Autonomia e vecchi veleni, Decaro ribatte a Emiliano: «C'è chi ha cambiato idea»

Autonomia e vecchi veleni, Decaro ribatte a Emiliano: «C'è chi ha cambiato idea»
di Paola ANCORA
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Mercoledì 15 Febbraio 2023, 06:47 - Ultimo aggiornamento: 08:33


Dalla perequazione delle risorse fra enti più o meno bisognosi all'autonomia differenziata, i Comuni non prendono lezioni dalle Regioni. Può riassumersi così il pensiero del presidente Anci Antonio Decaro che ieri, a margine del tredicesimo congresso della Legacoop Puglia, ha replicato alle dichiarazioni polemiche rese nei giorni scorsi dal governatore Michele Emiliano. «I Comuni aveva detto il presidente della Regione sono i grandi assenti nel dibattito sull'autonomia, ma se passasse verrebbero travolti». Parole che hanno fatto l'effetto della benzina sul fuoco, confermando il braccio di ferro a distanza che va consumandosi, da qualche mese in qua, fra i due pezzi da novanta del centrosinistra e del Pd pugliesi. «Sull'autonomia differenziata ha aggiunto Decaro le Regioni non hanno avuto sempre la stessa posizione». Tradotto: anche Emiliano ha cambiato idea. E se all'inizio aveva occhieggiato alla possibilità di un regionalismo rafforzato, quando è montato il vento della protesta ed è emerso come dal ddl Calderoli fossero scomparsi tanto il fondo perequativo che qualsiasi riferimento certo al finanziamento dei Livelli essenziali delle prestazioni, ha cambiato fronte. 

La posizzione dei Comuni


Ancora in dubbio la presenza di Decaro alla manifestazione contro l'autonomia organizzata per sabato a Bari dalla Cgil Puglia. «Non so se ci sarò sabato, ma la mia posizione è nota: rappresento l'associazione dei Comuni - ha detto Decaro - nella quale ci sono realtà che hanno posizioni diverse su un testo di legge che ancora non abbiamo ricevuto e che ci arriverà nei prossimi giorni». «Non sono mai stato favorevole - ha aggiunto ancora il primo cittadino di Bari e sono spaventato da un aumento delle funzioni da parte delle Regioni che negli ultimi anni hanno cercato di coprire anche materie proprie dei Comuni».

Decaro ha precisato poi che i Comuni, ottomila in tutta Italia, sono «riusciti a non litigare superando la fase di riparto dei fondi in base al principio della spesa storica. Dalla gestione degli asili nido, per la quale abbiamo ricevuto due miliardi e cento milioni di euro da spendere entro il 2027, alle spese per i servizi sociali e il trasporto per i disabili, abbiamo superato la spesa storica e dato risorse a chi aveva più bisogno, tenendo insieme i fabbisogni standard e le capacità fiscali di ciascun comune». Decaro ha ribadito che «ogni anno facciamo un passaggio di perequazione fra i Comuni: non sono sempre quelli del Nord a cedere risorse a quelli del Sud. Ci sono tanti Comuni piccoli di montagna o delle aree interne che hanno più bisogno di tante realtà meridionali. Noi - ha concluso - questa operazione di perequazione l'abbiamo fatta, le Regioni ancora no».

Il Pd alla manifestazione


Nel frattempo il Pd Puglia annuncia la sua partecipazione alla manifestazione di sabato prossimo alle 17 a Bari con il segretario Domenico De Santis, sottoscrittore della proposta della Cgil insieme a tutti i segretari provinciali del Partito democratico. «Parteciperemo compatti alla manifestazione - ha affermato De Santis - perché riteniamo che il disegno di legge Calderoli sia un danno per la Puglia e per tutte le regioni del Meridione. Non possiamo arrenderci all'idea che in questo Paese ci siano cittadini di Serie A e cittadini di Serie B, non è pensabile che i cittadini del Sud debbano essere penalizzati con servizi meno efficienti e risorse inferiori».


Se la vittoria del centrodestra in Lazio e Lombardia, con Fratelli d'Italia diventato primo partito anche nella roccaforte leghista lombarda, promette di incidere negli equilibri di forza all'interno della maggioranza e sull'agenda di governo - dunque anche sull'autonomia - la presidente del Consiglio regionale pugliese Loredana Capone ha incontrato alla Bit di Milano il ministro e leader della Lega Matteo Salvini. «Ho voluto raccontargli tutti gli sforzi fatti dalla nostra regione per arrivare ad avere uno degli spazi più prestigiosi della Fiera. Gli ho chiesto di rivedere il disegno di legge sull'autonomia differenziata perché se dovesse essere approvato così com'è, tutto il grande lavoro fatto al Sud in questi anni rischierebbe di andare perduto. Prima è fondamentale definire i Livelli essenziali delle prestazioni e mettere in bilancio le risorse per finanziarli. Il ministro ha risposto che entro un anno saranno definiti i Lep e che in questo modo le Regioni che lo vorranno potranno gestire in autonomia determinate materie. Se non si riparte dai divari e dal Sud - ha concluso Capone - non si ripartirà affatto. O meglio alcuni avranno la Ferrari e correranno fortissimo verso il futuro, altri cammineranno a piedi».

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