Zes pugliesi, ecco i fondi: in arrivo oltre 200 milioni

Puglia, per le Zes si sbloccano i fondi: in arrivo 200 milioni di euro per porti e infrastrutture
Puglia, per le Zes si sbloccano i fondi: in arrivo 200 milioni di euro per porti e infrastrutture
di Oronzo MARTUCCI
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 17 Novembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18:38

Con la pubblicazione, prevista per domani, del decreto che conterrà investimenti per 630 milioni di euro destinati dal Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) a rafforzare i porti e le aree industriali collegate alle Zone economiche sociali, si spera che si possa compiere un ulteriore e significativo passo verso la piena realizzazione di uno strumento nato nel 2017 per aiutare lo sviluppo del Mezzogiorno e che sinora non ha portato risultati concreti. Nel corso degli anni, infatti si sono accumulati ritardi provocati da una serie di situazioni non risolte, dai dubbi interpretativi e dalle necessità di garantire procedure e percorsi semplificati agli investitori interessati alle Zes ma con l’esigenza di conoscere tempi certi per la realizzazione degli investimenti.

Nel “decreto semplificazioni” approvato dal governo Draghi a maggio e convertito in legge alla fine di luglio 2021 sono stati previsti un rafforzamento dei commissari Zes (che però nella Zes adriatica non è stato ancora nominato) e l’Autorizzazione unica Zes come strumento che semplifica le procedure burocratiche e garantisce tempi certi agli investitori. Almeno sulla carta. Per dare piena attuazione alle Zes stanno lavorando in sinergia il ministero per il Sud, guidato da Mara Carfagna, e il ministero per i Trasporti e la Mobilità sostenibile, e in particolare la viceministra ai Trasporti Teresa Bellanova, che ha la delega alle Zes.

Le due Zes pugliesi

La Puglia partecipa a due Zes: quella interregionale jonica Puglia-Basilicata che fa riferimento al porto di Taranto e alle aree produttive funzionalmente collegate (in Puglia quelle della intera provincia di Taranto e le aree industriali di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi); l’altra interregionale adriatica Puglia-Molise (che fa riferimento ai porti di Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli) e alle aree industriali di Foggia, Bat, Bari, Brindisi e della intera provincia di Lecce).

Per la Zes jonica la quota di investimenti che saranno stanziati con il decreto in arrivo ammontano a 108 milioni 110mila euro, per la Zes adriatica la somma disponibile è di 90 milioni 292mila euro. Si tratta di risorse destinate a investimenti infrastrutturali, necessari a collegare le aree delle Zes alla Rete nazionale dei trasporti e con essa alle Reti transeuropee, i cosiddetti “corridoi”, che faciliteranno il trasporto delle merci da e verso l’Europa in chiave Mediterraneo. Nelle parte pugliese della Zes jonica 50 milioni di euro sono destinati alla realizzazione della infrastrutturazione primaria e alla accessibilità stradale e ferroviaria dell’area “Eco Industrial Park” del porto di Taranto.

Altri 8 milioni e 100 mila euro sono destinati alla implementazione impiantistica e alla predisposizione di un centro servizi di trasporto nell’area retro portuale del porto di Taranto.

Nella parte pugliese della Zes interregionale adriatica 41 milioni sono destinati al recupero e rifunzionalizzazione del Bacino Alti Fondali del porto di Manfredonia; 8milioni 658mila euro a ristrutturazione, potenziamento e completamento delle reti di servizi, all’efficientamento degli immobili collocati nelle aree industriali di Brindisi e alla creazione di servizi digitali destinati alle imprese dell’Asi di Brindisi; 16 milioni 283mila euro sono destinati a effettuare ristrutturazione, potenziamento e completamento delle reti di servizi, efficientamento immobili e servizi digitali alle imprese nelle aree industriali di Lecce, Surbo e Nardò/Galatone. Per la riattivazione dello scalo merci di Surbo sono stati messi a disposizione 7,3 milioni di euro che permetteranno il rinnovo completo dei binari e la ristrutturazione dei fabbricati. Così Surbo potrà sperare di diventare uno snodo essenziale dei collegamenti tra l’intera struttura produttiva della provincia di Lecce e il porto di Brindisi.

«Massimo sforzo»

Teresa Bellanova ha sottolineato che «si sta producendo il massimo sforzo per trasformare le Zes da oggetti più o meno misteriosi in asset strategici e moderni di sviluppo del Mezzogiorno. Con questo Decreto entriamo nel vivo dell’attuazione di una strategia che vede nelle otto Zes meridionali altrettanti snodi di rilancio del Mezzogiorno e dei suoi tessuti economici e produttivi per l’azione che potranno e dovranno svolgere nella logistica al servizio del territori coinvolti e nell’attrazione di investimenti, nazionali e internazionali. E i tempi contingentali imposti dal Pnrr sono sicuramente un fattore positivo». «Così sosteniamo le eccellenze meridionali e sconfiggiamo quell’isolamento che le ha penalizzate e paralizzate per tanto, troppo tempo», ha concluso la viceministro Teresa Bellanova.

© RIPRODUZIONE RISERVATA