Reddito di cittadinanza, la nuova ipotesi: agli stagionali resta la metà

Reddito di cittadinanza, la nuova ipotesi: agli stagionali resta la metà
di Pierpaolo SPADA
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Venerdì 10 Giugno 2022, 05:00

Le imprese turistiche aumentano ma i salari restano molto bassi e sempre più lavoratori emigrano per trovare fortuna. Eppure, il leit motiv degli imprenditori non cambia: il personale è irreperibile soprattutto per colpa del Reddito di cittadinanza. E, almeno in parte, anche il governo comincia a sposare la loro tesi. «Serve la riforma del Reddito di cittadinanza per trovare stagionali», ha avvertito il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia (Lega) prima di lanciare la proposta che tanto sta facendo discutere. «Dimezzare il Reddito se si fa un lavoro stagionale, non perderlo del tutto, così non ci sono più scuse. Lasciamo il Reddito agli stagionali e salviamo il turismo», ha detto ieri al Messaggero. 

Turismo, carenza di personale

In Puglia il nodo della carenza di stagionali inizia a creare qualche disagio: si riducono i tavoli, si rifiutano le prenotazioni e si chiude in anticipo.

Ma qual è, se esiste, il nesso tra questa evoluzione e quella del Reddito di cittadinanza? La fuga di camerieri e cuochi è dagli stessi testimoniata in relazione alle paghe da fame percepite già in tempi di abbondanza (prima del Covid), sebbene nel 2021 il turismo abbia vissuto la sua estate da record, con il +45% di presenze, di gran lunga migliore di quella del 2019. A confortare le testimonianze sono presto giunti i dati Inps e le loro elaborazioni, in particolare quelle dell’Osservatorio Aforisma. Non assumiamo a riferimento le tabelle del 2020, perché viziate dalle politiche anti-Covid, bensì quelle del 2019. Ebbene, i dati dicono che per 144 giornate lavorate la retribuzione media annuale per gli addetti dei servizi di alloggio e ristorazione della Puglia risultava pari a 6.754 euro, corrispettivo di 5,86 euro l’ora (la metà di quanto previsto dal minimo del contratto nazionale Fipe/Confcommercio), ovvero 562 euro al mese, ben al di sotto della soglia di povertà. Nel 2020 il quadro si è ulteriormente aggravato. Basti pensare che il 62,5% dei dipendenti del turismo pugliesi percepiva una retribuzione media inferiore a 5mila euro, a fronte dell’1,24% che si collocava nella fascia 20-24 mila e dello 0,02% nella fascia da 80mila euro in su. 

I numeri della crisi

Tra il 2019 e il 2020 la Puglia si trovava, così, forse non per caso, ad assistere alla perdita di addetti nel turismo. In concomitanza con l’esordio del Rdc e poi della pandemia, tra il 2019 e il 2020, in Puglia capitava così di assistere alla perdita di 11.517 addetti nel turismo. E l’anno dopo l’Ispettorato ammoniva: «In Puglia il 75% dei contratti nel settore è irregolare». Nel merito del Reddito di cittadinanza, ad aprile 2022 l’Osservatorio Inps rileva 104.185 percettori salentini (sugli 1,19 milioni di italiani) che ricevono in media 584,57 euro (588 in Italia) con punte nella Bat (597) e nel Tarantino (600). Saranno tutti camerieri, cuochi e receptionist? E quei 584 euro sarebbero davvero in grado di narcotizzare la ricerca di lavoro al punto di immobilizzarla? In attesa di dati utili in tal senso, si può offrir risposta a chi, intanto, obietta pure che il numero di percettori stia aumentando enormemente: rispetto a 2 anni fa (anno d’esordio), l’incidenza di Rdc e Pdc (pensione di cittadinanza) insieme è cresciuta solo dello 0,3%, oggi attestata al 9 per cento. Cambiamenti significativi sono avvenuti, piuttosto, sul piano demografico. E, con il rilievo sui salari (Inps), favoriscono l’interpretazione del nodo-turismo. I dati (Osservatorio economico Aforismo) dicono, infatti, che negli ultimi 5 anni, in Puglia, le imprese turistiche sono aumentate di 1.605 unità: al 30 aprile 2022, 24.149 in tutto. L’ultimo incremento è stato rilevato tra marzo 2021 e marzo 2022: +3,4% (213 imprese). Ma, parallelamente, in Puglia, sono diminuiti i residenti (Censimento, Istat) e dunque anche i potenziali addetti: se ne contano 90mila in meno tra il 2019 e il 2021, con la punta massima nel Salento che ha perso nell’ultimo 6mila residenti. Di contro, sul territorio, con costanza, aumenta la popolazione straniera: 1500 persone in più dal 2019. Dinamica netta che, osservata su scala nazionale, ha già suggerito l’intuizione: «Agevolare l’arrivo e l’impiego di immigrati per garantire personale stagionale al turismo», ha appena ribadito l’ex presidente di Inps, l’economista Tito Boeri.

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