Puglia, in coda anche dieci ore per fare un tampone. E c'è chi a casa lo aspetta per giorni: «Serve più personale»

Puglia, in coda anche dieci ore per fare un tampone. E c'è chi a casa lo aspetta per giorni: «Serve più personale»
4 Minuti di Lettura
Martedì 4 Gennaio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 5 Gennaio, 15:31

Laboratori privati senza reagenti e kit per i tamponi, code fuori dalle farmacie per ottenere un test antigenico. E, ancora, interminabili file fuori dai centri adibiti dalle Asl per l’esecuzione dei molecolari, con attese anche di otto o dieci ore. L’effetto Omicron sulla Puglia si misura proprio da queste code: se gli ospedali, grazie ai vaccini, continuano a reggere l’onda d’urto dei contagi schizzati alle stelle a causa della elevata trasmissibilità della variante, è il resto del sistema sanitario a essere andato in sofferenza. Tracciamento saltato, personale insufficiente a seguire le centinaia di persone in quarantena o isolamento hanno completamente fatto saltare il banco.

Il tavolo

Nel Salento la prefettura ha convocato ieri un vertice urgente, riunendo i sindaci di Lecce e Maglie, Carlo Salvemini ed Ernesto Toma, il direttore generale dell’Azienda sanitaria Rodolfo Rollo, i vertici delle forze di Polizia: si è stabilito di individuare nuove sedi da destinare all’esecuzione di tamponi molecolari e potenziare la campagna informativa circa il servizio offerto a Lecce e a Taurisano. In queste sedi, sarà possibile sottoporsi a un tampone esclusivamente muniti di una prenotazione della Asl o del medico curante. Coloro che hanno invece accertato la loro positività con i test antigenici in farmacia o laboratorio analisi, «non necessitano di conferma con tampone molecolare, ma devono considerarsi in isolamento». «Secondo l’ultimo bollettino epidemiologico diffuso venerdì sono oltre 8mila in provincia i positivi in isolamento, ai quali vanno aggiunti quanti sono in quarantena e in autosorveglianza.

Numeri - scrive Salvemini - che impongono la somministrazione di altrettanti test molecolari per il controllo dell’evoluzione dei contagi. E che costringono i nostri sanitari ad un lavoro impegnativo».

Le associazioni


Il problema dei tamponi, tuttavia, è stato sollevato nei giorni scorsi e a più riprese anche dal Tribunale per i diritti del malato, che ieri ha sottolineato come «fino a qualche settimana fa i soggetti positivi al Covid, venivano seguiti in maniera ineccepibile. In questi ultimi giorni la situazione si sta ribaltando facendo emergere numerose criticità e ritardi». Così sono piovute segnalazioni di ogni genere: «L’esecuzione dei tamponi viene effettuata con notevole ritardo. I soggetti che dopo un lungo periodo di quarantena si sono negativizzati, non ricevono in tempi ragionevoli né il certificato di guarigione né la certificazione verde». Il tribunale, dunque, chiede un potenziamento immediato del servizio, con un aumento «del personale medico, infermieristico nonché degli operatoti tecnici necessari per eseguire i tamponi ed assistere i contagiati». 

I sindacati


Le associazioni vicine ai malati non sono le sole, del resto, a chiedere che si intervenga sul personale sanitario, aumentandolo. La segretaria generale di Confintesa Lecce, Paola Mita, e il segretario di Usppi Nicola Brescia hanno sollecitato ieri «di richiamare gli Operatori Socio Sanitari che hanno già prestato servizio durante il periodo pandemico e che pertanto risultano avere già acquisito le competenze necessarie, ma che oggi non hanno visto prorogare il proprio contratto». Centinaia di operatori, a fronte di una carenza di unità stimata in 3.500. 

La polemica


Dai banchi della minoranza in Consiglio regionale, intanto, non si lesinano stilettate polemiche all’indirizzo del governatore Michele Emiliano: «Il sistema dei tamponi è fermo al palo - scrive il capogruppo di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo -. Che fine ha fatto la macchina tanto contesa tra il governatore Zaia ed Emiliano e poi da quest’ultimo acquistata che, da sola, avrebbe processato 10.000 tamponi al giorno? Non possiamo lasciare che tutto il sistema vada in tilt». Da Forza Italia, mano tesa: «Pronti a collaborare con i tecnici, a disposizione delle istituzioni competenti per dare un contributo costruttivo nell’interesse dei cittadini».

© RIPRODUZIONE RISERVATA