Puglia, riparte l'economia. Export a +8,5%, ma numeri ancora lontani dal periodo pre-Covid. Il report di Bankitalia

Puglia, riparte l'economia. Export a +8,5%, ma numeri ancora lontani dal periodo pre-Covid. Il report di Bankitalia
di Oronzo MARTUCCI
4 Minuti di Lettura
Sabato 20 Novembre 2021, 05:00

Ci sono segnali nei primi nove mesi del 2021 che evidenziano una forte ripartenza dell’economia in Puglia rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un aumento del 6,5% nel primo semestre, ma il recupero è stato solo parziale se si fa il confronto con il periodo pre- pandemia, a conferma che le condizioni di difficoltà continuano a persistere. È questo il quadro che emerge dal Rapporto congiunturale 2021 sull’economia pugliese elaborato dall’Ufficio studio della sede regionale della Banca d’Italia.

I settori


La ripresa ha riguardato tutti i principali comparti produttivi. Nell’industria il fatturato è aumentato sensibilmente nei primi nove mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020, sostenuto dalla domanda interna ed estera. Nel primo semestre del 2021 le esportazioni pugliesi hanno registrato un aumento dell’8,5%, dopo il sensibile calo del 2020. Tuttavia la ripresa, che è concentrata nel secondo trimestre dell’anno, è stata meno intensa rispetto al Mezzogiorno e all’Italia (21,4% e 24,2%, rispettivamente). «L’andamento dell’export della regione a differenza di quanto registrato nelle aree di confronto, non ha consentito di recuperare il livello del corrispondente periodo del 2019», sottolineano gli analisti economici di Bankitalia. «L’incremento delle vendite all’estero ha riguardato molti dei principali settori, ma è stato particolarmente intenso nel comparto dei prodotti chimici, degli autoveicoli, dei macchinari, dei mobili, del tessile, abbigliamento e calzature e dei prodotti agricoli.

Le vendite di componentistica e motori per auto e di aeromobili hanno invece registrato un calo di rilievo; la contrazione delle esportazioni di tali settori, unita a quella dei prodotti alimentari e farmaceutici, pari complessivamente a circa il 35% del totale delle vendite, ha significativamente contribuito al peggiore andamento dell’export pugliese nel confronto con il Mezzogiorno, dove tali comparti hanno invece fatto registrare un incremento».

Il boom


Una forte crescita è stata registrata nel settore delle costruzioni, dopo la contrazione del 2020. Si tratta di una crescita che ha potuto beneficiare delle agevolazioni fiscali per il recupero del patrimonio edilizio. Secondo i dati Enea-Ministero della Transizione ecologica, fino a settembre in Puglia erano state depositate circa 3.000 asseverazioni, il 45 per cento delle quali nell’ultimo trimestre, riguardanti il Superbonus istituito dal DL 34/2020 (decreto “rilancio”). L’importo totale degli investimenti ammessi a detrazione è stato di circa 430 milioni di euro, il 5,7 per cento del totale nazionale, mentre l’importo medio è risultato di 144.000 euro, valore inferiore alla media italiana (162.000).
Nel comparto residenziale l’incremento delle compravendite di abitazioni è stato marcato (61,5% nel primo semestre del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020). I prezzi delle case nei primi sei mesi hanno registrato una lieve crescita rispetto allo stesso periodo del 2020, meno intensa rispetto al Mezzogiorno e all’Italia.

Il turismo

Nel settore dei servizi, dati oltremodo positivi sono stati registrati nel settore turistico. Nei primi sette mesi dell’anno in Puglia si è registrato un parziale recupero della domanda, fortemente diminuita nel corso del 2020. Secondo i dati dell’Osservatorio turistico della Regione, “gli arrivi sono cresciuti del 45 per cento circa sul corrispondente periodo. Il comparto ha recuperato circa 18 punti percentuali dei 60 persi tra il 2019 e il 2020. La ripresa è stata sospinta sia dai turisti italiani sia da quelli stranieri, aumentati rispettivamente del 40 e 82 per cento. La crescita degli arrivi di turisti esteri ha fatto risalire al 13 per cento il tasso di internazionalizzazione, 2 punti percentuali in più rispetto al 2020 ma 15 in meno rispetto al 2019”. Gli arrivi sono aumentati nei mesi di agosto e settembre, grazie soprattutto ai flussi turistici italiani che avrebbero superato anche quelli registrati negli stessi mesi del 2019.

Il lavoro


Nei primi otto mesi del 2021 nella regione il saldo tra lavoratori dipendenti assunti e posti di lavoro persi è di 84.600 unità, un dato superiore al 2020 di circa 70 mila e rispetto al 2019 di 50 mila. “Dopo il calo registrato nel 2020 e nei primi mesi del 2021, la dinamica dell’occupazione si è sensibilmente rafforzata nel secondo trimestre di quest’anno”, si legge nel report di Bankitalia, Tuttavia sulla crescita degli occupati «hanno inciso l’estensione degli strumenti di integrazione salariale e le misure sul divieto di licenziamento», parzialmente rimosso dal 1 luglio 2021 e che hanno già causato la perdita di circa 10 mila posti di lavoro in tutta Italia, la metà dei quali al Sud. Bankitalia aggiunge che “sono aumentati anche i percettori di reddito e pensione di cittadinanza (123 mila pugliesi, il 7,6% delle famiglie), a cui si aggiungono i 49 mila percettori del reddito di emergenza (il 3% del totale dei nuclei famigliari pugliesi, e altre 3.700 famiglie destinatarie del reddito di dignità che nel 2020 erano 2800.

© RIPRODUZIONE RISERVATA