia, attraverso il Piano d’azione approvato due giorni fa dalla Giunta, detta in nove mosse per prevenire e contrastare la xylella. «Il Piano è un documento programmatico - commenta l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia – che descrive il complesso delle attività che la Regione Puglia metterà in campo nel 2021 per contenere l’avanzata del batterio. Con il supporto operativo dell’Arif, da maggio ad ottobre saranno passati al setaccio 240 chilometri quadrati di territorio ed analizzate al laboratorio oltre 200 mila piante al fine di diagnosticare l’eventuale presenza dell’organismo nocivo ed impedirne la proliferazione. «È utile ribadire – sottolinea, ancora, l’assessore Pentassuglia – l’assoluto rigore cui siamo chiamati nella lotta all’insetto vettore. In particolare, è assolutamente necessario attuare le operazioni di lavorazioni del terreno, dal 10 aprile al 10 maggio, in modo da ridurre la popolazione della sputacchina quando questa è nella sua fase giovanile e non è ancora in grado di volare. È evidente - conclude l’assessore – quanto sia fondamentale la collaborazione di tutti gli attori coinvolti, Regione, Comuni, mondo della ricerca e naturalmente di tutto il settore agricolo regionale e dei cittadini, perché si adottino non solo misure ma anche comportamenti necessari per arginare e isolare quanto più possibile l’avanzata del batterio a tutela del nostro paesaggio e della nostra economia». 

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