Puglia, la paura del Covid frena il turismo e le vacanze di Natale

Con la quarta ondata, il comparto teme un altro flop

Puglia, la paura del Covid frena il turismo e le vacanze di Natale
Puglia, la paura del Covid frena il turismo e le vacanze di Natale
di Rita DE BERNART
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Lunedì 22 Novembre 2021, 05:00

Lo spettro di un’Italia a zone con nuove restrizioni frena l’entusiasmo degli italiani e dei pugliesi. E rallentano le prenotazioni per le vacanze di Natale. “Una sventura da evitare a tutti i costi”: a rischio, in Puglia, un giro d’affari stimato di oltre 35 milioni di euro. La voglia di viaggiare e le richieste ci sono. Tanto che fino a qualche giorno fa il comparto turistico guardava alle performance del 2019, chiuso con circa 148.850 arrivi e 303.660 presenze nel mese di dicembre; aspettativa alta, confortata dai dati della stagione estiva 2021, che ha segnato un ritorno alle cifre pre pandemia, e dalle presenze turistiche prolungate fino a novembre nelle principali località pugliesi.

Prevale l'incertezza

Una prospettiva stravolta però dagli annunci delle ultime ore: a poco più di un mese dalle festività natalizie prevale oggi un clima di incertezza che induce a non confermare il soggiorno con largo anticipo. Si teme dunque un nuovo Natale a regime ridotto come lo scorso anno con l’intero paese in zona arancione e rossa nei giorni festivi. Nel 2020, secondo le stime di Confcommercio Puglia, gli arrivi a dicembre erano calati infatti a 33.284 e le presenze a 114.128; per un calo di incassi del 60% in meno rispetto alle medie di periodo, tenuto conto di una stima approssimativa di spesa media giornaliera pro capite di circa 100-120 euro.

In questo quadro, secondo le imprese del settore e le associazioni di categoria, accelerare con la campagna vaccinale e intensificare i controlli sono la strada maestra per scongiurare nuovi danni economici. “Il confronto dei dati tra il 2019 e il 2020 - commenta Giuseppe Chiarelli di Confcommercio Puglia - ci fa capire che un’altra ipotesi di lockdown e rallentamento dell’economia è una sventura da evitare a tutti i costi.

Sarebbe invece necessario che tutti continuino a vaccinarsi, e riuscire così a tenere bassi i livelli di diffusione del virus perché l’economia pugliese non si può permettere un altro Natale come il 2020. I dati dimostrano per lo scorso anno un calo drastico di oltre il 60% degli arrivi e delle presenze e questo significherebbe mettere il comparto in crisi definitiva; alcune aziende potrebbero non farcela più questa volta a rialzarsi dopo gli sforzi per resistere fino ad ora. Per noi non è lontanamente immaginabile un lockdown. Bisogna invece iniziare subito con delle misure che invitino chi non è vaccinato a farlo subito, fino ad arrivare anche al vaccino obbligatorio; e ora il green pass rafforzato potrebbe aiutare. Seguiamo le indicazioni della scienza e vacciniamoci tutti”.

Quali saranno le nuove regole?

L’atteggiamento prevalente negli ultimi giorni è dunque quello della prudenza e della preoccupazione, in attesa di capire quali saranno le nuove regole. Si prende tempo, si prenota solo per il fine settimana più vicino ma si attende per confermare viaggi a lungo termine.

“C’è tanta voglia di viaggiare - dice Giovanni Serafino, dell’omonimo tour operator e presidente di Confindustria turismo Lecce - Le prenotazioni ci sono ma non sono tantissime ancora, di solito si prenota più sotto data o comunque a partire da dicembre; per quelle già confermate non abbiamo ancora cancellazioni ma stiamo notando qualche freno in più. I clienti ci chiedono notizie circa le decisioni del governo e sulle politiche di cancellazione e rimborso. Vogliono quasi essere confortati sulla opportunità di prenotare. E questo avviene sia per chi vuole venire in Puglia che per i pugliesi che vogliono andare fuori regione o all'estero. Noi stiamo lavorando, abbiamo diverse proposte e l’interesse c’è. Con un pacchetto di tre quattro giorni tra Natale e Capodanno ad esempio lavorano almeno cinque operatori e famiglie: agenzia, navetta o bus, guida turistica, ristorante e albergo. Non possiamo più permetterci di fermarci, bisogna lavorare. Occorre piuttosto concentrarsi sulle vaccinazioni e su tutti quei comportamenti sbagliati che si vedono in giro. E se necessario ben venga il green pass rafforzato”.

Insomma l’impatto di nuove limitazioni sul turismo a Natale sarebbe pesante. “I dati di questi giorni – spiega Francesco De Carlo di Asshotel - ci dicono che c’è un rallentamento e che sono diminuite le conferme a lungo termine. Per ora si prenota il soggiorno sotto data ma per le festività si temporeggia per la conferma. Siamo convinti che il green pass possa essere lo strumento giusto, anzi stiamo valutando di chiederlo anche nelle nostre strutture, in sede di prenotazione, anche se per gli alberghi non è necessario. Questo per infondere maggiore sicurezza ai clienti e dare un ulteriore contributo. Bisogna lavorare su questo, sulle vaccinazioni e sui controlli per evitare le chiusure”.

Torna dunque maggiore attenzione alla sicurezza da parte di chi vuole prenotare una vacanza. “Non abbiamo disdette - dice Raffaele De Santis di Federalberghi Lecce - ma le persone di certo vogliono essere rassicurate sulla sicurezza in struttura e sul territorio. Ma ancora per fortuna in tanti sono fiduciosi così come lo siamo noi. Adesso è il momento di dare una accelerata alla campagna vaccinale per non vanificare il lavoro di tanti imprenditori”.

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