L'indice Rt risale e la Puglia resta zona arancione: la decisione del ministro Speranza

L'indice Rt risale e la Puglia resta zona arancione: la decisione del ministro Speranza
di Massimiliano IAIA
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Sabato 1 Maggio 2021, 11:01 - Ultimo aggiornamento: 2 Maggio, 09:38

Il doppio salto non c'è stato. La Puglia rimane in zona arancione, colore che le era stato attribuito lunedì scorso dopo sei settimane di zona rossa. Non ci sarà così, almeno nella settimana che va dal 3 al 9 maggio, la zona gialla che era stata preannunciata giovedì facendo leva su un miglioramento del quadro epidemiologico. I dati effettivamente sono in calo ma non al punto da legittimare un salto così repentino dal rosso al giallo nel giro di appena otto giorni.
Il monitoraggio settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità conferma come la situazione vada comunque tenuta sotto controllo. E, se il ragionamento vale già a livello nazionale, la Puglia rappresenta un esempio molto importante, con un calo costante da un lato ma, dall'altro, con dati che in termini assoluti impongono una certa prudenza.

I dati


Basti vedere, per esempio, l'indice Rt, che è nuovamente salito: dallo 0.84 rilevato venerdì 23 aprile allo 0.92 di ieri. I casi positivi ogni 100mila abitanti sono 214, in calo rispetto ai 231 di una settimana fa. Numeri che però certamente suggeriscono la necessaria cautela nei comportamenti da adottare e nel rispetto delle regole per i prossimi giorni. La classificazione del rischio in Puglia resta moderata, esattamente come sette giorni fa, mentre scendono i nuovi casi nei 7 giorni (da 9.140 a 8.466), e rimane sostanzialmente invariato il numero dei tamponi ogni 100mila abitanti (da 2.060 a 2.067).
Un quadro, insomma, che suggerisce una conferma della zona arancione, con le regole che tutti hanno ormai imparato a conoscere nella settimana che sta per concludersi: spostamenti consentiti solo all'interno del comune di residenza (si può uscire dal proprio comune solo per motivi di lavoro, salute o comprovata necessità); barbieri, parrucchieri ed estetisti restano aperti, così come tutti i negozi (ma nei centri commerciali restano chiusi nel weekend tranne supermercati, edicole, tabaccherie, librerie, farmacie e parafarmacie); bar e ristoranti possono effettuare solo servizio di asporto (i bar fino alle 18, i ristoranti fino alle 22) e servizio a domicilio.

La speranza di Lopalco


Era stato l'assessore regionale alla Salute Pier Luigi Lopalco a preannunciare giovedì la possibilità di un passaggio in zona gialla, poi stoppato dal ministero. «Già la scorsa settimana i 21 indicatori di riferimento andavano verso la zona gialla. Quei valori si confermano anche nella settimana in corso», aveva detto, lasciando intendere che la Puglia fosse vicina al nuovo salto. Ma se i numeri sono effettivamente buoni, si è comunque optato per una linea più cauta, evidentemente nel timore che un ulteriore allentamento delle misure possa generare un'improvvisa ripresa dei contagi, facendo ripiombare la regione in zona rossa, fascia già attraversata per sei settimane di fila.
La decisione di mantenere la Puglia in zona arancione ha comunque fatto sollevare polemiche soprattutto all'interno del centrodestra in Consiglio regionale, con attacchi al governatore Michele Emiliano e alla sua giunta per la gestione sanitaria dell'emergenza. In Forza Italia il commissario regionale Mauro D'Attis e il presidente del Gruppo consiliare, Stefano Lacatena, affermano con una punta di ironia: «I pugliesi ringraziano Lopalco per la permanenza della Regione in zona arancione, con danni incalcolabili per l'economia del territorio. Lo ringraziano per aver fatto saltare ogni tentativo di tracciamento del contagio, parlando di tamponite e centellinando lo screening. Lo ringraziano per aver speso milioni e milioni di euro per l'ospedale in Fiera, che non risolve il fabbisogno di posti letto e patisce una grave carenza di personale. Lo ringraziano per non aver saputo organizzare la campagna vaccinale, lasciando che centinaia di furbetti approfittassero mentre le persone fragili sono ancora in attesa. Un fallimento, quest'ultimo, così grave da aver richiesto persino l'intervento del presidente Emiliano, che lo ha sollevato dal compito di organizzare la vaccinazione».
Molto critico anche il capogruppo di Fratelli d'Italia, Ignazio Zullo: «Restiamo in zona arancione nonostante i proclami di zona gialla che Emiliano andava sventolando ai quattro venti.

Valutavamo i report giornalieri e i dati non lasciavano ben sperare. Abbiamo reiteratamente sollecitato il duo Emiliano-Lopalco ad associare alla pratica vaccinale un'intensificazione della tecnica delle tre T per testare, tracciare e trattare o isolare i positivi e mettere in quarantena i contatti. Purtroppo siamo rimasti inascoltati».

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