Puglia arancione da lunedì. Ma si teme la zona rossa

Puglia arancione da lunedì. Ma si teme la zona rossa
di Massimiliano IAIA
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Venerdì 12 Marzo 2021, 06:11 - Ultimo aggiornamento: 19:18

Appena 24 ore prima, le parole del governatore pugliese Michele Emiliano erano state chiare: «La terza ondata è arrivata anche in Puglia, stiamo superando tutti i parametri».

+++ULTIM'ORA+++

Puglia in zona rossa: le anticipazioni sulla nuova ordinanza del ministro. Da lunedì 15 si chiude

Sulla base di un quadro epidemiologico decisamente grave, prima c'era stata la richiesta al ministero per un immediato passaggio dalla zona gialla alla zona arancione, e poi è stata emanata un'ordinanza per disporre le nuove regole da rispettare e per evitare il rischio-assembramenti. E oggi, proprio dal ministero, sarà annunciato il passaggio della Puglia dalla zona gialla alla zona arancione a partire da lunedì.

Ma non si esclude, in caso di ulteriore peggioramento della situazione nelle prossime ore, un doppio salto in zona rossa. In caso di arancione tornerebbe così, dopo un mese, il divieto di spostarsi da un Comune all'altro, fatta eccezione per motivi di lavoro, salute o stretta necessità (ma comunque sarà necessaria l'autocertificazione). Per quanto riguarda nei bar e nei ristoranti non si potrà effettuare servizio ai tavoli nemmeno a pranzo (possibilità concessa invece in zona gialla), ma ad inasprire ulteriormente le restrizioni ha provveduto l'ordinanza della Regione, che ha vietato non solo la vendita da asporto alle attività autorizzate alla somministrazione e ai distributori automatici h24 a partire dalle 18 nei giorni festivi e prefestivi, ma soprattutto ha vietato l'asporto dai bar dalle 18. Dopo le sei del pomeriggio, sarà impossibile acquistare anche in modalità asporto un qualsiasi prodotto al bar, mentre il take away è ancora valido per chi all'ora di cena vuole prendere una pizza o acquistare e portare a casa un piatto del ristorante. È sempre consentito, invece, il servizio a domicilio.
Nelle province di Bari e Taranto, che fanno registrare il maggior peggioramento in termini di contagi, didattica a distanza, mentre per le altre province resta valida l'ordinanza in vigore fino al 14 marzo.

LEGGI L'ULTIMA ORDINANZA: ordinanza 78_signed_12123342.pdf

Nelle ultime ore, il presidente Emiliano ha corretto il tiro, dopo un cofronto con l'Ufficio Scolastico regionale e con il ministero: nelle province di Taranto e di Bari le scuole dell'infanzia resteranno aperte, a differenza di quanto previsto con l'ordinanza di ieri, dalla quale è stato eliminato ogni riferimento alla possibilità - per i genitori che svolgono professioni sanitarie o di pubblica utilità - di portare i figli in presenza a scuola.

Misura che, si è ritenuto, «porterebbe nelle scuole un numero di studenti incompatibile con l'attuale quadro epidemiologico». 


Il Consiglio dei ministri darà il via libera alle nuove misure per l'ulteriore stretta, necessaria alla luce della crescita dei contagi dovuta alle varianti diffuse ormai in tutto il paese e responsabili di oltre la metà dei nuovi casi accertati. I dati ufficiali arriveranno solo dopo la riunione della cabina di regia e la validazione da parte del Comitato tecnico scientifico. Prima però della firma del ministro della Salute Roberto Speranza sulle ordinanze che delineeranno la nuova mappa dei colori dell'Italia a partire da lunedì, il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini, lo stesso Speranza e il Cts incontreranno le Regioni assieme ai rappresentanti di Comuni e Province: una riunione informale che servirà all'esecutivo per illustrare le misure che dovrebbero essere approvate dal Cdm con un decreto legge. Nel provvedimento entrerà il criterio in base al quale con un'incidenza settimanale di 250 casi ogni 100mila abitanti si entra automaticamente in zona rossa, e la stretta per Pasqua come già è stato fatto a Natale, dunque tutta Italia in rosso dal venerdì santo al giorno di Pasquetta. Discussione ancora aperta invece sulla possibilità di abbassare la soglia dell'Rt con il quale si entra in zona arancione (ora è all'1) e sul coprifuoco anticipato (con l'ipotesi di fissarlo già alle 19 o alle 20).


Anche il bollettino regionale di ieri conferma il peggioramento della situazione in Puglia: 1.634 nuovi positivi su 10.938 tamponi effettuati, per un tasso di positività del 14,93%. Dei nuovi casi, il numero maggiore riguarda come sempre la provincia di Bari (725), ma è appunto elevato anche il dato di Taranto (291), poi Foggia (252), Lecce (143), Bat (126), Brindisi (89), e otto casi dalla provincia di residenza non nota. Ci sono stati 17 decessi, e in questo caso il numero maggiore proviene da Taranto, con 7 morti. Poi cinque nella provincia di Bari, tre nella provincia di Foggia, un morto nel Salento e un altro nella provincia di Brindisi, per un numero complessivo di 4.205 vittime dall'inizio dell'emergenza.


Altri 1.226 guariti, lieve aumento dei ricoverati (da 1.562 a 1.571), mentre cresce ancora il numero degli attuali positivi: mercoledì erano 36.595, ieri erano invece 36.986.
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