Puglia, viaggiare in treno è un'odissea: l'indignazione dei lettori

Puglia, viaggiare in treno è un'odissea: l'indignazione dei lettori
di Andrea TAFURO
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Giovedì 9 Giugno 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 20:55

L’ “odissea trasporti”, così ribattezzata da Nuovo Quotidiano di Puglia dopo aver constatato attraverso un reportage che per effettuare il giro del Salento in treno servono addirittura 12 ore, tra disagi e disservizi vari, fa discutere. Sui social e non solo. 
Sono stati tanti i post e le condivisioni dei salentini ma anche dei vacanzieri diretti nelle mete turistiche dello Ionio e sull’Adriatico, che hanno raccontato le loro esperienze e le loro testimonianze su quanto visto nelle stazioni. Coincidenze mancate per ritardi-monstre, mancata assistenza sia dal punto di vista delle informazioni sia da quello del ristoro, visto che nel viaggio di “Quotidiano”, partito da Lecce e che ha toccato le stazioni di Gagliano del Capo, Gallipoli, Casarano, Maglie e Otranto, sono passate otto ore dalla partenza prima di trovare un bar aperto. 
Un itinerario “slow”, vissuto appunto in 12 ore, tra vagoni in movimento dai modelli più recenti a quelli vintage, e in alcuni anche a stretto contatto con la natura. Poi le stazioni con sale d’attesa piccole, prive di tecnologia, con qualche panchina qua e la posizionata e la sola biglietteria automatica con l’opzione multilingue per un ritorno al presente che non tralascia impegno e sforzi degli operatori Fse. Il tema di tendenza riguarda i servizi al cittadino nell’ambito del trasporto turistico, giudicati dagli utenti, assenti o poco appetibili anche nella stazione centrale di Lecce. 

Le critiche via social


Tra le critiche più dure quella della lettrice Marcella M. «È inaccettabile che nel 2022 la stazione di Lecce e anche quella di Brindisi non siano dotate di adeguati mezzi (ascensori, scale mobili) per raggiungere agevolmente i diversi livelli in esse presenti che danno accesso ai vari binari.

Il problema è questa vergognosa carenza che deve essere risolta – aggiunge la donna - altrimenti non ha senso parlare di abbattimento di barriere architettoniche e sicurezza. È un disagio non solo per le persone con disabilità ma anche per coloro che disabilità non ne hanno. Solo dopo aver dotato le stazioni di adeguate soluzioni si può parlare dei problemi riscontrati a bordo treno prese corrente, aria condizionata e altro». Missiva che la lettrice indirizza anche agli esponenti della politica regionale in cerca di soluzioni. «Dove guardano i nostri amministratori? Arrivare in aeroporto a Brindisi alle 13.10 e raggiungere casa soltanto alle 16.30, è messo in conto da noi del Sud Salento, ma arrancare pure affannosamente per raggiungere i pochi e lenti mezzi di trasporto che abbiamo proprio no. Il Salento è meraviglioso, da qualche anno è stato scelto come meta per le vacanze di molti, ma senza i servizi essenziali per poter fruire interamente di questa terra non è affatto motivo di orgoglio per chi ci vive. È bene ricordare – conclude la donna - che moltissime persone sono costrette per vari motivi a viaggiare da sole, pertanto non è possibile sperare sempre e soltanto nell’aiuto di qualche volontario». 

I messaggi alla politica


Messaggi diretti alla politica che si susseguono a più riprese, come l’invito rivolto da Maurizio al presidente di Regione, Michele Emiliano. «Forse non ha mai preso quel treno, altrimenti avremmo avuto subito una metropolitana di superficie». Laconico il commento di Roberto C. «Niente da dire. Come era, è rimasto». Tesi supportata anche da Michele C.: «Sono decenni che lo dico, basterebbe trasformare quella ferrovia come una metro di superficie e farebbe un grande servizio per tutto il Salento». Commenti al viaggio in treno che trovano spazio su diversi profili Facebook. «È una vergogna», scrive Valentina R. «Sono almeno 15 anni che il Salento è diventato una meta turistica importante, potrebbe lavorare 6 mesi all’anno con il nostro clima, ma servizi e trasporto pubblico vengono attivati solo da fine giugno agli inizi di settembre. È così difficile implementare questo settore? Quando parlano di destagionalizzazione a cosa pensano esattamente? Proprio non capisco». Rammarico espresso anche da Mina R. «La Puglia ha tante risorse, ma non offre dei buoni servizi». Provocatoria invece la condivisione di Vanessa C. «A cosa mai potrebbero servire dei mezzi adeguati che ti portano in tempi decenti da un paese all’altro, quando hai il mare così bello? Incomprensibile». Non mancano neppure le critiche al reportage, ma a prevalere sui social sono le reazioni spesso dure verso i servizi carenti da parte dei salentini. «L’articolo descrive una situazione che esiste ed è vissuta da decenni. Il Salento turistico continua a essere solo una cartolina promozionale che viene sfruttata per promuovere il resto della Puglia come asset mare – scrive Maya. In ogni modo se il turismo è decollato veramente una dozzina di anni fa, ciò non giustifica l’assoluta mancanza di progettualità per la mobilità annuale anche per i residenti”. Alternative quindi alla linea ferrata? Bus o noleggio auto. Ma anche qui le reazioni non sono tenere. «Assurdi i preventivi da 2mila euro – evidenzia Fabrizio – per noleggiare una vettura per 15 giorni». Il viaggio nel Salento continua.

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