Fondi europei, «Puglia virtuosa», ma c'è la partita del Recovery Plan

Fondi europei, «Puglia virtuosa», ma c'è la partita del Recovery Plan
4 Minuti di Lettura
Giovedì 31 Dicembre 2020, 10:16

“Nel Recovery Plan ci sono significavi investimenti nel Mezzogiorno”:  così ha replicato il premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa di fine anno in risposta a chi gli chiedeva di fare di più per il rilancio del Mezzogiorno. Conte ha rivendicato al suo governo di aver dato il via a “progetti mai varati”, ha ricordato il vincolo del 34 per cento di spesa pubblica per le Regioni del Sud, il credito di imposta per ricerca e sviluppo, gli sgravi contributivi totali per gli under 35 e per le donne. Ha anche ricordato gli interventi sulle infrastrutture, in particolare l’Alta velocità ferroviaria sulla linea Napoli-Bari e la realizzazione della dorsale di collegamento tra Salerno e Taranto.  Il premier ha aggiunto che “anche la banda ultralarga investirà il Sud”.


 Al di là del richiamo a investimenti e interventi già effettuati, come nel caso dell’Alta capacità sulla linea ferroviaria Napoli Bari che vanno avanti da 10 più di 10 anni, e non sono ascrivibili al Recovery Plan,  non vi è stata alcuna risposta di Conte in riferimento alla scarsa quantità di risorse destinate al Sud secondo quanto  sostenuto dai presidenti delle Regioni del Mezzogiorno.


Nella bozza di Piano si fa riferimento a 100 miliardi per il Sud e all’utilizzo della clausola del 34 per cento, così da mettere a disposizione risorse per circa 100 miliardi di euro, che comprenda  il Recovery Fund e  le risorse del Fondo sviluppo e coesione. Ma i calcoli effettuati tenendo conto dei criteri stabiliti dalla Commissione europea per l’utilizzo dei 209 miliardi del Recovery Fund, fanno schizzare la quota destinata alle Regione del Mezzogiorno a 134,8 miliardi, a fronte di 74,2 miliardi per le Regioni del Centro-Nord. Tale ripartizione è conseguenza dell’utilizzo di alcuni indici, come il pil pro capite e la disoccupazione, dai quali ripartire per costruire una condizione di riequilibrio e di superamento del gap tra Regioni.


 Intanto la Regione Puglia si è portata avanti con la spesa del  Programma Operativo POR Puglia FESR – FSE 2014/2020. A dicembre 2020 ha raggiunto e superato il target di spesa previsto dalla Commissione europea certificando pagamenti per  3.232.096.179 euro (totale quota pubblica), di cui 2.499.954.546 euro a valere sul Fesr  (Fondo europeo sviluppo regionale) e 732.141.633 euro sul Fse (Fondo sociale aeuropeo) (su una dotazione complessiva del Programma di 4.450.599.375 euro).
Rispetto ad agosto 2020 è stata certificata una spesa aggiuntiva di 1.096.404.428 euro (di cui 806.545.911 euro a valere sul Fesr e 289.858.517 euro sul Fse).
“Il 2020 si chiude con una bella notizia”, hanno commentato il presidente Michele Emiliano e l’assessore al Bilancio Raffaele Piemontese. “La Regione Puglia conferma la tradizionale capacità di spesa per i fondi Ue, nonostante quest’anno ci siano state le gravi difficoltà derivanti dalla pandemia da Covid 19.  La Regione Puglia si conferma ancora una volta virtuosa ed efficiente nella capacità di utilizzare tutte le risorse a disposizione”.

“Questa è una ulteriore dimostrazione” hanno continuato Emiliano e Piemontese, “di come la macchina amministrativa e burocratica pugliese abbia funzionato alla perfezione in sintonia con la politica e le esigenze dei territori.

Spendere infatti puntualmente e bene i fondi di sviluppo e di investimento europei significa far funzionare la macchina amministrativa”.


 I fondi della nuova programmazione europea 2021-2027 si incroceranno in parte con i le risorse e gli investimenti del Recovery Plan, anche se questi ultimi avranno un percorso privilegiato e prioritario con procedure più snelle per evitare che possano perdersi nei meandri della burocrazia. Se la quota di Recovery Fund destinata alle Regioni del Mezzogiorno sarà di 100 miliardi di euro, alla Puglia ne toccheranno 22. Seguendo le indicazioni della Commissione europea e tenendo conto del pil pro capite e del tasso di disoccupazione alla Puglia toccherebbero almeno 40 miliardi. Ma si tratta di una cifra che mai sarà raggiunta nonostante il premier Conte abbia sottolinea il suo essere “uomo de Sud in un governo che guarda al Sud”. Alla Regione Puglia toccherà invece il compito di amalgamare, compiendo scelte chiare, le opere e gli investimenti che si potranno ottenere attraverso il Recovery Plun con le misure della nuova programmazione europea.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA