Reddito di cittadinanza: lo perderà chi non avrà il Green pass. La direttiva del ministero

Reddito di cittadinanza: lo perderà chi non avrà il Green pass. La direttiva del ministero
di Paola COLACI
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Giovedì 4 Novembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18:58

Sino a qualche settimana fa era solo un’ipotesi, ora è una certezza: chi non ha il Green pass potrà dire addio al reddito di cittadinanza. A precisarlo nelle scorse ore è stato il Ministero del Lavoro con una nota. Del resto la certificazione verde serve a chi partecipa ai Puc (progetti utili alla collettività). Chi ne fosse sprovvisto è considerato “assente ingiustificato”. E l’assenza ingiustificata di un giorno fa scattare la decadenza dal RdC. Al momento, infatti, per i beneficiari del reddito non è prevista una norma di salvaguardia, come nel caso dei dipendenti per i quali al contrario c’è il diritto alla conservazione del posto. Dunque, il “suggerimento” del dicastero guidato da Andrea Orlando: “Al beneficiario che non intende dotarsi del green pass si può suggerire di rinunciare al RdC per evitare la decadenza (in tal caso la nuova domanda può essere presentata dopo 18 mesi)”. 

La stretta


L’obbligo di Green pass, tuttavia, non è l’unica stretta in arrivo per i percettori del sussidio. «Rispetto alla misura sono introdotti alcuni meccanismi che facilitano maggiormente l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e incentivano più efficacemente i percettori ad attivarsi per la ricerca del lavoro» ha fatto presente ieri Orlando, al question time alla Camera. E per questo, «sono introdotti correttivi alle modalità di corresponsione tra i quali un decalage del beneficio mensile per i soggetti occupabili, dopo il primo rifiuto e la revoca dopo il secondo rifiuto di un’offerta congrua di lavoro» ha aggiunto il ministro. Orlando ha, infine, ricordato come con la legge di Bilancio sia stato rifinanziato «con un ulteriore miliardo ogni anno».
Il governo Draghi è, infatti, la lavoro sulla legge di Bilancio e a conti fatti, tra nuovi fondi e stanziamenti già previsti, per il prossimo anno il costo del sussidio di contrasto alla povertà dovrebbe essere di circa 8,8 miliardi. Cifra in linea con quanto stanziato nel 2021 e che ha visto in Puglia, oltre 135mila famiglie destinatarie nei primi sette mesi del 2021 del reddito di cittadinanza e altre 13mila circa che hanno percepito almeno una mensilità di pensione di cittadinanza, per un totale poco inferiore a 148mila nuclei richiedenti e 344.217 persone coinvolte, con un importo mensile medio di 552 euro.

Ma il giro di vite per stanare i “furbetti” del sussidio e ottenere la disponibilità immediata al lavoro dei beneficiari continua. Stretta che in Puglia si è già tradotta in controlli e denunce a raffica da parte delle forze dell’ordine. 

I numeri


Stando, poi, ai numeri dei Centri per l’impiego del 2020, i beneficiari del Rdc tenuti alla stipula del Patto per il lavoro sono 107.465, mentre i contratti di lavoro sono 37.193. A conti, fatti, dunque in 70mila circa in regione sono ancora in attesa della “chiamata” un posto di lavoro e almeno per il momento continueranno a percepire l’assegno mensile. Le opportunità occupazionali individuate dai navigator impiegati nei centri per l’impiego pugliesi, ancora, ammontano a 5.300. E 9.954 sono le posizioni professionali segnalate dalle imprese del territorio pugliese tra il 2020 e il primo semestre del 2021. Anche se il numero di quanti hanno poi sottoscritto un contratto di lavoro resta basso.
A crescere, invece, sono le sedi dei centri per l’impiego in Puglia: 89 nel 2020 (più 3 rispetto al 2019) a fronte di un crollo di oltre il 40% degli utenti iscritti, passati nell’arco di 365 giorni da 191mila a poco più di 106mila unità. E sono oltre 100 milioni le risorse assegnate alla regione nel biennio 2019/2020 dai fondi statali, per la gestione ed il corretto funzionamento dei Cpi. È quanto emerge dall’indagine sul “Funzionamento dei centri per l’impiego nell’ottica dello sviluppo del mercato del lavoro” condotta dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti. 

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