Covid, peggiorano i parametri “sentinella” e arriva la nuova stretta: la Puglia torna a rischio

Covid, peggiorano i parametri “sentinella” e arriva la nuova stretta: la Puglia torna a rischio
di Francesco G.GIOFFREDI
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Martedì 12 Gennaio 2021, 08:34 - Ultimo aggiornamento: 14:38

Questione di tempo: il weekend o al massimo lunedì. Poi l'Italia si colorerà in larga parte di arancione. E la Puglia, che nel round precedente ha schivato per un soffio il livello intermedio di restrizioni, dovrebbe perciò abbandonare il colore giallo di questi giorni. O almeno così racconta l'analisi combinata dell'ultimo monitoraggio di ministero della Salute e Istituto superiore di sanità e della curva dei contagi pugliesi. Il tutto alla luce dell'annunciato inasprimento dei parametri per passare in zona arancione e rossa: è quanto emerso ieri durante il vertice tra governo e Regioni, in vista del nuovo Dpcm che tornerà a suddividere l'Italia in fasce di rischio e restrizioni. Il decreto non solo confermerà le misure attualmente in vigore, ma prevederà un ulteriore giro di vite. Per esempio: niente asporto dai bar dopo le 18, per evitare assembramenti e aperitivi di gruppo improvvisati all'aria aperta.

Puglia, giallo e arancione: cosa si può fare


I parametri-sentinella, innanzitutto. Rt (l'indice di trasmissibilità del virus) dovrà attestarsi al di sotto di 1 per potersi guadagnare la zona gialla: oltre quella soglia c'è l'arancione, con 1,25 scatta invece il colore rosso. Non solo. Il governo avrebbe voluto introdurre un altro criterio per facilitare le restrizioni: l'incidenza di casi positivi ogni 100mila abitanti, fissando a 250 la soglia di rischio (oltre la quale si transita automaticamente in fascia rossa). In sostanza: anche con Rt inferiore a 1, si rischierebbe così di cadere nelle restrizioni. L'ipotesi al momento sembra essere accantonata. Per una ragione, rivendicata da una parte dei governatori: così verrebbero inevitabilmente penalizzate le Regioni più zelanti, cioè che testano più persone. E allora? In cantiere c'è un'altra ipotesi: valutare il tasso di occupazione ospedaliera, con soglie ancora più severe. In questo caso l'asticella è fissata al momento dal decreto di aprile che ha elencato i 21 indicatori-sentinella settimanali: 30% per le terapie intensive e 40% per gli altri reparti Covid.


Come sta messa la Puglia, in tutti e tre i casi? L'indice Rt è esattamente a 1, circostanza che ha permesso di tinteggiarsi di giallo per cinque giorni, da ieri fino a venerdì.

Non bene l'incidenza ogni 100mila abitanti: sui 14 giorni è a 318.34, stando all'ultimo monitoraggio ministero-Iss sulla settimana 28 dicembre-3 gennaio). Né va meglio con il tasso di ospedalizzazione: secondo i dati - in questo caso aggiornati a ieri - di Agenas, in Puglia la saturazione dei posti letto è al 37% (nelle terapie intensive) e al 41% (negli altri reparti Covid). E allarma soprattutto il primo parametro: 7 punti oltre la soglia, con un incremento quotidiano dei ricoveri di pazienti in condizioni più critiche. Anche per questo, è in dirittura d'arrivo l'ospedale da campo allestito dalla Regione in Fiera del Levante (152 posti letto).


La Puglia è sul filo del rasoio. Sempre secondo l'ultimo report di ministero e Iss, è tornata nella classificazione complessiva di rischio «alta» - dopo la tregua dei sette giorni precedenti. Sono 12 le Regioni così catalogate, il che aiuta a meglio interpretare la cornice del nuovo Dpcm. La stessa Regione Puglia, venerdì scorso, avrebbe preferito da subito l'arancione: «Abbiamo un indice di incremento dei contagi che non mi rassicura per niente. Siamo sempre in grave pericolo e non siamo affatto in sicurezza», aveva scandito Michele Emiliano. E Roberto Speranza, ministro della Salute, ribadisce: «Le misure sono ancora necessarie ad evitare un aumento incontrollato dei contagi», «nessuno sottovaluti la serietà della situazione». Che è abbastanza chiara, secondo il premier Giuseppe Conte. Dopo Gran Bretagna, Irlanda e Germania «l'impennata dei contagi sta arrivando anche da noi. Non sarà facile, dobbiamo fare ancora dei sacrifici».


Il Dpcm varerà, come detto, lo stop alla vendita da asporto per i bar alle 18. Quanto ai ristoranti, potranno aprire fino alle 18 solo nelle zone gialle, mentre la sera resteranno chiusi, così come i cinema e i teatri. Potrebbero riaprire, invece, i musei, ma solo nelle regioni gialle. Il decreto confermerà poi il coprifuoco dalle 22 alle 5, oltre alla regola che consente a massimo due persone di andare a trovare a casa parenti e amici una sola volta al giorno - «è una norma ragionevole che ha funzionato e avrebbe senso confermarla» dice Speranza. Già annunciati nuovi ristori per le attività commerciali costrette alla chiusura, totale o parziale. Ci saranno comunque ulteriori passaggi prima del nuovo Dpcm. Speranza illustrerà domani al Parlamento le misure, poi giovedì ci sarà un nuovo incontro con le Regioni, infine il Consiglio dei ministri. Solo allora Emiliano potrebbe valutare se e come varare, o chiedere, restrizioni in parte della Puglia.

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