Regionali, Centrodestra nel caos. Vitali: «Ora scendo in campo io». Fitto: «Siamo in un partito senza regole». Toti: «Schittulli faccia la sua parte»

Regionali, Centrodestra nel caos. Vitali: «Ora scendo in campo io». Fitto: «Siamo in un partito senza regole». Toti: «Schittulli faccia la sua parte»
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Sabato 4 Aprile 2015, 10:06 - Ultimo aggiornamento: 12:30

"Non può chiedere le chiavi di casa mia, entrare e mettere i piedi sul tavolo. I cosiddetti ricostruttori peraltro fino a oggi non mi hanno domandato di essere in corsa per le elezioni. Nessuno di loro l'ha fatto. Non è che posso andare a cercarli porta a porta". Lo afferma a Repubblica Luigi Vitali commissario di Fi in Puglia riferendosi a Raffaele Fitto. Alla domanda se il divorzio tra Berlusconi e Fitto sia più vicino, Vitali replica: "Se ci sarà, l'avrà provocato Fitto. Per quanto ci riguarda, non abbiamo e non avremo colpe".

"Io - aggiunge - sto già facendo le liste. Gli spazi si assottigliano, inevitabilmente. E dopo Pasqua, l'ultima parola sui concorrenti che scenderanno in campo toccherà a Berlusconi. Questo è tutto". Alla domanda se qualora lo scontro finale non dovesse essere scongiurato sarà proprio lui il candidato di Forza Italia, Vitali replica: "Sono stato invitato a farlo pure in passato, da Berlusconi.

Ancorchè io credo che questa volta la testa di serie più forte debba essere barese. Come Schittulli, che ci siamo ritrovati ai nastri di partenza perchè altre forze politiche l'avevano sponsorizzato". "Tuttavia - aggiunge - se sarò costretto, non mi tirerò indietro. Io sono un soldato e, quindi, a disposizione".

Fitto sul suo blog - "Siamo ora in un partito senza regole, dalla testa in giu'. Siamo in un partito con dirigenti privi di qualunque legittimazione democratica. Ma davvero pensiamo che le liste possano essere fatte e disfatte dalla senatrice Rossi, o comunque dipendere da un suo finale atto di volonta'". Cosi' Raffaele Fitto su suo blog.

"Siamo in un partito senza una seria e credibile linea politica. Siamo soprattutto un partito con 9 milioni di elettori in fuga. E adesso qualcuno vorrebbe anche "piu' bavaglio per tutti?". Lo scrive sul suo blog l'europarlamentare Raffaele Fitto facendo riferimento anche alle dichiarazioni di ieri di Silvio Berlusconi. "C'e' ormai un cupo bunker, costruito intorno a Silvio Berlusconi, dove pochi autonominati pretendono di decidere sulla sorte delle persone, e - peggio ancora - sulla linea politica", attacca.

"Il centrodestra italiano, in primo luogo grazie a Berlusconi, e' stato a lungo depositario delle speranze e delle attese degli italiani di un grande cambiamento e di una profonda riforma liberale. Un mix di errori politici e di circostanze esterne negative ha purtroppo impedito di realizzare questa promessa. Per parte mia, insieme a tanti amici, rivendico di essere stato accanto a Berlusconi nelle fasi per lui piu' dure, quelle degli attacchi giudiziari, dell'uso politico della giustizia, del tentativo di estrometterlo dalla politica per via giudiziaria. E' il mio e nostro orgoglio, ed e' una regola che - per me - vale nella vita, prim'ancora che nella politica: nei momenti difficili, si difende chi e' sotto attacco. Ma ora che le nubi giudiziarie sono in gran parte diradate intorno a Silvio Berlusconi, e' venuto il momento di discutere in modo intellettualmente onesto della situazione che e' sotto gli occhi di tutti", sottolinea Fitto evidenziando di aver scritto queste "poche righe" sul suo blog "con i sentimenti con cui ci sia accosta a una vicenda che sa di tragedia greca o shakespeariana".

