Da domani scuole chiuse: «Più contagi con la riapertura». In Puglia 417 casi tra gli studenti e 151 nel personale

Da domani scuole chiuse: «Più contagi con la riapertura». In Puglia 417 casi tra gli studenti e 151 nel personale
di Vincenzo DAMIANI
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Mercoledì 28 Ottobre 2020, 17:06 - Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 10:24

Stop alle lezioni in presenza in tutte le scuole dell'obbligo di ogni ordine e grado della Puglia da domani e sino al 24 novembre. La decisione è stata presa ieri sera dal governatore Michele Emiliano, anche su pressing dei pediatri che invocavano una sospensione per almeno 14 giorni. Ma a far pendere l'ago della bilancia sono stati i numeri consegnati dalle Asl all'assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco: in circa un mese di apertura degli istituti, si sono verificati contagi in 286 scuole, sono 417 gli studenti risultati positivi e 151 i casi segnalati tra docenti e personale.

Cifre importanti, soprattutto se si considera le ripercussioni sull'attività dei dipartimenti di Prevenzione: per ogni studente positivo, significa dover rintracciare almeno 20 contatti stretti ad esclusione della famiglia e degli amici esterni alla scuola. «Una decisione sofferta ma necessaria, non potevo più aspettare», ha ammesso Emiliano. Quindi, da domani la didattica in presenza sarà possibile solo per coloro che devono frequentare i laboratori e per gli studenti più fragili che non sono nelle condizioni di fare lezioni in streaming. Rimangono escluse dal provvedimento le scuole per l'infanzia, dove non c'è la frequenza obbligatoria. «La decisione aggiunge il governatore - è stata presa di fronte all'evidenza dei dati rilevati dai dipartimenti di Prevenzione». Eppure, sino a un paio di settimane fa era proprio Lopalco a rasserenare, dichiarando che non ci fosse alcuna evidenza di focolai nelle scuole o contagi nati negli istituti. Evidentemente la situazione è precipitata negli ultimi 14 giorni. La decisione di sospendere le lezioni è stata comunicata al ministro della salute, al ministero dell'Istruzione, a capo dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, al presidente dell'Anci al direttore dell'ufficio scolastico regionale. La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina si è sempre opposta alla chiusura delle scuole: quando una decisione simile è stata adottata dal presidente campano, Vincenzo De Luca, la ministra l'ha aspramente criticata. «Questa decisione spiega però Emiliano - tiene conto anche dell'appello dei pediatri pugliesi. Ci auguriamo che i dati epidemiologici consentano al più presto il ritorno alla didattica in presenza». Gli stessi pediatri pugliesi che già nella serata di martedì per voce di Luigi Nigri, referente pugliese e vicepresidente nazionale della Federazione italiana Medici Pediatri (Fimp), in sede di confronto con il governatore e con l'assessore Lopalco avevano invocato la sospensione delle lezioni per 14 giorni. A distanza di 24 ore, dunque, la decisione della Regione. «Dai dati rilevati dai dipartimenti di Prevenzione aggiunge il professore Lopalco - emerge un notevole incremento dell'andamento dei contagi correlati a studenti e personale scolastico degli istituti scolastici di ogni ordine e grado. Ciascun evento di positività attiva una ingente carico di lavoro sul servizio sanitario. Essendo i soggetti inseriti in una classe». Nel dettaglio, dunque, per l'epidemiologo: «Uno studente positivo genera almeno una ventina di contatti stretti più quelli familiari. Se ad essere positivo è un docente che ha in carico più classi, questo numero si moltiplica ulteriormente.

Tradotto significa: migliaia di persone in isolamento fiduciario di almeno 10 giorni per contatto stretto, con tutti i disagi a carico delle famiglie specie quando sono i più piccoli a essere messi in quarantena - insiste Lopalco - Ma significa anche migliaia di ore di lavoro per gli operatori dei dipartimenti di prevenzione, perché devono effettuare i tamponi, la sorveglianza sanitaria e le attività di tracciamento, a cui si aggiunge l'enorme carico di lavoro dei laboratori per l'analisi dei tamponi. Inoltre gli studi dei pediatri nelle ultime settimane sono stati presi d'assalto dalle centinaia di genitori che avevano bisogno dei certificati per la riammissione a scuola».

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Il provvedimento ha scatenato le reazioni del mondo politico: «Emiliano scarica tutte le responsabilità sulle scuole quando non ha fatto nulla per potenziare il trasporto pubblico locale. In Puglia non si è compiuta alcuna azione per garantire la flessibilità di orario lavorativo nelle attività commerciali e produttive, oltre che scolastiche. Questo è quanto emerge oggi nell'audizione con gli assessori regionali ai Trasporti e i rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province. Al riguardo c'è da notare che l'assessore pugliese ai trasporti era l'unico assente in audizione alla Camera» attacca il deputato del M5s, Diego De Lorenzis. Per il deputato della Lega, Rossano Sasso: «È una catastrofe educativa». Mentre per Licia Ronzulli, vice capogruppo di Forza Italia al Senato: «La decisione di chiudere tutte le scuole è gravissima, si tratta di una scelta rispetto alla quale è responsabile tanto Michele Emiliano quanto il governo, con il ministro Azzolina in testa». «Non giudichiamo il provvedimento della chiusura delle scuole ma possiamo affermare con certezza che il presidente Emiliano - con la complicità del ministro Azzolina - non ha pianificato in passato né ha pianificato prima di annunciare la decisione in tv oggi. La Puglia è nel caos creato dall'incompetenza politica e decisionale», sostiene il coordinatore regionale pugliese di Fratelli d'Italia, il deputato Marcello Gemmato. Sulla questione intervengono anche Pino Gesmundo, segretario generale Cgil Puglia e Claudio Menga, segretario Flc-Cgil Puglia: «Questa decisione ci lascia sorpresi soprattutto nelle modalità: nessun confronto con le parti sociali e scelta assunta sulla base di dichiarazioni che non sono, al momento, nemmeno supportate da dati».
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