La Puglia brucia, allarme Canadair. La richiesta della Protezione civile regionale: «Ci servono mezzi e ponti radar»

La Puglia brucia, allarme Canadair. La richiesta della Protezione civile regionale: «Ci servono mezzi e ponti radar»
di Maria Claudia MINERVA
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Sabato 14 Agosto 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 08:58

Il più delle volte, sono state le principali “armi” efficaci contro gli incendi che, nelle ultime settimane, hanno devastato in lungo e in largo la Puglia, ma anche la Calabria e la Sicilia e altre zone d’Italia. Si alzano in cielo con tutta la loro potenza e vanno decisi ad attaccare le fiamme: sono i Canadair, tecnicamente aerei anfibi bimotori con turboelica ad ala alta, acrobati del volo capaci di sganciare bombe d’acqua da 6 tonnellate. Ma in questi giorni in cui le fiamme hanno continuato a moltiplicarsi incessantemente, è tornato di attualità il tema della penuria di mezzi per fare fronte alle tante emergenze estive quotidiane: quelli in uso non bastano per coprire tutta la rete nazionale. È un dato di fatto supportato dai numeri: in Italia ci sono in tutto 15 velivoli Canadair per affrontare le problematiche legate agli incendi. Gli aerei sono collocati in 14 basi, ma sette regioni italiane non hanno a disposizione nessuno di questi velivoli per contrastare i roghi. L’altro ieri a Porto Badisco, nella provincia di Lecce, pur avendo chiesto l’intervento di un Canadair non è stato possibile averlo perché mancava, appunto, la disponibilità. Da qui la polemica sulla necessità di investire maggiori risorse per il loro acquisto. 

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La richiesta

Anche dalla Puglia è partita la richiesta: la Protezione civile regionale ha scritto per avere due ponti radar e dei Canadair, come ha confermato il presidente della Protezione civile e consigliere regionale del Pd, Maurizio Bruno. «In questo momento la situazione è drammatica per molte regioni, si cerca di tamponare nel miglior modo possibile, ma bisognerebbe – e questo è un invito – investire soprattutto sull’acquisto di Canadair, attrezzature e mezzi, perché il problema serio è questo - ha detto -.

Ormai con il cambio del clima si va avanti con queste situazioni di pericolo, anche se dobbiamo dirlo la maggior parte degli incendi, almeno in Puglia, sono di natura dolosa».

La flotta

Nel complesso, la flotta di cui dispone l’Italia comprende: 15 Canadair, 5 elicotteri Erickson S64F e altri 10 elicotteri del comparto Difesa e del corpo nazionale dei vigili del fuoco. Nei periodi definiti di “massima attenzione”, la flotta aerea viene dislocata su 14 basi: Cagliari, Catania, Ciampino, Napoli, Comiso, Genova, Grottaglie, dove però ci sono i Fire boss che sono aerei più piccoli e non Canadair, Lamezia Terme, Olbia, Pescara, Trapani, Rieti, Cecina e Viterbo. Come spiega la Protezione Civile, lo schieramento della flotta viene stabilito sulla base delle zone più interessate solitamente da incendi. Motivo per cui la maggior parte delle basi si trova tra il centro e il sud Italia, con quasi nessuna al nord dove solitamente è richiesto un minore intervento. Le basi con il maggior numero di Canadair a disposizione sono però quelle di Ciampino (4), Lamezia (3), Olbia (3) e Trapani (3). In molte altre basi sono presenti, invece, solo elicotteri. 
Ma quando entrano in funzione i Canadair? Vale la pena ricordare le indicazioni riportate sul sito del Dipartimento della Protezione civile, ossia che «in caso di incendio le prime ad intervenire sono le squadre di terra coordinate dalla Regione, ma quando il fuoco è troppo esteso o l’intervento da terra non è sufficiente intervengono i mezzi aerei regionali». Nel caso in cui le risorse non dovessero bastare la Regione chiede l’intervento della flotta aera dello Stato al Dipartimento della Protezione civile. Il Dipartimento, attraverso il Centro Operativo Aereo Unificato (Coau) riceve le richieste e coordina l’intervento della flotta aerea dello Stato sul territorio nazionale, composta da Canadair ed elicotteri dei vigili del fuoco, a cui si aggiungono i velivoli delle forze armate e dell’arma dei carabinieri. 

I numeri

Secondo i dati pubblicati sul sito della Protezione civile, alcune regioni, come si è detto, non hanno a disposizione neanche un mezzo aereo. In particolare, non ce ne sono in sette regioni: Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise, Puglia, Sicilia e Umbria. Le regioni più “fornite” sono invece la Sardegna (12), il Lazio (10), la Toscana (9) e la Campania (5). 
Il presidente Bruno conferma che in Puglia c’è la flotta aerea di base nell’hub di Grottaglie, dove sono arrivati anche i Fire boss. «La postazione resta a disposizione per le necessità - fa sapere - soprattutto ci aiuta a coprire la zona a Sud, nel leccese. Poi abbiamo anche chiesto di avere due ponti radar perché la regione ne è sprovvista e a volte dobbiamo appoggiarci a quelli della Campania. Ripeto, l’importanza di avere più mezzi a disposizione ci ha portati a formalizzare queste due richieste, purtroppo in estate l’emergenza incendi è continua, senza mezzi a disposizione tutto diventa più complicato».

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