Puglia, casali, trulli e masserie rinascono a nuova vita con 56 milioni: il bando

Puglia, casali, trulli e masserie rinascono a nuova vita con 56 milioni: il bando
di Giuseppe MARTELLA
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Martedì 19 Aprile 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 18:05

Oltre 56 milioni di euro destinati al recupero delle architetture rurali. Uno stanziamento sostanzioso quello previsto dall’avviso pubblico della Regione Puglia che dal mezzogiorno di oggi e sino alle 17.59 del 25 maggio prossimo si rivolge a soggetti privati con l’obiettivo di riqualificare edifici storici dell’edilizia contadina quali casali, masserie, trulli, frantoi, stalle e mulini, ma anche chiese rurali ed edicole votive e, ancora muretti a secco, fontane, pozzi e altre strutture tipiche del paesaggio rurale pugliese, testimonianza dell’economia agricola tradizionale. Obiettivo del finanziamento è quello di tutelare e valorizzare i beni della cultura materiale e immateriale e di ripristinare la qualità paesaggistica dei luoghi, nonché di promuovere nuove iniziative e attività legate alla fruizione turistico-culturale sostenibile e legate alle tradizioni e alla cultura locale. 
Molti edifici rurali originariamente destinati a scopi abitativi o produttivi hanno subito, del resto, un progressivo processo di abbandono, degrado e alterazioni che ne ha compromesso le caratteristiche e il loro rapporto con lo spazio circostante. L’intervento previsto sull’intero territorio pugliese mira anche all’implementazione di buone pratiche e soluzioni innovative che favoriscano l’accessibilità di questi edifici a persone con disabilità fisica e sensoriale. L’avviso pubblico è stato approvato dal Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del territorio per la selezione degli interventi da ammettere a finanziamento, nel solco delle prescrizioni fornite dal ministero della Cultura e condivise con tutte le Regioni, per dare attuazione all’Azione 2.2 del Pnnr “Turismo e Cultura” dedicata proprio alla “Protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale” e a tutti gli strumenti necessari per la formulazione delle candidature e delle proposte progettuali.

Almeno 375 interventi

L’obiettivo minimo di progetti finanziati è pari ad almeno 375 interventi, obiettivo calcolato sul valore massimo del contributo concedibile a ogni domanda di finanziamento fissato a 150mila euro. A presentare la domanda di finanziamento potranno essere persone fisiche, imprese, enti del terzo settore e organizzazioni culturali, enti ecclesiastici, fondazioni e altre organizzazioni. Ad accompagnare la richiesta di accesso al finanziamento dovranno essere una serie di documenti progettuali. Nello specifico, il proponente dovrà redigere una relazione descrittiva dell’intervento e del bene oggetto della riqualificazione, compresi gli eventuali vincoli attivi su di esso, il cronoprogramma e l’elencoei lavori da effettuare, oltre a evidenziare le caratteristiche di ente privato partecipante al bando.
Completato in ogni voce prevista dovrà essere anche il quadro tecnico economico dell’intervento, a partire dalle spese previste per le attività di progettazione, direzione lavori e tutto quanto specificato per questa voce, l’esecuzione dei lavori, l’acquisto e l’installazione degli impianti, dei beni e dei servizi per l’allestimento degli spazi per la promozione e l’informazione turistica, ma anche la previsione del denaro da destinare all’acquisto di attrezzature e beni strumentali per la piena accessibilità dei luoghi. Qualora la domanda dovesse concorrere a un Progetto d’Ambito, si dovrebbero spiegare di quest’ultimo finalità e modalità e descrivere il complesso dei beni coinvolti. Infine, un altro allegato da presentare assieme alla domanda principale dovrà contenere la relazione sulle attività di fruizione rivolta al pubblico del bene interessato dagli interventi: nello specifico, si dovranno indicare finalità e modalità del suo uso, il target di pubblico e i parametri per la stima del potenziale bacino di riferimento, le giornate di apertura e la possibile attivazione di collaborazioni pubblico-privato o privato-privato per la gestione delle aperture, lo svolgimento di visite guidate, le attività laboratoriali. Il tutto descrivendo in maniera sintetica le modalità di gestione previste con una proiezione di almeno cinque anni.
La concessione del contributo sarà determinata dopo una valutazione delle domande, in ordine temporale di arrivo delle stesse e in base al punteggio ottenuto tramite la valutazione effettuata da un’apposita commissione.

Per tutte le informazioni relative ai contenuti dell’avviso è possibile visionare il sito istituzionale della Regione Puglia o fare riferimento all’indirizzo mail pnrr.cultura.puglia@regione.puglia.it.

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