Carovigno, tre morti in poche ore. In Puglia niente impennate ma crescono i ricoveri. I comuni e la mappa del contagio

Carovigno, tre morti in poche ore. In Puglia niente impennate ma crescono i ricoveri. I comuni e la mappa del contagio
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Sabato 28 Marzo 2020, 17:13 - Ultimo aggiornamento: 29 Marzo, 13:58
Weekend nero per Carovigno che nel giro di 24 ore ha registrato 3 decessi per Covid-19. Dopo Angelo Mameli, il 34enne deceduto ieri dopo 20 giorni di terapia intensiva al “Perrino” di Brindisi oggi è toccato a due uomini di 65 e 80 anni, entrambi residenti nella frazione di Casalini e ricoverati al Perrino di Brindisi da tre settimane. Si tratta dei primi contagiati nel territorio brindisino. 
Salgono dunque a sei le vittime del virus in meno di cinque giorni per il piccolo comune dell’Alto Salento.
«Purtroppo ultimamente sono costretto a darvi solo brutte notizie. A tutte le famiglie colpite da questo dramma va il cordoglio nostro di tutta la cittadinanza. A Carovigno stiamo pagando un prezzo altissimo e tutta la comunità è fortemente scossa. Ringrazio tutti i sindaci della provincia per i messaggi di vicinanza alle famiglie, che hanno perso i propri cari, e alla città tutta». Così Massimo Lanzilotti, primo cittadino di Carovigno, nel pomeriggio di ieri ha voluto esprimere vicinanza a familiari delle vittime, e ringraziare gli altri colleghi sindaci per le testimonianze di solidarietà.
(Danilo Santoro)

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I DATI IN PUGLIA: NIENTE IMPENNATE MA CRESCONO I RICOVERI
La curva non s'inerpica in modo brusco, dopo ventiquattr'ore col fiato sospeso. Sono 124 i contagi da coronavirus in più ufficializzati ieri in Puglia, per un totale di 1.458 pazienti. Altri due i decessi, che si aggiungono ai precedenti 69; ma la più drammatica delle contabilità va già, purtroppo ritoccata, perché il bollettino non prende ancora in considerazione l'operatore 48enne del 118 morto nel Foggiano. È il secondo sanitario falcidiato dal Covid19, e il contagio tra medici e infermieri è sempre più la principale emergenza che la Regione deve arginare.
In parallelo, cominciano a lievitare i numeri dei ricoveri nelle strutture ospedaliere pugliese. Soprattutto in terapia intensiva: secondo il report elaborato dalla Protezione civile nazionale, al momento in Puglia risultano occupati 98 posti letto in intensiva, dunque un terzo della massima dotazione teoricamente espressa dal piano regionale di Michele Emiliano (306). Sono cresciuti - anzi: raddoppiati - in pochi giorni. Un campanello d'allarme. L'obiettivo è appiattire il più possibile la curva degli incrementi di contagi per favorire quantomeno il turn-over nei posti letto più preziosi e non intasare oltremodo il sistema ospedaliero. Oppure sarà il tilt totale. Secondo il bollettino della Regione, i ricoverati pugliesi infetti sono 661 (su 1.000 pazienti, dunque non su tutta l'intera platea): sono compresi anche i degenti in Malattie infettive, Pneumologia e nelle strutture cosiddette post-acuzie.

I numeri, quindi. Per tutta la mattinata e per il primo pomeriggio era stato un sabato particolarmente cupo, ieri in Puglia. I 152 contagi del giorno precedente lasciavano temere un'impennata verticale della curva pugliese, come mai era successo e com'era stato sempre scongiurato - al punto da suggerire, nell'ultima settimana, un cauto ottimismo tra epidemiologi e istituzioni. I 152 contagi registrati venerdì erano infatti ben 53 in più rispetto all'incremento del giorno prima (quando l'asticella s'era attestata a 89 casi positivi). Ma i 124 tamponi positivi rilevati ieri quasi normalizzano la media. Insomma: la curva pugliese sale verso il picco, ma seguendo andamenti ancora altalenanti. Per fortuna. In mezzo alle tenebre, è possibile scorgere poi un'altra notizia più o meno confortante per la Puglia: i 124 casi positivi registrati ieri sono calcolati su un totale di 1.267 tamponi, e sono perciò il 9,7%. Il rapporto torna ad allinearsi alla percentuale di giovedì, l'altroieri invece la proporzione tra tamponi effettuati e test positivi era schizzata oltre il 14% (1.042 tamponi). Cifre comunque da maneggiare con cura, perché il totale dei tamponi non necessariamente corrisponde al numero di pugliesi tenuti sotto controllo: in alcune circostanze il test viene ripetuto una seconda volta. Oltretutto, la quantità di tamponi in attesa di validazione finale è ancora apprezzabile, e probabilmente ieri è stata smalatita anche una fetta dell'arretrato.
La radiografia provinciale dei contagi messi a verbale ieri non presenta particolari sorprese: 25 casi in più a Bari, quattro nella Bat, 23 a Brindisi, 30 a Foggia, 24 a Lecce, 15 a Taranto e tre infine non attribuiti. Bari, Foggia e Lecce continuano a viaggiare a ritmi più sostenuti degli altri, ed è da imputare anche alla maggiore portata demografica; Brindisi presenta sempre una densità di contagi un po' fuori scala; Taranto mantiene il lusinghiero primato di eccezione per numero (basso) di casi. I due decessi di giornata sono a Lecce (95 anni) e Foggia (74 anni), più l'operatore del 118; il totale è quindi di 72 pazienti morti. Dall'inizio dell'emergenza sono stati validati 11.500 test totali, questa la ripartizione geografica dei 1.458 positivi: 469 Bari, 96 Bat, 148 Brindisi, 355 Foggia, 239 Lecce, 93 Taranto, 17 attribuiti a residenti fuori regione, 41 provincia non attribuita.
Giova ripeterlo: la missione, ora, dev'essere appiattire la curva degli incrementi e assottigliare il tasso netto di riproduzione (R0), che descrive il numero medio di persone che un infetto può contagiare. Il ministero della Salute lo ha fissato tra 2,8 e 3,2, le misure di distanziamento sociale puntano a eroderlo fino a ridurlo sotto l'unità. Lo spiega proprio Pierluigi Lopalco, epidemiologo a capo della task force pugliese: il Paese sarà «effettivamente al sicuro solo quando l'indice di contagio, il cosiddetto R0, sarà inferiore a uno, cioè quando una persona positiva avrà la potenzialità di infettare meno di una persona, ma è difficile dire ora quando ciò accadrà». «Ci sono ancora troppe incognite - sottolinea - e sarà necessaria ancora qualche settimana si sorveglianza stretta dei casi».
(Francesco Gioffredi)
 
 


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