«Tamponi volontari per chi entra in Puglia dalle zone a rischio». La Regione mobilita le Asl

«Tamponi volontari per chi entra in Puglia dalle zone a rischio». La Regione mobilita le Asl
di Vincenzo DAMIANI
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Lunedì 13 Luglio 2020, 18:27 - Ultimo aggiornamento: 14 Luglio, 13:15
Tampone faringeo su base volontaria per chi arriva in Puglia dalle aree più a rischio, come Lombardia, Liguria, Piemonte ed Emilia Romagna o dall'estero. È la nuova strategia della Regione Puglia per evitare che, come in altre zone del Paese, possano riaccendersi focolai di Coronavirus: la situazione, soprattutto all'estero ma anche al Nord, non è sotto controllo e l'arrivo di turisti, pur essendo una buona notizia, crea qualche preoccupazione. Per questo motivo, il coordinatore della task force pugliese per l'emergenza Covid-19, Pierluigi Lopalco, ha inviato una nota ai dirigenti dei dipartimenti di Prevenzione delle sei Asl per un raccomandazione: «Invitate i soggetti che rientrano dalle regioni a più alto rischio epidemiologico di infezione da Covid-19 - alla data odierna le regioni Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Liguria - nonché dai Paesi esteri, ad eseguire su base volontaria il test molecolare per la ricerca di SARS-CoV-2».

Quindi, tutti coloro che si auto-segnaleranno al momento del loro arrivo in Puglia riceveranno in risposta una mail che li inviterà a fornire i propri dati per procedere con la prenotazione del tampone faringeo. Tutto, però, si svolgerà solo su base volontaria, il test non è obbligatorio. Dal 3 giugno, giorno della riapertura dei confini regionali, ad oggi sono 214.943 le persone che si sono auto-segnalate. Resta un punto interrogativo: quanti aderiranno all'invito delle Asl? L'ultimo bollettino del ministero della Salute non è stato incoraggiante: le stime dell'indice di contagiosità Rt «tendono a fluttuare in alcune regioni in relazione alla comparsa di focolai di trasmissione che vengono successivamente contenuti. Si osservano pertanto negli ultimi 14 giorni stime superiori a 1 in cinque regioni dove si sono verificati recenti focolai», è il quadro tracciato nel report dell'Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute.

Le cinque regioni italiane con indice di contagiosità Rt superiore a 1 sono l'Emilia Romagna, il Veneto entrambe a quota 1,2; la Toscana (1,12); il Lazio (1,07); il Piemonte (1,06). La Lombardia, regione che essendo stata estremamente colpita da Covid-19 mantiene la fetta più grande di nuovi casi, ha un Rt pari a 0,92. Una situazione epidemiologica che invita alla cautela, da qui la decisione della Regione Puglia di introdurre il tampone volontario. D'altronde, anche il governo nazionale oggi varerà il nuovo decreto con le nuove misure di sicurezza: ad esempio, è previsto sino al 31 luglio l'obbligo di mascherina nei luoghi chiusi ma anche dove non è possibile garantire il distanziamento. La curva epidemica non consente - questa la convinzione del ministro della Salute Roberto Speranza condivisa dal premier Giuseppe Conte - allentamenti, come era stato programmato. La scelta è di stringere su quelle misure che secondo gli scienziati hanno consentito soprattutto nelle ultime settimane di contenere la diffusione del Covid-19. Nel nuovo provvedimento sarà ribadito che per entrare negli uffici pubblici, nei negozi e nei centri commerciali deve essere indossata correttamente la mascherina.

L'obbligo varrà anche al ristorante quando ci si alza per andare alla cassa oppure al bagno, quando si entra nelle palestre prima di cominciare l'allenamento, dal parrucchiere o nei centri estetici, negli ambulatori pubblici o privati, nelle strutture sanitarie. Rimane l'imposizione pure per musei, cinema, teatri. E ancora su treni, autobus, metropolitane. Gli addetti alle vendite nei negozi, i ristoratori e i camerieri non potranno toglierla mai. In caso di ricevimenti sarà obbligatoria per chi gestisce il catering mentre gli ospiti potranno toglierla, ma solo se staranno a distanza di sicurezza dagli altri. Il personale degli uffici pubblici non potrà toglierla, così come quello sanitario. Il governo nazionale, a differenza di quanto già fatto dalla Regione Puglia, posticiperà ancora il via libera a sagre, fiere e discoteche al chiuso. Saranno intensificati i controlli sulle spiagge, davanti ai locali pubblici e nei luoghi della movida.

Verifiche e accertamenti anche negli uffici pubblici e nei ristoranti, nei bar, nelle palestre, in tutti i punti di ritrovo. Chi non sarà in regola rischia la multa e per i gestori potrà scattare il ritiro della licenza. Da annotare, infine, la polemica sui tempi di diagnosi del Covid-19 in Puglia: «La Puglia attacca Raffaele Fitto, candidato governatore del centrodestra - già ultima per numero di tamponi effettuati, ora sconta un altro triste primato negativo: è ultima anche sui tempi troppo lunghi nel diagnosticare il Covid, cioè fra quando viene effettuato il tampone (e quindi il paziente ha i primi sintomi) e l'esito passano mediamente 11 giorni».
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