Puglia sempre più anziana: nel 2050 il 37% sarà over 65

Nel 2011 i residenti con almeno 65 anni erano circa il 18%, oggi superano il 22%

Puglia sempre più anziana: nel 2050 il 37% sarà over 65
di Giuseppe ANDRIANI
4 Minuti di Lettura
Sabato 28 Gennaio 2023, 07:41

Nel 2050 in Puglia oltre il 37% dei residenti avrà più di 65 anni. Sono le previsioni di Istat, che in un report su Mezzogiorno e sfide del Pnrr ha lanciato l'allarme: il rischio è che il Sud d'Italia diventi da serbatoio di giovani (che spesso emigrano, ndr) a una landa spopolata con soli anziani a viverci. L'immagine è chiaramente eufemistica, ma in fondo a leggere i dati neppure troppo lontana dalla realtà. E il processo di invecchiamento è già partito.

Nel 2011 i residenti con almeno 65 anni in Puglia erano circa il 18%, oggi superano il 22%. Segno che in questi anni qualcosa è cambiato. E diminuiscono, invece, di due punti percentuali gli abitanti che vanno dai 15 ai 64 anni. Senza contare l'abbassamento, in termini percentuali, della quota di popolazione nell'età adolescenziale. Ma questa, forse, è un'altra storia. Una storia, cioè, che ha colpito un po' tutta Italia.

Culle vuote

Il calo delle nascite è un problema sollevato ormai da tempo anche dalla politica e non riguarda, a quanto sembra, soltanto il Meridione.

Il problema vero è un altro. Da qui si fugge, si va via. I flussi migratori sono tornati insistenti, dopo circa vent'anni di pausa o quasi. Dal 2005 al 2020, in quindici anni, è cresciuto in maniera esponenziale il numero dei ragazzi che decide di andare altrove.

Anche questa rilevazione di Istat, legata al numero di cancellazioni dagli uffici anagrafe. Il problema principale riguarda Foggia e Taranto, ma in media le province pugliesi - come scritto ieri su queste colonne, nel dettaglio - perdono 14 ragazzi tra i 25 e i 34 anni ogni 1000 residenti. Ed è così che si può spiegare il dato per cui nel giro di quarant'anni, dal 2011 al 2050, gli anziani o comunque le persone in età pensionabile saranno più che raddoppiati. Quella di Istat è una semplice previsione, è chiaro, ma è lo stesso Istituto a lanciare l'allarme: Così - si legge nelle pieghe del rapporto - è difficile anche sostenere il welfare. Il Sud negli anni è stato una fucina di ragazzi, spesso disposti a partire e a lavorare altrove. Ma lo spopolamento a cui stiamo assistendo rischia di arrivare a un punto di non ritorno.

E in quel caso, perso il capitale umano e con una serie di problemi ormai storicizzati (quali l'occupazione giovanile che stenta a decollare e i servizi che ancora non raggiungono i livelli dell'altra parte d'Italia) il rischio è che l'economia del Meridione vada in tilt. O almeno, questo è quello che scrive Istat. La crisi delle nascite non basta a spiegare il fenomeno, c'è di più. C'è la fuga di chi decide di andare altrove per aumentare la qualità della vita (basta leggere le classifiche più o meno frequenti con i vari indicatori), e poi spesso non torna. In media circa l'85% dei ragazzi che emigrano dalle regioni del Mezzogiorno decidono di restare in Italia e spostarsi in un'altra regione, nel 2020 soltanto un migliaio di giovani ha deciso di andare all'estero per cercare fortuna.

I flussi

I flussi sono quelli degli anni 60, senza valigia di cartone ma con lo stesso magone dentro e verso città più o meno simili a quelle di allora. Cambia l'età, perché oggi - a leggere i dati - l'emigrazione avviene più spesso tra i 25 e i 30 anni e non tra i 20 e i 25. Fatta eccezione, chiaramente, per gli universitari. Un'altra chiave di lettura - evidente e urgente - dello spopolamento del Mezzogiorno. Oggi, c'è da ricordarlo, l'età media del Sud è più bassa rispetto a quella del Nord. È la grande ricchezza, a fronte del Pil e dei consumi, di questo territorio. Tanto che nel 2020 nelle regioni settentrionali aveva più di 65 anni il 24% degli abitanti, in quelle meridionali solo il 21%. Ma secondo Istat nel 2035 avverrà il sorpasso. E cioè, il Mezzogiorno diventerà più vecchio, oltre che più povero e con meno possibilità. E persa l'ultima grande ricchezza il rischio di avere davanti una landa con pochi giovani e tanti anziani è concreto. È solo una proiezione, forse c'è ancora tempo per capire come evitare tutto ciò. A partire dalla fuga.

© RIPRODUZIONE RISERVATA