Pochi test e pochi casi, la Puglia resta in bilico: è a rischio arancione. Conto alla rovescia per il nuovo decreto

Pochi test e pochi casi, la Puglia resta in bilico: è a rischio arancione. Conto alla rovescia per il nuovo decreto
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Domenica 3 Gennaio 2021, 08:53

Il conto alla rovescia è in un mare di incertezze. Mercoledì, nel giorno dell'Epifania, scade il decreto che ha imposto restrizioni a scacchiera per l'intero arco delle festività natalizie. E da giovedì 7 tutte le regioni dovrebbero tingersi di giallo. Almeno in linea teorica. Perché in realtà il governo potrebbe ripristinare il vecchio sistema: Italia a tre fasce di rischio e altrettanti colori (giallo, arancione e rosso). La Puglia non è nel ristretto club delle regioni sotto stretta osservazione (Veneto, Liguria e Calabria) e perciò potenzialmente destinate al massimo grado di restrizioni, ma è lì a ridosso del gruppo di testa. In sostanza: potrebbe tornare arancione. Ma quando? E sulla base di quali criteri e valutazioni, dato che curva dei contagi e indicatori ministeriali sono una specie di ottovolante e i dati si prestano a letture non sempre univoche?


Domande al momento con poche risposte, o nessuna. La cabina di regia governativa che monitora i contagi e i 21 indicatori-sentinella dovrebbe riunirsi martedì 5 per affrescare un quadro e stilare una pagella, ma la riunione potrebbe pure slittare a venerdì 8. Tradotto: la vecchia-nuova mappa a tre colori scatterebbe in un caso da giovedì 7 e nell'altro da sabato o più probabilmente da lunedì 11. Di certo, l'andamento pandemico di questi ultimi giorni non è una cartina tornasole affidabile: pochi test e quindi incrementi soft di nuovi casi. Ieri in Puglia, per esempio, il bollettino ha messo a verbale solo 344 positivi su appena 2.021 tamponi processati (i numeri fanno riferimento alla giornata del 1° gennaio), percentuale del 17,02% (a fronte del 19,8% del giorno prima). Questa la suddivisione dei 344 nuovi casi: 114 in provincia di Bari, 44 in provincia di Brindisi, 14 nella provincia Bat, 139 in provincia di Foggia, 10 in provincia di Lecce, 21 in provincia di Taranto, 3 residenti fuori regione. In progressivo calo, ed è un trend che comincia a consolidarsi, i decessi: ieri 10, 5 dei quali in provincia di Foggia, 3 in provincia di Bari, 1 nel Brindisino 1 in provincia di Taranto. I ricoverati sono 1.642, 29 in più in un giorno, 8 ingressi nelle terapie intensive.


Proprio il tasso di occupazione ospedaliera è uno dei più dirimenti indicatori-sentinella: 30% e 44% rispettivamente per terapie intensive e altri reparti Covid, in flessione e tuttavia ancora oltre i target fissati dal governo. L'ultimo report di ministero della Salute e Istituto superiore di sanità scatta una fotografia in chiaroscuro per la Puglia: la classificazione complessiva di rischio diventa moderata, dopo settimane in fascia alta; tuttavia, Rt (l'indice di trasmissibilità del virus) cresce ancora e raggiunge la soglia critica di 1.

Cosa peserà perciò sui piatti della bilancia, la decurtazione del grado di rischio complessivo o il cruciale Rt? Dalla Regione Puglia spiegano che nessun segnale è arrivato dal governo, «e aspettiamo il nuovo report» - filtra dalla presidenza. Né al momento c'è stata alcuna convocazione del consueto tavolo Palazzo Chigi-Regioni, passaggio preliminare a qualsiasi decreto. L'atmosfera è però plumbea in Regione: gennaio e febbraio sono una specie di spettro, i mesi della ulteriore risalita. Dopo che la Puglia non ha goduto nemmeno di una tregua in senso stretto: la discesa della seconda ondata non c'è mai stata.


Intanto, il 15 gennaio scade il decreto (approvato ad aprile) che sancisce i 21 indicatori-sentinella, vero e proprio timone di qualsiasi scelta e restrizione. La griglia di criteri potrebbe essere ritoccata: le Regioni chiedono di inserire nel conteggio anche i tamponi rapidi ai fini della pagella sulla capacità di tracciamento. E il ministero della Salute vuol rivedere il valore minimo di Rt necessario per varare la fascia arancione: dall'attuale 1,25 a 1,1. Stessa ipotesi anche per determinare il passaggio in fascia rossa. Una svolta rigorista che verrebbe temperata da altri indicatori laterali, come i nuovi positivi ogni 100mila abitanti negli ultimi 14 giorni: la Puglia, secondo l'ultimo monitoraggio di ministero e Iss, è a 315 (l'Italia a 305, il Veneto a 968).


Incombe anche il pericolo della variante inglese del virus. Spiega Pierluigi Lopalco, assessore regionale alla Sanità: «L'attività di screening sulle persone arrivate in Puglia dalla Gran Bretagna va avanti. Al momento sono 15 i casi positivi al Covid all'esame dell'Istituto zooprofilattico sperimentale di Puglia e Basilicata il cui esito è atteso la prossima settimana». Al momento «resta quindi fermo a due il numero di casi con variante inglese individuati in Puglia» e confermati. «Oggi - prosegue - un nuovo positivo al coronavirus è stato rilevato all'aeroporto di Brindisi, anche questo tampone sarà oggetto di indagine genomica». Si tratta di uno dei 22 passeggeri arrivati all'aeroporto di Brindisi con un volo diretto proveniente dalla Gran Bretagna.

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