Le imprese turistiche aumentano ma i salari restano molto bassi e sempre più lavoratori emigrano per trovare fortuna. Eppure, il leit motiv degli imprenditori non cambia: il personale è irreperibile soprattutto per colpa del Reddito di cittadinanza. E, almeno in parte, anche il governo comincia a sposare la loro tesi. «Serve la riforma del Reddito di cittadinanza per trovare stagionali», ha avvertito il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia (Lega) prima di lanciare la proposta che tanto sta facendo discutere. «Dimezzare il Reddito se si fa un lavoro stagionale, non perderlo del tutto, così non ci sono più scuse. Lasciamo il Reddito agli stagionali e salviamo il turismo», ha detto ieri al Messaggero.
Turismo, carenza di personale
In Puglia il nodo della carenza di stagionali inizia a creare qualche disagio: si riducono i tavoli, si rifiutano le prenotazioni e si chiude in anticipo.
I numeri della crisi
Tra il 2019 e il 2020 la Puglia si trovava, così, forse non per caso, ad assistere alla perdita di addetti nel turismo. In concomitanza con l’esordio del Rdc e poi della pandemia, tra il 2019 e il 2020, in Puglia capitava così di assistere alla perdita di 11.517 addetti nel turismo. E l’anno dopo l’Ispettorato ammoniva: «In Puglia il 75% dei contratti nel settore è irregolare». Nel merito del Reddito di cittadinanza, ad aprile 2022 l’Osservatorio Inps rileva 104.185 percettori salentini (sugli 1,19 milioni di italiani) che ricevono in media 584,57 euro (588 in Italia) con punte nella Bat (597) e nel Tarantino (600). Saranno tutti camerieri, cuochi e receptionist? E quei 584 euro sarebbero davvero in grado di narcotizzare la ricerca di lavoro al punto di immobilizzarla? In attesa di dati utili in tal senso, si può offrir risposta a chi, intanto, obietta pure che il numero di percettori stia aumentando enormemente: rispetto a 2 anni fa (anno d’esordio), l’incidenza di Rdc e Pdc (pensione di cittadinanza) insieme è cresciuta solo dello 0,3%, oggi attestata al 9 per cento. Cambiamenti significativi sono avvenuti, piuttosto, sul piano demografico. E, con il rilievo sui salari (Inps), favoriscono l’interpretazione del nodo-turismo. I dati (Osservatorio economico Aforismo) dicono, infatti, che negli ultimi 5 anni, in Puglia, le imprese turistiche sono aumentate di 1.605 unità: al 30 aprile 2022, 24.149 in tutto. L’ultimo incremento è stato rilevato tra marzo 2021 e marzo 2022: +3,4% (213 imprese). Ma, parallelamente, in Puglia, sono diminuiti i residenti (Censimento, Istat) e dunque anche i potenziali addetti: se ne contano 90mila in meno tra il 2019 e il 2021, con la punta massima nel Salento che ha perso nell’ultimo 6mila residenti. Di contro, sul territorio, con costanza, aumenta la popolazione straniera: 1500 persone in più dal 2019. Dinamica netta che, osservata su scala nazionale, ha già suggerito l’intuizione: «Agevolare l’arrivo e l’impiego di immigrati per garantire personale stagionale al turismo», ha appena ribadito l’ex presidente di Inps, l’economista Tito Boeri.