In Puglia il 47% dei posti letto di Terapia intensiva è occupato da pazienti Covid, picco mai toccato dall'inizio dell'emergenza sanitaria. Lo rileva il report dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). Un dato che potrebbe incidere sulla decisione di oggi della Cabina di regia nazionale che dovrebbe confermare per la Puglia la zona rossa. La media italiana attuale è del 37%, dieci punti in meno, la “soglia critica” è invece fissata al 30%. Anche nei reparti di Malattie infettive e pneumologia si registra ancora un tasso di occupazione molto elevato, pari al 50%, sopra di dieci punti rispetto alla soglia critica indicata dal ministero della Salute.
Quadro in miglioramento nel Barese
Così, sebbene ci si avvii - stando alle ultime rilevazioni - a una conferma della zona rossa che smentirebbe, dunque, l'ottimismo manifestato solo ieri dall'assessore alla Salute Pier Luigi Lopalco, segnali positivi giungono dal Barese, una delle province più colpite dal Covid. Nella settimana dal 4 all'11 aprile si sono registrati complessivamente 3.021 nuovi casi Covid nell'area metropolitana del capoluogo pugliese. Dopo 7 settimane, il tasso per 100 mila abitanti scende a quota 245,6, al di sotto della soglia critica di 250 (nella settimana dal 29 marzo al 4 aprile l'incidenza era di 356,1). I Comuni ancora oltre soglia diminuiscono a 13, rispetto ai 24 di una settimana fa. La città con il tasso più alto è Ruvo di Puglia, a quota 501,6 casi ogni 100mila abitanti, il doppio della soglia di rischio, con 125 nuovi contagi in 7 giorni. Segue Altamura con una incidenza di 427,1/100 mila (299 nuovi positivi nella settimana). Bari, con 909 casi negli ultimi 7 giorni, vede calare il tasso di positività a 288,3/100 mila rispetto all'incidenza di 423,1 registrata nella settimana precedente, quando si erano avuti 1.334 nuovi contagi. Il report della Asl di Bari sul monitoraggio settimanale dell'epidemia, contiene anche i dati relativi all'andamento della campagna vaccinale.