Puglia, crollo della popolazione scolastica: quasi 11mila iscritti in meno per il prossimo anno. La denuncia della Uil Scuola: «Politica regionale miope»

Puglia, crollo della popolazione scolastica: quasi 11mila iscritti in meno per il prossimo anno. La denuncia della Uil Scuola: «Politica regionale miope»
di Maria Claudia MINERVA
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Martedì 13 Aprile 2021, 17:38 - Ultimo aggiornamento: 19:55

In Puglia crolla la popolazione studentesca: 10.577 iscritti in meno per il prossimo anno scolastico. A lanciare l'allarme è la Uil, che attribuisce le colpe alle politiche miopi della Regione. Questi i numeri per provincia: 4.391 alunni in meno Bari e Bat, 1.403 per Brindisi, 2.070 per Foggia, 1.714 per Lecce e 1.654 per Taranto. Confermato, quindi, anche per il 2021-2022 il trend della riduzione della popolazione scolastica pugliese.
«Troppo facile prendersela solo con il fenomeno della denatalità – dichiara il segretario generale della Uil Scuola Puglia, Gianni Verga – che pure incide pesantemente sulla diminuzione totale degli studenti, per il prossimo anno scolastico, di 10.577 unità, che si aggiungono alle decine di migliaia dei decorsi anni scolastici. Continua senza soste la migrazione verso il Nord dell’Italia, a fronte di dotazioni organiche, negli istituti regionali, pressoché invariate».

La strategia

Per Verga «sono necessarie  opportune strategie politiche per rendere il territorio pugliese appetibile alle nuove generazioni. Infatti, dei 10.577 alunni in meno, soltanto 5.788 si riferiscono al calo delle iscrizioni alle prime classi rispetto allo scorso anno scolastico, di cui 1.562 in prima elementare, 1.812 in prima media e 2.414 al primo superiore. La differenza è sicuramente da ricondurre al dato della migrazione occupazionale e della dispersione scolastica, rispetto alle quali la politica regionale deve accendere i riflettori». 
Il segretario della Uil Scuola sollecita «politiche espansive e non di contenimento, specie in questo periodo di pandemia e di emergenza economica e sanitaria non è tempo di politiche di contenimento, ma di politiche espansive. I contingenti che il Ministero ha annunciato non rispondono alla necessità di ridurre il numero degli alunni per classe, condizione necessaria per riportarli in presenza e in sicurezza - aggiunge Verga -. Si continuano a utilizzare le solite ricette e i vecchi parametri. La scuola pugliese e meridionale in generale continua a pagare una scarsezza di risorse, economiche ed umane, senza le quali diventa un’impresa impossibile contrastare fenomeni ormai incancreniti e in costante crescita come la dispersione scolastica e la disoccupazione, arrivate oltre ogni livello di guardia».

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