Quello in corso sarà un altro weekend di pioggia su tutta l'Italia. Il maggio 2023 è anomalo, con perturbazioni che secondo le previsioni dei meteorologi del sito ilmeteo.it e da 3bmeteo dovrebbero proseguire per i prossimi 15 giorni e un nuovo ciclone in arrivo lunedì. Più di pioggia e grandine, la vera anomalia di questo maggio è l'assenza dell'anticiclone caldo. L'allerta per il maltempo è prevista per le prossime 30 ore.
Intanto, però, scattano le prime allerte. A Lecce domani - domenica 14 maggio - sia la villa comunale che il Coni saranno chiusi a causa dell'allerta gialla per vento diffusa dalla Protezione Civile.
Le previsioni
«Confermata una nuova severa ondata di maltempo per l'Italia ad inizio della nuova settimana, a causa dell'approfondimento di un vortice ciclonico che dalla Sicilia risalirà verso il Tirreno - lo conferma il meteorologo di 3bmeteo.com Edoardo Ferrara che spiega - si tratterà di un ciclone insolitamente intenso per il periodo, una condizione quasi eccezionale per maggio». Dunque tra domani - lunedì 15 maggio - e martedì (16 maggio) anche sulla Puglia sono attese «piogge e temporali anche di forte intensità in risalita su gran parte del Centrosud ma poi ancora al Nord, con rischio nubifragi, allagamenti e criticità».
Vento forte
«Oltre alle ingenti precipitazioni i venti soffieranno anche forti o molto forti attorno al vortice ciclonico - avverte Ferrara di 3bmeteo.com - in particolare sempre tra lunedì e martedì le raffiche potranno anche sfiorare gli 80-100km/h su diverse aree del Centrosud con possibili danni. Da segnalare comunque bora rabbiosa sull'alto Adriatico e tramontana tesa sulla Liguria. Mari dunque molto mossi o agitati, se non grossi al largo, con possibili locali mareggiate».
Danni alle colture anche in Puglia
Temporali e grandine stanno causando, infine, danni alle colture in tutto il Paese, dal Piemonte alla Puglia, rileva la Coldiretti. Sono a rischio le coltivazioni di frutta, verdura, girasole, orzo e grano, fino agli ulivi e alle vigne del Chianti. In particolare, in Puglia, destano preoccupazione i ritardi nel trapianto dei pomodori mentre l'aumento dei prodotti energetici e delle materie prime si riflette sui costi di produzione del pomodoro superiori del 30% rispetto alle medie storiche.
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