Si torna in aula ma col dubbio sulla didattica

Si torna in aula ma col dubbio sulla didattica
di Paola COLACI
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Lunedì 19 Aprile 2021, 08:53 - Ultimo aggiornamento: 18:13

I dettagli non sono ancora nero su bianco. La direzione tracciata dal premier Mario Draghi per il mondo della scuola, tuttavia, è chiara: «Tutti in classe a partire dal 26 aprile». Le scuole di ogni ordine e grado potranno aprire in zona gialla e arancione. Nelle zone rosse invece gli studenti delle superiori continueranno a frequentare in presenza a rotazione, con percentuali tra il 50 e il 75%. I ragazzini delle medie dovrebbero rientrare tutti a scuola - compresi quelli che frequentano le classi seconda e terza media - a differenza dell'ultimo provvedimento che prevedeva la riapertura solo fino alla prima classe.

L'eccezione Puglia


Ma in questo contesto la Puglia continua a rappresentare un'eccezione. Dallo scorso 7 aprile, infatti, per più di mezzo milione di studenti degli istituti di ogni ordine e grado è, infatti, prevista l'opzione della Didattica digitale a richiesta. A stabilirlo è stato il governatore Michele Emiliano con un'ordinanza firmata la sera di Pasqua. Un dispositivo che garantisce la possibilità di seguire le lezioni in remoto a richiesta sino al 30 aprile, motivato dal governatore sulla base dell'analisi dell'andamento dei contagi a scuola. Numero di positivi che, secondo il report allegato all'ordinanza regionale, avrebbe fatto registrare una crescita anche nella fascia di età 2-6 anni nelle ultime settimane. Da qui, dunque, la decisione di Emiliano di affidare ai genitori la scelta di mandare o meno i figli a scuola. Anche al di là di qualsiasi indicazione del governo.

L'incognita Ddi su richiesta


Nei fatti, dunque, se già il prossimo lunedì a rientrare in classe in presenza saranno milioni di studenti italiani, per gli alunni pugliesi potrebbe continuare a restare valida la possibilità di richiedere la Ddi. Almeno sino al 30 aprile, data di scadenza dell'ordinanza regionale.

Opzione garantita anche nel caso in cui la Puglia - attualmente in zona rossa - dovesse essere promossa in fascia arancione. «La decisione finale, in ogni caso, sarà assunta dopo una attenta valutazione e analisi della curva dei contagi a scuola» ha fatto sapere nelle scorse ore l'assessore regionale alla Scuola Sebastiano Leo. Numeri che saranno analizzati in settimana dalla cabina di regia regionale. Poi Emiliano deciderà se confermare la Ddi a richiesta per gli studenti pugliesi anche durante l'ultimo mese di lezione. Oppure fare un passo indietro, e attenersi alle decisioni del governo allineandosi alle altre regioni e riaprendo le classi in presenza a tutti gli studenti.

 

L'attesa delle scuole


Decisione che attendono anche i dirigenti scolastici e i docenti delle scuole pugliesi. Anche se dopo un anno sull'altalena, divisi tra lezioni in presenza, didattica a distanza su richiesta e valzer di ordinanze regionali - ben quindici quelle firmate dal governatore da ottobre a oggi - le polemiche ormai sembrano aver lasciato spazio alla rassegnazione. «Attendiamo i provvedimenti del governo che dovranno fare seguito all'annuncio del premier Mario Draghi - fa sapere il presidente regionale dell'Associazione nazionale presidi Roberto Romito - Non ci stupiremmo, tuttavia, se la volontà del presidente Emiliano fosse quella di confermare ancora una volta la Ddi a richiesta. E ancora una volta, come già accade dallo scorso ottobre, i presidi si ritroveranno a raccogliere i desiderata delle famiglie sulla modalità di didattica. Intanto la scuola sta per finire ma del piano sanitario per garantire il ritorno in classe in sicurezza deliberato dalla Giunta regionale non c'è traccia. È rimasto lettera morta».

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