La tregua elettorale è finita: guerra aperta tra Fratelli d'Italia e Lega per il flop in Puglia

La tregua elettorale è finita: guerra aperta tra Fratelli d'Italia e Lega per il flop in Puglia
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Mercoledì 23 Settembre 2020, 20:25 - Ultimo aggiornamento: 25 Settembre, 18:10
A scoperchiare il vaso di Pandora di un attrito che covava sotto traccia da tempo è stato Matteo Salvini: «Le candidature di Caldoro e Fitto non hanno scaldato i cuori. Gli elettori hanno sempre ragione: se abbiamo perso in Puglia e in Campania è perchè dovevamo offrire di più e meglio, qualche errore s'è commesso». Una bordata che ha aperto in Puglia uno scontro con Fratelli d'Italia a 48 ore dalla delusione del centrodestra per l'esito delle Regionali. Rinfocolata anche dal governatore appena riconfermato, Michele Emiliano, che già ieri aveva parlato di «un mare di voti di leghisti» confluiti nella coalizione che lo sostiene. E anche se sul fronte dei vincitori non mancano polemiche e accuse, con il segretario regionale del Pd Lacarra che chiede le scuse agli oppositori interni e ai renziani per gli attacchi subiti in campagna elettorale, è nel centrodestra che il mare è più agitato. D'altronde che la Lega non condividesse la candidatura alla presidenza della Regione Puglia di Raffaele Fitto non è mai stato un mistero; tanto che lo scorso maggio, a pochi mesi dal voto, il Carroccio decise di proporre in alternativa Nuccio Altieri. Poi, a Roma, i leader trovarono un accordo di massima e, durante la campagna elettorale, c'è stata una momentanea tregua. Terminata oggi.

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«Se abbiamo preso più voti in Toscana di quanti ne abbiamo preso in Campania e Puglia evidentemente qualche errore si è commesso, ma basta imparare», ha detto Salvini. A rincarare la dose ci ha pensato il deputato barese Rossano Sasso, salviniano di ferro e referente del Carroccio in Puglia: «Come centrodestra - è la critica mossa - evidentemente non siamo riusciti a parlare un linguaggio nuovo, per rispetto dei nostri alleati abbiamo acconsentito a questa situazione ma possiamo tranquillamente dire che avevamo ragione noi». Secondo Sasso era necessario proporre «qualcosa di nuovo» rispetto a Fitto. «Quando perdi di otto punti - sottolinea - è evidente che qualcosa non ha funzionato nella proposta e il candidato si fa carico di oneri e onori».

A stretto giro di posta è arrivata la replica di Fratelli d'Italia: «La candidatura di Raffaele Fitto è stata la scelta giusta, lo testimoniano i numeri, sui quali è difficile opinare», ha sbottato Marcello Gemmato, deputato barese e coordinatore regionale di Fdi. «Dai dati definitivi - prosegue - emerge che la somma dei voti dei partiti che hanno sostenuto Fitto è pari a 694.536, mentre i voti che ha raccolto Fitto sono ben 724.928: una differenza di oltre 30mila voti, espressi alla persona Raffaele Fitto, a testimonianza del credito riscosso presso i pugliesi e a testimonianza della bontà della scelta fatta. Purtroppo in Puglia si è però assistito anche a un forte arretramento degli altri partiti del centrodestra, con la Lega al 9.57% rispetto al 25.29% delle europee (-15.72%)». Un botta e risposta che fa presagire una difficile convivenza in Consiglio regionale. 
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