C'è l'intesa su Fitto, ma slitta la comunicazione ufficiale: oggi nuovo vertice dei big

C'è l'intesa su Fitto, ma slitta la comunicazione ufficiale: oggi nuovo vertice dei big
di Francesco G.GIOFFREDI
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Giovedì 4 Giugno 2020, 09:20
Lo sprint c'è, l'intesa a grandi linee (e i sondaggi) pure, l'ufficialità non ancora. Questione di dettagli, si dice in questi casi. E di vasi comunicanti, di caselle l'una incastrata con l'altra. Al netto del veleno in coda e di tensioni residue. Il vertice fiume del centrodestra nazionale, ieri a Roma, sembra aver prodotto passi avanti: dovrebbe essere Raffaele Fitto il candidato governatore in Puglia, in quota Fratelli d'Italia. La sostanza sarebbe tutta qui, per la forma e per i comunicati stampa prego ripassare.

Il tavolo dei leader tornerà a riunirsi già oggi, volontà e necessità cominciano per forza di cose a convergere: le elezioni a settembre obbligano a scelte definitive e non più procrastinabili, per tutte le regioni al voto. Ma il punto d'inciampo è proprio questo: la trattativa è un delicato gioco d'equilibri complessivi, l'accordo va sancito sull'intero schema complessivo delle regioni. E il caso Campania sta impedendo il definitivo scatto in avanti: a Napoli l'indicazione del nome spetterebbe a Forza Italia (l'ex governatore Stefano Caldoro), ma la Lega fa la voce grossa e vuol accaparrarsi la candidatura. È più o meno il copione andato in scena in Puglia. Di certo, Matteo Salvini sta piazzando mine dove può, per alzare il prezzo degli accordi, diluire i tempi e contenere i danni di una fase non propriamente espansiva per la Lega.

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Già nel primo pomeriggio, la partita pugliese sembrava ormai blindata. Al tavolo romano le delegazioni hanno passato in rassegna i sondaggi commissionati dalla coalizione (a Emg Acqua e Noto) nei giorni scorsi: non sono primarie mascherate, bensì un termometro per tastare il polso all'elettorato delle regioni al voto dopo l'emergenza coronavirus e per captare il gradimento sui candidati. A latere, ne è nata una specie di guerra dei sondaggi. Perché? In Puglia le rilevazioni Emg e Noto hanno messo alla prova Fitto, Francesco Giorgino (in funzione civica) e Nuccio Altieri, il presidente Invimit presentato ufficialmente dalla Lega pugliese come il candidato di casa: migliori sarebbero le performance dell'eurodeputato salentino, dato peraltro in vantaggio di qualche punto su Emiliano, «ed è un elemento importante, perché l'emergenza ha rafforzato i governatori in sella» - filtra dal tavolo. Ma sarebbe spuntato pure un terzo sondaggio commissionato dalla Lega a Swg, che di fatto metterebbe sullo stesso piano Fitto, Altieri e Giorgino e darebbe alla Lega la palma di primo partito. Circostanza che, in serata, ha alzato il volume delle tensioni pugliesi.

Durante il vertice s'è discusso anche di schemi di gioco: ipotizzato dalla delegazione leghista anche il ticket candidato-vice, e in quel caso i gradi di secondo potrebbero spettare ad Altieri, con stesse modalità in Campania (l'ipotesi: candidato Lega, vice forzista). È una prospettiva che però non piace a Forza Italia, che fin qui non aveva alzato i toni della polemica e si era lealmente affidata alle decisioni dei leader nazionali: «Per Forza Italia - dice Mauro D'Attis, parlamentare e coordinatore regionale - esiste solo il candidato a presidente ed esiste solo il centrodestra unito. Non esistono per noi ipotesi di ticket tra presidente e vicepresidente, che non hanno ragion d'essere e sarebbero irricevibili. Forza Italia è determinante e siamo in crescita: non lo dicono solo i sondaggi, ma l'aumento di adesioni al partito nel nostro territorio. Riconosceremo il candidato presidente che i leader sceglieranno e l'intera coalizione unita e coesa per rispondere alla domanda di cambiamento. Il resto è giusto che sia lasciato alla corretta competizione tra le forza politiche».

Dal canto suo, Fitto aspetta. I fedelissimi dicono sia «sereno». Dalla Lega Puglia nessun segnale di rottura, intanto: ha giocato la carta Altieri, l'ultima mossa spetta a Salvini, che però si muove sospinto da altre molle e progetti. Innanzitutto dalla volontà di non perdere peso specifico negli equilibri interni al centrodestra. Di sicuro però c'è un caso parallelo e tutto interno alla Lega: in questi giorni ci sarà lo strappo dei ribelli guidati dall'eurodeputato Andrea Caroppo, che ha criticato tempi, modalità e merito della scelta leghista caduta su Altieri. Caroppo i suoi transiteranno in una aggregazione terza (l'associazione-movimento Sud in testa) comunque a sostegno di Fitto, ma è tutta da decifrare la collocazione dei candidati: nella lista del presidente? In FdI? Si vedrà, ma potrebbe anche questo essere oggetto di serrati confronti. Intanto, le attenzioni si spostano sulla Campania: in Forza Italia le fibrillazioni interne non mancano, Salvini vuol provare a sfruttarle, e Napoli tiene ancora col fiato sospeso il centrodestra pugliese. E forse non solo Napoli.
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