Domani in Puglia prima campanella per migliaia di studenti. Caos su trasporti e ingressi

Domani in Puglia prima campanella per migliaia di studenti. Caos su trasporti e ingressi
di Maria Claudia MINERVA
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Domenica 12 Settembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18:25

Torna a suonare la campanella nelle scuole per il primo grande rientro in classe dell’era Covid. Domani, in alcuni istituti, soprattutto professionali e alberghieri, ricomincia la scuola in presenza, mentre per la stragrande maggioranza degli studenti pugliesi le lezioni ripartiranno il 20 settembre, come da calendario regionale programmato nei mesi scorsi. Gli auspici sono positivi e propositivi, nel senso che tutti - prof, presidi e famiglie - si stanno impegnando perché questo nuovo anno possa tenere lontano il fantasma della Dad - sarebbe il terzo anno consecutivo - che in ogni caso continua ad aleggiare minaccioso, considerato che, nonostante gli sforzi fatti, si sta ancora lavorando, sebbene ormai in zona Cesarini, per districare i nodi che impensieriscono presidi e famiglie, a cominciare da quello dei trasporti per finire all’ultima novità del green pass anche per i genitori degli studenti.

Green pass per entrare a scuola: le regole per prof e genitori

Secondo quanto stabilito nel decreto numero 122 del 10 settembre, dovrà esibire il green pass chi accompagna o va a prendere il figlio all’interno dell’istituto, ad esempio. Un obbligo che sta facendo discutere diverse componenti. Tra i primi ad esprimere dubbi il presidente nazionale dei presidi (Anp), Antonello Giannelli. Si rischia «un ulteriore aggravio di lavoro per il personale scolastico che dovrà controllare le certificazioni ogni giorno» e per i genitori che per entrare «dovranno stare in coda» ha dichiarato. A lamentarsi, poi, sono gli stessi genitori: «È una imposizione pericolosa che arriva a pochi giorni dall’avvio dell’anno scolastico, in alcuni casi a lezioni già cominciate. Incrementerà la disorganizzazione ed il carico di lavoro oltre che del personale scolastico anche delle famiglie». Infatti, secondo quanto stabilito dal decreto, il genitore deve avere il green pass anche se entra nella scuola per andare a un colloquio con i docenti, o solo per firmare una giustificazione, per portare un libro dimenticato o per accompagnare il proprio figlio. «È chiaro che sarà un ulteriore aggravio per le scuole che dovranno controllare - sottolinea il segretario generale della Cisl Scuola Puglia, Roberto Calienno - è sembrata una scelta un po’ frettolosa, perché bisogna fare i conti anche con il personale insufficiente, a partire dai collaboratori scolastici. Chi dovrà controllare il certificato?».
Intanto, a proposito di green pass per il personale docente e tecnico-amministrativo della scuola, da domani mattina sarà attiva la super app per il controllo automatico della certificazione verde.

La nuova Piattaforma nazionale digital green certificate (Pndgc), realizzata da Sogei, farà dialogare il sistema Sidi del Ministero dell’istruzione, con i dati sanitari legati alla Piattaforma per il suo rilascio. Le segreterie avranno sullo schermo una interfaccia che chiederà il codice meccanografico dell’istituto, quindi comparirà una schermata con l’elenco del personale in servizio durante la giornata e sarà possibile conoscere lo stato della validità del green pass attraverso i classici colori del semaforo: verde ok, rosso scaduto. Spetterà poi al dirigente o preposto occuparsi di chi non è in regola: sospensione dal servizio per un massimo di 4 giorni di assenza ingiustificata non necessariamente consecutivi e sospensione dello stipendio.

Trasporti e ingressi: a Lecce e Brindisi campanella unica, a Bari  e Taranto doppio turno

Tornando, infine, alla questione trasporti, c’è da dire che, nonostante abbia richiesto maggiori energie, i tavoli prefettizi non sono riusciti a raggiungere un’intesa uniforme per tutta la regione. Tant’è che le province di Lecce e di Brindisi hanno scelto l’orario unico, mentre Bari, Taranto, Bat e Foggia orari scaglionati. Scelta difficile e anche contestata dalle organizzazioni sindacali scolastiche, perché significa riorganizzare anche l’orario dei docenti che magari hanno cattedre articolate su più istituti e su più Comuni. «Una soluzione, quella dei doppi turni che non sembra realizzabile dal punto di vista organizzativo - tuona Calienno - basti pensare ai tanti docenti con cattedra di 24 ore, su due o tre scuole, che sarebbero costretti, anche in virtù di una unità oraria di 45/50 minuti, a entrare al mattino in una scuola per terminare il loro servizio giornaliero nel tardo pomeriggio in altra scuola. E poi come e quando si recupereranno i dieci minuti in meno necessari per scaglionare gli orari? È mancata una cabina di regia tra ministero dell’Istruzione e ministero dell’Interno. I prefetti hanno fatto il loro lavoro ma senza tenere conto di come veramente funzionino le scuole».
L’associazione trasporti Asstra di Puglia e Basilicata, per soddisfare al massimo la domanda, ha già chiesto alle scuole gli elenchi dei ragazzi che entreranno al 25% e al 75%. «Il doppio turno è sicuramente la soluzione migliore - afferma il presidente di Asstra, Matteo Colamussi - le arterie saranno decongestionate e si avrà la possibilità di programmare meglio il trasporto, magari con corse dedicate esclusivamente agli studenti. Avremmo dovuto cercare soluzioni e non difendere posizioni, invece qualcuno ha difeso solo i suoi interessi e non quello generale».
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