Parlamento, la carica dei 40 pugliesi al primo giorno in Aula

Parlamento, la carica dei 40 pugliesi al primo giorno in Aula
di Antonio BUCCI
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Giovedì 13 Ottobre 2022, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 01:28

La campanella del primo giorno di scuola per la diciannovesima legislatura è fissata per le 10. Vale anche per i 40 parlamentari pugliesi ed è quasi tutto pronto. Il badge di Matteo Salvini lo ha ritirato la barese Annarita Tateo ed è nelle mani del segretario regionale, Roberto Marti, pronto ad essere affidato al senatore e numero uno leghista. Il segretario dei dem, Marco Lacarra, ha portato la focaccia in hotel, lo stesso di sempre, a poche centinaia di metri dalla Camera dei Deputati. I tabelloni elettronici nelle Aule di Montecitorio e Palazzo Madama sono stati appena rinnovati e daranno la plastica rappresentazione dei numeri nell’elezione dei presidenti. 

Gli “anziani” fanno gli onori di casa


È la prima prova del nove degli equilibri interni ma anche quella dell’esordio per molti. I più anziani fanno gli onori di casa: «Stavolta, tocca a me fare il capoclasse», scherza Marcello Gemmato di Fratelli d’Italia, coordinatore del partito pugliese alla seconda legislatura.

I suoi avranno tutti la stessa cravatta e lo stesso foulard, blu con il tricolore al centro, regalo del capogruppo. E un consiglio: «Mantenere i piedi per terra e la massima sobrietà in tutto, perché il momento è difficile e dobbiamo saperlo interpretare al meglio», rassicura. Il collega barese Filippo Melchiorre ha voluto la famiglia al suo fianco, moglie e piccolo di casa, arrivati in serata. «Porto con me una gran voglia di iniziare a lavorare a tutte le proposte che ho in testa, non vedo l’ora», confida Giandonato La Salandra. «Sei uno che studia, continua a farlo e non smettere mai», gli ha detto Paolo Agostinacchio, ex sindaco di Foggia e onorevole sotto le insegne del Msi. La vigilia è quella dei vertici incrociati ai piani alti, della giostra dei nomi tra gli alleati di maggioranza e delle schede bianche dei democratici ma anche delle cene conviviali. Come quella dei democratici pugliesi per il passaggio di consegne: «Ci sono anche amici e compagni che non sono stati rieletti, stiamo tutti insieme. È una bella emozione tornare, oltre che una bella responsabilità», confida Marco Lacarra. Ubaldo Pagano ha aiutato il capo di gabinetto di Michele Emiliano, Claudio Stefanazzi, nel disbrigo delle ultime pratiche: «I Pugliesi, di entrambi gli schieramenti, dimostrano di avere il senso dell’accoglienza nel proprio dna». Anche perché è quello che ha fatto anche il numero uno dei forzisti, Mauro D’Attis, con i suoi: «Accompagnare chi è qui per la prima volta è un’emozione diversa, rispetto a quando sono arrivato», racconta. Il gruppo ha organizzato un drink di benvenuto frugale.

La carica dei consiglieri regionali

Da via Gentile, sono partiti Giandiego Gatta e Vito De Palma: «Con umiltà e determinazione, anche perché ricevere 50mila voti di preferenza è una grande responsabilità, specie in un collegio sfortunato per noi, nel quale perse persino Tatarella. Ho lo stesso entusiasmo di quando arrivai in Regione per la prima volta e non voglio deludere le aspettative di nessuno», racconta il forzista di Manfredonia. «Quando sono partito, dalla marina di Ginosa, pensavo proprio alle aspettative dei cittadini», conferma il collega. New entry leghista è Toti Di Mattina, mentre riavvolge il nastro Davide Bellomo: «Mi sono passati alla mente tutti i momenti più importanti della vita, ho dato tanto, ma ho ricevuto altrettanto da tutte le persone che ho incontrato», confida il leghista dopo la proclamazione, lasciando il posto in Regione. «Me ne vado un po’ a malincuore, nonostante lo scranno più alto, ora che i risultati del lavoro fatto iniziano a vedersi in maniera effettiva», spiega. Non a caso, anche Ignazio Zullo – capogruppo FdI - bacchetta il centrosinistra fino all’ultimo giorno, sulle liste d’attesa. Tra i 5 stelle, sono tutti uscenti, ad esclusione del salentino Antonio Trevisi: «Un gruppo pronto, preparato e affiatato, oltre che compatto insieme al presidente Conte. Faremo un’opposizione durissima ma sempre nel merito», precisa il coordinatore regionale, Leonardo Donno. Chi non ci sperava, invece, è Giorgio Lovecchio, rientrato con la conferma del seggio di Giuseppe Conte, risultato vincitore in quattro collegi e proclamato eletto in Lombardia: «Poter continuare il lavoro intrapreso non era affatto scontato, per me. Sono contento ma so anche che il momento è difficile e dovremo fare la nostra parte». Da Raffaele Fitto a Francesco Paolo Sisto, il borsino dell’esecutivo che verrà e delle deleghe possibili è ancora un’altalena. Ed è già arrivata la prima prova d’Aula. 

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