Puglia, caos tamponi e code infinite. Nuovi hub: incognita sul personale disponibile

Puglia, caos tamponi e code infinite. Nuovi hub: incognita sul personale disponibile
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Domenica 9 Gennaio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 10:46

In coda dalle 5 della mattina per sottoporsi a un tampone molecolare. Auto in fila a Lecce, per raggiungere il palazzetto dello sport in via Merine, e a Tricase per arrivare fino all’ospedale Cardinale Panico, ma anche davanti ai centri di Brindisi, Taranto e Bari: la corsa al test non accenna a rallentare, nonostante le chiare indicazioni regionali. Chi risulta positivo a un antigenico effettuato in farmacia o a casa, infatti, non ha più bisogno di sottoporsi al molecolare per confermare l’infezione da Sars-Cov2, ma deve semplicemente avvisare il proprio medico. Fin qui la situazione appare semplice e le code potrebbero sembrare soltanto frutto di una informazione non ancora decantata a dovere o figlie della comprensibile paura generale, visto l’elevatissimo numero di contagi registrato in questo periodo. 

Le criticità


Tuttavia ci sono diversi nodi al pettine che, risolti, aiuterebbero a far correre meglio la macchina regionale di diagnosi e assistenza dei casi Covid in Puglia. Gli annunciati nuovi centri di somministrazione dei tamponi, per esempio, non sono ancora tutti operativi. Quando lo saranno? «I tempi per la riapertura di alcuni hub – spiega il responsabile del Sisp di Brindisi, Stefano Termite – dipende dalla disponibilità di personale: stiamo cercando di reclutare infermieri», così da rendere nuovamente operativo «il Pta di San Pietro Vernotico e aprire un nuovo drive through al Pala Pentassuglia, in località Masseriola». 
Dunque medici e infermieri da destinare al prelievo dei campioni da sottoporre ad analisi sono pochi, in qualche caso pochissimi. Ma la Regione, con il capo Dipartimento Salute Vito Montanaro, ha chiarito nei giorni scorsi che non è in agenda l’assunzione di nuovo personale: «L’obiettivo – ha detto il direttore – è ridurre il numero di tamponi, abbattendo quelli inutili», ovvero quelli effettuati per confermare il risultato positivo di un antigenico. «I nuovi test rapidi – dice infatti Termite – sono di terza generazione e non necessitano di un molecolare per la conferma della positività.

Era questa disposizione, ora venuta meno, a creare un surplus di richiesta. Superato questo problema, le code dovrebbero esaurirsi».

La Puglia vicina alla zona gialla e l'allarme contagi


Ciò, naturalmente, al netto dell’esponenziale aumento dei positivi in una Puglia che si avvicina inesorabilmente alla zona gialla, data quasi per certa a partire dal 17 gennaio prossimo. Come si riuscirà a gestire una mole crescente di positivi, senza personale adeguato? La risposta, sempre secondo la Regione, è contenuta nell’accordo firmato nei giorni scorsi con i sindacati dei medici di base: Smi, Snami e Fimmg. I pazienti che fino all’11 gennaio prossimo risulteranno positivi al virus saranno gestiti dalle Asl, come è stato finora, attraverso attività di recall e con un appuntamento per il tampone molecolare conclusivo, necessario ad accertare la guarigione. A partire invece dal 12 gennaio, gli asintomatici positivi continueranno a essere gestiti dalle Asl «ai fini del provvedimento di isolamento, di appuntamento per il tampone e del provvedimento di avvenuta guarigione anche ai fini del Green pass, con modalità e procedure automatizzate generate dalla piattaforma Iris». I positivi sintomatici, invece, saranno presi in carico dai medici di famiglia che li seguiranno nel decorso della malattia e prenoteranno per loro il tampone di controllo conclusivo. 

I nuovi hub per i tamponi


Dunque, al netto del venire meno delle code legate ai tamponi antigenici da confermare, se Omicron continuerà a diffondersi a questa velocità il numero dei tamponi necessari continuerà comunque a salire. Per questo le Asl, dopo un’intesa trovata nei giorni scorsi con i Comuni ai tavoli convocati dalle diverse prefetture, stanno predisponendo l’apertura di nuovi centri per la somministrazione di tamponi. Nel Salento apriranno nei prossimi giorni ai tamponi la caserma Zappalà, già hub vaccinale, e un’area a Maglie. Nella provincia di Bari i siti dove recarsi per un tampone passano dagli iniziali 14 a 16, con l’aggiunta di due drive through: uno vicino allo stadio San Nicola, aperto dal lunedì alla domenica sia la mattina che il pomeriggio ma solo su prenotazione e un secondo a Triggiano. Non solo. L’altro punto tamponi a Japigia, prima aperto soltanto la mattina, adesso offre il servizio anche nelle ore pomeridiane. «Le file ci sono - confermano dalla Asl - e cerchiamo ogni giorno di organizzare il personale in base a dove ve n’è di disponibile e alle necessità». Che, con l’arrivo del picco annunciato dagli scienziati, sono destinate ad aumentare. 

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