Vaccini ai lavoratori delle imprese pugliesi: firmato il protocollo con la Regione. «Ora dipende dalle forniture»

Vaccini ai lavoratori delle imprese pugliesi: firmato il protocollo con la Regione. «Ora dipende dalle forniture»
di Paola COLACI
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Martedì 11 Maggio 2021, 06:55 - Ultimo aggiornamento: 11:10

Non solo operatori turistici e addetti del settore dell'agroalimentare: in Puglia via libera alla vaccinazione in tutte le aziende. Ora c'è il protocollo. In linea con il piano nazionale delle vaccinazioni, l'accordo è stato sottoscritto ieri in Regione e porta la firma del governatore Michele Emiliano. Presenti l'assessore alla Sanità Pier Luigi Lopalco, il direttore del Dipartimento salute Vito Montanaro e il dirigente della Protezione Civile Mario Lerario. Tra i sottoscrittori i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e datoriali. In testa Confindustria Puglia.

La condizione

L'avvio della fase operativa, tuttavia, resta legato alla disponibilità di dosi. E per le prime somministrazioni di medicinale anti-Covid ai lavoratori su base volontaria, comunque si dovrà attendere almeno l'inizio di giugno.
«Non sarà un percorso semplicissimo - mette in guardia l'assessore regionale alla Sanità Pier Luigi Lopalco - Occorrerà uno sforzo organizzativo da parte di tutti, anche per definire insieme i dettagli, e cioè come distribuire il vaccino, quante dosi e con che ritmo. Dobbiamo capire prima di tutto quanti vaccini avremo nei prossimi mesi. Sarà un work in progress che faremo insieme con pazienza e flessibilità». Prima che il sistema delle vaccinazioni aziendali possa andare a regime, inoltre, si dovrà attendere, «di aver esaurito la vaccinazione di tutte le persone che, per età o per fragilità, sono in una situazione di particolare rischio di ospedalizzazione, quando cioè avremo sostanzialmente vaccinato tutti i fragili e la maggioranza di tutte le persone da sessant'anni in poi» ci tiene a specificare il governatore Michele Emiliano. In base al nuovo piano regionale delle vaccinazioni stilato dal Dipartimento Salute tarato sull'aggiornamento del cronoprogramma nazionale previsto nei giorni scorsi dal commissario per l'emergenza Francesco Paolo Figliuolo, tuttavia, la Puglia conta di completare l'immunizzazione dei fragili e degli over 60 entro al fine di maggio. Poi si passerà alle aziende. E con buona probabilità, in vista dell'imminente stagione turistica, la campagna di immunizzazione potrebbe partire proprio dal comparto dell'accoglienza pugliese. L'istanza era stata avanzata alla Regione nei giorni scorsi in sede di commissione dalla stessa Confindustria e dai rappresentanti delle organizzazioni datoriali di settore.

Attesa per le linee guida


Ora, dunque, l'accordo è stato formalizzato. «E al protocollo seguirà un documento attuativo che conterrà le linee guida sulla base delle quali strutturare un punto vaccinale all'interno del luogo di lavoro - ha specificato ieri Montanaro - Ogni punto vaccinale deve rispettare regole igienico-sanitarie che sono ferree dal punto di vista organizzativo ed autorizzativo da parte del Dipartimento di prevenzione territorialmente competente». Non tutte le aziende associate, inoltre, potranno o dovranno attivare un punto vaccinale. «Ciascuna potrà sia strutturarlo, sia aderire a quello di un'altra azienda associata. Per tutti i medici e gli operatori sanitari interessati dall'attività di vaccinazione sarà tenuto un corso di formazione a distanza della durata di venti ore, come per gli operatori della sanità pubblica». Sullo sfondo resta comunque il tema della disponibilità di dosi di vaccino. «Non ci si deve attendere che tutti possano essere vaccinati contemporaneamente, nello stesso periodo, perché non abbiamo la certezza delle quantità di dosi di vaccino che ci verranno consegnate nelle prossime settimane. La cosa importante è che la strategia sia già operativa ed attuativa» ha rimarcato il direttore del Dipartimento Salute. Per quanto riguarda, infine, i costi di realizzazione e gestione dei piani aziendali, comprese le spese per la somministrazione, saranno interamente a carico del datore di lavoro.

A farsi carico della fornitura dei vaccini, dei dispositivi per la somministrazione e della messa a disposizione degli strumenti formativi e di quelli relativi ala registrazione delle vaccinazioni eseguite, invece, saranno le Asl delle singole province.

La data da fissare


Seppure per le prime vaccinazioni non sia stata ancora fissata una data certa, «Il Protocollo è fondamentale per fare ripartire il Paese e sostenere il mondo dell'impresa e del lavoro - ha commentato ier il Presidente di Confindustria Puglia Sergio Fontana - Sono numerose le aziende del sistema confindustriale pugliese che hanno già aderito, pronte a mettere a disposizione le proprie strutture. Le aziende più grandi potranno fungere da hub nelle maggiori zone industriali, fornendo supporto alle più piccole. Inizieremo il prima possibile, in funzione della disponibilità dei vaccini». Di contro, resta critico il giudizio di Francesco Caizzi di Federalberghi Puglia: «La ripartenza - sosteniene - doveva prevedere l'effettuazione dei vaccini tramite i medici del lavoro ma non è stata fatta alcuna campagna di promozione e nessuna azione a sostegno dei lavoratori stagionali. Siamo allo sbando. Le imprese alberghiere sono in forte difficoltà, è necessario quindi, lavorare su una capacità di programmazione futura».

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