Apulia film commission verso il commissariamento, malore per Dellomonaco

Simonetta Dellomonaco, presidente di Apulia film commission
Simonetta Dellomonaco, presidente di Apulia film commission
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Mercoledì 27 Luglio 2022, 16:56 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 22:30

Non ci sarebbero più le condizioni per portare avanti l'attività gestionale e amministrativa dell'Apulia Film Commission: è quanto sarebbe emerso oggi durante le audizioni convocate in II commissione consiliare pugliese, come riporta una nota del Consiglio regionale della Puglia. Convocati la presidente Simonetta Dellomonaco, il direttore generale, Antonio Parente e i componenti del Cda: la prima ha giustificato la propria assenza causata da un «improvviso malore».

Lo scontro 

«Da parte degli intervenuti - si legge nella nota del Consiglio - è emerso chiaramente che non ci sono più le condizioni tecniche, amministrative e gestionali per poter proseguire con l'attività a seguito dei rapporti» tesi «tra la presidente ed il direttore, che non consentono di operare in un clima sereno, fattivo e corretto». Per questi motivi il Cda ha sollecitato un'assemblea dei soci e si potrebbe andare verso il commissariamento.

Dallo scorso novembre è in atto uno scontro tra Dellomonaco e Parente sfociato anche in una denuncia penale. Per i consiglieri di Fdi, Luigi Caroli e Renato Perrini, «il Consiglio di amministrazione dell'Apulia Film Commission non ha più l'agibilità amministrativa-tecnico-gestionale. Francamente noi di Fratelli d'Italia lo avevamo ipotizzato fin dal febbraio scorso, vale a dire sei mesi fa, quando in seguito a una lite, con risvolti penali, fra la presidente Simonetta Dello Monaco e il direttore Antonio Parente, avevamo audito in Commissione l'allora CdA che si era presentata in parte dimissionaria proprio perché il clima nella Fondazione non permetteva più di andare avanti». «Mentre i cineporti e le attività di Apulia Film Commission languono - aggiunge Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani - continuano a tenere banco i contrasti tra i vertici della fondazione, che poco mi appassionano e che ancor meno interessano gli operatori del comparto, in grave difficoltà».

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