"Piaccia o no, la vecchia FI e il Pdl avevano sempre rispettato statuti e regole. Da un anno, invece, siamo in una terra di nessuno, dove nulla (a Roma o sui territori) corrisponde a quanto e' scritto nello statuto", aggiunge l'europarlamentare che poi conclude: "Lo dico senza asprezza e senza nulla di personale. Ma davvero pensiamo che le liste possano essere fatte e disfatte dalla senatrice Rossi, o comunque dipendere da un suo finale atto di volonta'? Davvero pensiamo che dirigenti possano essere esclusi in Puglia e non solo dalle elezioni regionali e domani dalle elezioni politiche solo per aver espresso un'opinione nel dibattito di partito o per aver partecipato ad un'assemblea? Dove siamo finiti? Non eravamo, o non dicevamo di essere, un partito liberale di massa?".

Toti: "Schittulli faccia la sua parte per battere la sinistra" - Questo e' un momento di grande responsabilita' e deve essere un momento di grande generosita'. Dobbiamo dare ai nostri elettori delle risposte, dobbiamo confermare le buone amministrazioni che abbiamo e mandare a casa le pessime amministrazioni del centro-sinistra. Lo afferma Giovanni Toti intervistato dal Gr1 Rai. "Non ci sono fittiani o totiani, ci sono berlusconiani. Chi sta in Forza Italia crede nel presidente Berlusconi. Noi- prosegue il consigliere del Cav - facciamo la nostra parte come partito, Schittulli faccia la sua parte come presidente e mandiamo a casa la sinistra. Rispondendo ad una domanda sull'uscita dal partito di Sandro Bondi, sottolinea: "Io rilevo che tutti quelli che non hanno piu' in mano lo scettro del comando magicamente si ritrovano in disaccordo con il proprio movimento politico. Se rimane un minimo di amore per il marchio in cui si e' militato per lungo tempo, bisognerebbe cercare di non distruggerlo o di non contribuire a farlo anche quando non si condivide piu' la linea politica".

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La giornata di ieri (3 aprile 2015) - A meno di due mesi dalle elezioni regionali e' caos nel centrodestra in Puglia. Allo scadere dell'ultimatum che aveva lanciato, Francesco Schittulli candidato governatore decide di smarcarsi dal conflitto interno a Forza Italia e sceglie di correre con il 'dissidente' Fitto spingendo nell'angolo il partito del cavaliere commissariato in Puglia con Luigi Vitali. Questi, a sua volta insiste, "Fi e' e resta a fianco di Schittulli". Come potra' farlo non e' chiaro visto che dopo una ennesima giornata trascorsa senza contatti diretti tra il candidato e il segretario regionale del maggiore partito dello schieramento, mandato da Berlusconi per riportare nei ranghi l'europarlamentare pugliese, Schittulli ha sancito con un comunicato la spaccatura definitiva.

"Rilevando che Fi non ha ancora aderito alla mia, ragionevole, impostazione definita unicamente nell'interesse di tutti - dice - la mia campagna elettorale continua con le forze politiche e movimenti che invece l'hanno condivisa". "Le polemiche romane - aggiunge - non possono e non devono ripercuotersi sulla mia e nostra amata Puglia". Vitali, invece, e' convinto di avere dato al candidato la riposta sollecitata, "assicurando che Forza Italia fara' una lista competitiva senza preclusioni".

"Nessuno puo' mettersi a sindacare - aveva aggiunto pero' - sui nomi dei candidati perche' questo e' un problema di Fi e non di altri". Al centro della contesa in corso da settimane e' la paventata epurazione dei fittiani dalla lista di Forza Italia. Fitto aveva chiesto garanzie sulla conferma dei consiglieri regionali uscenti e degli amministratori locali. Rassicurazioni che Vitali ritiene di avere dato: "Io ho detto che non ci sono preclusioni e che i sette consiglieri regionali uscenti sono tutti ricandidabili al netto dei due (il capogruppo Zullo e il consigliere Mazzei, ndr) che hanno detto cose contro Berlusconi. Gli altri, pur in dissenso con la mia nomina, sono stati in silenzio e per me sono ricandidabili".

Dopo la svolta di Schittulli e la conferma di appoggio da parte di Vitali, Fitto preferisce non commentare rinviando alle dichiarazioni gia' fatte in cui ha chiesto "un centrodestra unito all'interno del quale ciascuno puo' dare il proprio contributo. E' inimmaginabile che chi esprime un pensiero diverso, possa essere escluso dalla vita di un partito o dalla vita di una coalizione". Certo spetta al candidato governatore scegliere la coalizione che lo sostiene. Se Schittulli dovesse confermare il no a Forza Italia, il partito del Cavaliere si ritrovera' isolato alla ricerca di un nuovo candidato e di nuovi alleati a poche settimane dal voto.

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