Pronto soccorso, poco personale e tante richieste. L'allarme di Balzanelli: «In 10 anni organici dimezzati»

Pronto soccorso, poco personale e tante richieste. L'allarme di Balzanelli: «In 10 anni organici dimezzati»
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Martedì 10 Maggio 2022, 20:56 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 19:12

In Puglia si passa da 535 in pianta organica a 390 effettivi. Il dato regionale è solo un esempio di una grave criticità diffusa su tutto il territorio nazionale e rappresentata dalle parole di Mario Balzanelli, presidente della Sis 118, che spiega così il caos che si verifica in molti pronto soccorsoScappati da un lavoro «usurante e mal pagato» «i medici a bordo ambulanza sono diminuiti di oltre il 50% negli ultimi 10 anni». Ma, al diminuire dei medici del 118, aumenta il trasporto in ospedale di pazienti che potrebbero esser curati a casa. «Ripristinarli in base al reale fabbisogno potrebbe ridurre fino al 40% gli accessi impropri, perché molti pazienti potrebbero evitare di essere trasportati in ospedale».

La stima di Balzanelli

A fornire la stima è Mario Balzanelli, presidente della Sis 118, che spiega così il caos che si verifica in molti pronto soccorso. Quando la Centrale operativa del 118 riceve una richiesta di soccorso, in base al triage telefonico decide l'invio del mezzo più idoneo: può esser composto da autista soccorritore medico e infermiere, autista soccorritori e infermieri o solo autista soccorritori. Il personale medico che lavora a bordo delle ambulanze, però, precisa, «oggi è scarsissimo e varia in base alle regioni.

Per fare un esempio, in Puglia, fino a qualche mese fa, avevamo 535 medici in pianta organica ma 390 effettivi. E, quando arriva un'ambulanza, il medico è l'unico che può fare diagnosi, terapia, medicalizzazione, mentre gli altri sono costretti a portare il paziente in ospedale. Quando il 118 ha un'adeguata presenza di medici e infermieri, possiamo tenere a casa il 30-40% dei pazienti che lo chiamano. Con risparmi notevoli se si pensa che per ogni accesso al pronto soccorso costa circa 750 euro».

«Il problema - precisa Balzanelli - è che gli organici si sono dimezzati in dieci anni». Una vera e propria «fuga dal 118», dovuta «a condizioni improponibili dal punto di vista remunerativo e di sicurezza». Ma, a fronte di questo, «il Piano nazionale di Ripresa e resilienza - conclude Balzanelli - non ha preso in considerazione l'emergenza urgenza e per il 118 non c'è un solo euro. Siamo un sistema salvavita, veniamo trattati come un fantasma. Questa noncuranza lascia sconcertati».

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