“Furbetti” dei vaccini, interrogatorio per 27: «Ci ha contattato l'Asl, non abbiamo saltato la fila»

“Furbetti” dei vaccini, interrogatorio per 27: «Ci ha contattato l'Asl, non abbiamo saltato la fila»
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Lunedì 10 Maggio 2021, 20:17 - Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 11:09

Si sono difesi spiegando di essere stati chiamati dalla Asl, negando di aver saltato la fila per il vaccino o di aver ottenuto il siero anti-Covid al posto di chi ne aveva più diritto di loro. Sono gli altri 27 dei 54 indagati nell'inchiesta della Procura di Bari sui presunti “furbetti” dei vaccini, interrogati oggi negli uffici giudiziari di via Dioguardi.

Le verifiche

Si tratta prevalentemente di dipendenti di studi medici della provincia e lavoratori di ditte incaricate di lavori di manutenzione in strutture sanitarie, nei cui confronti vengono ipotizzati i reati di violazione del piano vaccinale nazionale che stabiliva l'ordine di priorità della categoria di cittadini da vaccinare, false dichiarazioni sulla identità, truffa aggravata ai danni del Sistema sanitario nazionale e falso ideologico. Gli indagati, tutti accompagnati dai difensori, sono stati ascoltati, divisi in tre gruppi, dal procuratore facente funzione Roberto Rossi, dall'aggiunto Alessio Coccioli e dal pm che coordina gli accertamenti dei carabinieri del Nas Baldo Pisani.

Con questi 27 si sono conclusi gli interrogatori delle persone fino ad ora iscritte nel registro degli indagati (i primi 27 erano stati interrogati il 30 aprile).

Le indagini

 L'inchiesta però continua sulla seconda fase della campagna vaccinale e, in particolare, sulle somministrazioni ai caregiver. Sulla stessa questione è in corso, parallelamente all'inchiesta penale, una indagine amministrativa disposta dalla Regione Puglia e affidata al Nucleo ispettivo regionale sanitario. Il coordinatore del Nirs, l'avvocato Antonio La Scala, che ha concluso il lavoro di verifica sulle 196 mila somministrazioni di vaccini fatte dal 27 dicembre al 15 febbraio, nei prossimi giorni depositerà la relazione finale sulla scrivania del presidente Michele Emiliano. Oggi avrebbe dovuto essere ascoltato in audizione dalla III Commissione consiliare regionale ma ha chiesto e ottenuto un rinvio di una settimana.

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