Puglia, sfiorati i 4mila positivi. Cambia il piano per accelerare sulle terze dosi

Puglia, sfiorati i 4mila positivi. Cambia il piano per accelerare sulle terze dosi
di Maria Claudia MINERVA
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Domenica 21 Novembre 2021, 08:17 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 12:04

La pandemia non dà tregua nemmeno alla Puglia, mentre le terze dosi viaggiano a rilento. Ieri i nuovi casi registrati sono stati 257, l'1,26% dei 20.242 test giornalieri, così distribuiti: 50 in provincia di Bari, 15 nella provincia Barletta-Andria-Trani, 34 nella provincia di Brindisi, 60 in quella di Foggia, 44 nel Leccese e 57 in provincia di Taranto. Delle quasi 4mila persone colpite dal Covid (esattamente sono 3.946) 153 sono ricoverate in area non critica e 16 in terapia intensiva. Unica nota positiva è che non ci sono stati decessi. La Regione, dal canto suo, cerca di fronteggiare l'avanzata del virus riorganizzando la campagna vaccinale e spingendo sulle terze dosi che ancora non decollano, nemmeno tra le fasce d'età più a rischio.

La campagna vaccinale in Puglia

Come primo passo, sono stati riattivati i 50 hub dismessi, che si aggiungono ai 100 funzionanti, per un totale di 150 centri che garantiranno la vaccinazione 7 giorni su 7 per 12 ore al giorno. Bisogna fare presto, lo dicono i numeri: nella classifica nazionale della vaccinazione per dose di richiamo (booster) la Puglia è al 15esimo posto con il 4,19%. Nel dettaglio: quinta nella fascia d'età 12-19, quarta nella fascia 20-29, terza nella fascia 30-39, sesta nella fascia 40-49, sesta nella fascia 50-59, ottava in quella 60-69 anni, quattordicesima nella fascia 70-79 anni, sedicesima nella fascia 80-89 anni, diciottesima nella fascia dai 90 anni in su. Percentuali insufficienti, da qui la spinta regionale, con una tabella di marcia che prevede da domani 22 novembre e sino a domenica 28 novembre ancora hub aperti a sportello per la somministrazione della terza dose anche agli over 40; mentre da lunedì 29 novembre stop alle vaccinazioni a sportello e prenotazione obbligatoria dei richiami per gli over 40. Sempre da lunedì 29 novembre apertura delle prenotazioni a tutte le fasce di età (purché abbiano maturato il requisito dei 180 giorni dal completamento del ciclo di vaccinazione) in attesa del via libera dal governo. Previsti open day per forze dell'ordine, scuola e caregiver che saranno organizzati dalle Asl. Obiettivo: 1,4 milioni di richiami in 50 giorni entro il 31 dicembre, e un ritmo giornaliero di 26mila somministrazioni al giorno. I vaccini non mancano: in magazzino ci sono 800mila dosi e altre 300mila sono in arrivo.


Il governatore Michele Emiliano ha indicato la massima priorità nei pazienti più fragili e con disabilità. «Per questa ragione siamo in contatto costante con i direttori generali e con i coordinatori delle reti specialistiche per assicurarci che tutto il sistema sanitario sia parte attiva nel contattare personalmente queste persone, spiegare le ragioni dell'importanza del richiamo e programmare subito la somministrazione - ha detto ieri -.

Insieme ai fragili potranno vaccinarsi anche i loro caregiver e familiari conviventi (da domani pure gli over 40, secondo le disposizioni nazionali, ndr) affinché la protezione da Covìd sia massima e tempestiva». Poi si è appellato ai medici di base: «Un ruolo chiave lo rivestono anche i medici di famiglia che a giorni entreranno in campo con la loro rete capillare e con l'insostituibile capacità di relazione con i propri assistiti. A loro abbiamo chiesto di cercare nei loro elenchi anche coloro che ancora non hanno ricevuto la prima dose per spiegare quanto sia importante mettersi in sicurezza - ha sottolineato ancora -. A tutti gli operatori in campo rivolgo sin d'ora un sincero ringraziamento. In questo modo reagiremo alla quarta ondata che sta arrivando e che dobbiamo respingere con la consueta efficienza e con senso di responsabilità verso gli altri. Grazie a tutti coloro che si vaccineranno ancora e che in questo modo ci aiuteranno a sconfiggere il virus».


Nella giornata di ieri le dosi somministrate sono state 12.098 (meno 2.512 rispetto al 18 novembre) così suddivise: 774 addizionali, 7.811 richiami, 882 prime dosi, 2.570 seconde dosi e 61 a persone con pregressa infezione. Le dosi addizionali somministrate sinora, cioè quelle destinate alle persone trapiantate, immunodepressi e pazienti oncologici, sono state 20.510, su un totale complessivo di 155.641. Ne restano dunque da vaccinare con dose addizionale 135.131. Invece le dosi di richiamo (booster), quelle destinate per ora a persone ultra sessantenni e operatori sanitari, sono state 164.448, su un totale complessivo di 305.806. Per cui restano da vaccinare con dose di richiamo ancora 141.448 persone. Intanto, secondo il report del governo, nell'ultima settimana in Puglia sono state soltanto 6mila le prime dosi di vaccino anti Covid somministrate. Infatti, i non immunizzati sono passati da 358.143 a 352.173. Un rallentamento rispetto alle oltre 22mila prime dosi di una settimana fa. In percentuale, la fascia meno vaccinata resta quella tra i 12 e 19 anni, il 19,63% non ha ricevuto nemmeno una dose. Segue quella tra 30 e 39 anni con il 15,28% di non vaccinati; poi quella tra 20 e 29 anni con il 13,27% di non immunizzati. Serve un'accelerata.
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