Un altro salto in alto nella giornata d'esordio in fascia gialla, peggiorando la performance. Anzi: piazzandosi al vertice nazionale di una graduatoria per nulla incoraggiante. Quella del tasso nuovi positivi-tamponi: ieri in Puglia la percentuale è stata del 24,5%, la più elevata tra tutte le regioni. Come quasi sempre accade nel weekend, s'è ridotto il numero di test: 7.293, ma con ben 1.789 casi registrati. L'incremento in valore assoluto è in linea col trend degli ultimi giorni. E segnala la Puglia tra le regioni col maggior numero di casi totali quotidiani: ieri terza regione, dietro Veneto e Lombardia, e appena un contagiato oltre l'Emilia Romagna. Le tre regioni del Nord hanno tuttavia un tasso positivi-tamponi inferiore, o persino decisamente più contenuto: 23,9% in Veneto, 9,3% in Lombardia e 16% in Emilia Romagna. Anche ieri in Puglia è stato purtroppo aggiornato il bollettino dei decessi: altri 24.
Insomma: un'altra giornata al sapor di paradosso, dopo la promozione della Puglia in zona gialla.
Il tasso di occupazione dei posti letto nelle strutture ospedaliere pugliesi resta alto, o perlomeno da monitorare con massima cura. Fortunatamente, i ricoveri crescono a un ritmo meno sostenuto - rispetto all'andamento delle ultime settimane: ieri solo 11 ingressi nelle terapie intensive pugliesi, in cinque regioni le cose sono andate peggio. Secondo il bollettino regionale, sono 1.816 i pazienti Covid in un letto d'ospedale; 203 sono in terapia intensiva (ottava regione). Il tasso di occupazione ospedaliera resta di fatto stabile, con tendenza al raffreddamento: 45% e 47% rispettivamente per terapie intensive e altri reparti Covid.
Col passaggio in fascia gialla, decretato alla luce dei 21 indicatori-sentinella di ministero e Istituto superiore di sanità, ora in Puglia la reattività del sistema sanitario diventa cruciale: tanto nella presa in carico dei pazienti, quanto nel tracciamento dei contatti stretti di ogni singolo positivo. Di sicuro la curva dei contagi dev'essere appiattita al più presto: considerando l'incidenza ogni 100mila abitanti nell'arco degli ultimi sette giorni (criterio affidabile perché disegna una tendenza), la Puglia è quinta.
Il livello di guardia è alto in tutto il Paese. Il numero complessivo dei decessi ha superato in Italia i 60mila, ma è pur vero che nelle ultime due settimane si sta assistendo a un lieve miglioramento dell'andamento della pandemia: riduzione dei casi del 3% al giorno. Torna a salire dello 0,8% il rapporto fra i 18.887 casi positivi e i 163.550 tamponi eseguiti, che arriva così all'11,5%. E se intanto l'unica regione rossa (l'Abruzzo) s'avvia verso l'arancione, il termometro della preoccupazione è nelle parole di Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico: ci apprestiamo ad entrare in una fase in cui «avremo il raddoppio della criticità, nei Pronto Soccorso arriveranno coloro che avranno l'influenza stagionale e coloro che avranno il Covid vero e proprio», «avremmo potuto imporre un lockdown assoluto, ma non possiamo permettercelo». Ovunque, e ancor più in Puglia, sarà ora necessario rafforzare le campagne di testing (tra tamponi molecolari e antigenici) e il sistema di tracciamento. O le maglie più larghe imporranno un pesante dazio in termini di contagi, ricoveri e decessi.