Pronto soccorso in difficoltà, la Regione: un bando per richiamare i medici in pensione

Pronto soccorso in difficoltà, la Regione: un bando per richiamare i medici in pensione
di Andrea TAFURO
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Giovedì 4 Agosto 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 22:46

Trovare le soluzioni all’emergenza accessi e carenza di medici nei Pronto Soccorso della rete sanitaria regionale, in affanno da mesi tra pandemia e aumento delle presenze estive sul territorio pugliese, è stata la mission prioritaria del tavolo tecnico convocato ieri in Regione dall’assessore alla sanità Rocco Palese. Tra le soluzioni prospettate il rientro in servizio dei medici di specialità in quiescenza e l’utilizzo del personale equipollente al ramo emergenziale, con turni in regime straordinario e aumento del 30% della contribuzione rispetto agli accordi integrativi. Un rientro che passerebbe attraverso un bando regionale per il reintegro del personale. Presenti al confronto i responsabili delle direzioni sanitarie degli ospedali pugliesi e i rappresentati delle organizzazioni sindacali di categoria. Il focus tra le parti si è reso necessario per fare il punto sui quasi 20mila accessi registrati nei pronto soccorso negli ultimi sette giorni in Puglia e sulla insufficienza di camici bianchi, circa 90 unità, pari al 40% del fabbisogno complessivo calcolato per il triennio 2020-2022, secondo il quale sarebbero necessari 225 professionisti di emergenza e urgenza. 

L'assessore


«In un clima collaborativo e costruttivo – ha commentato Palese – con i sindacati abbiamo posto le basi per andare oltre il semplice dialogo e realizzare gli interventi necessari a risolvere le criticità, ataviche, che attanagliano il sistema di emergenza urgenza negli ospedali della Puglia. Purtroppo le gravi carenze di personale riguardano tutto il territorio nazionale e derivano da scelte assurde fatto in passato, quali la riduzione dei posti di specializzazione medica e l’eliminazione della specialità di chirurgia e urgenza. Ora ne paghiamo le conseguenze evidenti – prosegue – anche per il numero dei medici che sono andati in pensione».


Al netto quindi di una “coperta del personale” che resterà corta ancora per diversi anni, l’assessore chiarisce le linee guida regionali. «Puntiamo ad incentivare la collaborazione dei medici di specialità equipollente nei pronto soccorso aumentando la quota retributiva. Inoltre – ha aggiunto Palese – appena verrà pubblicato il decreto legge 73 approvato in senato, partiremo con gli avvisi pubblici per l’assunzione a tempo determinato dei medici in pensione. Crediamo e auspichiamo nella comprensione e nell’aiuto dei colleghi a riposo, come già avvenuto in pieno stato pandemico, per dare respiro ai medici dei reparti d’urgenza».
Accordo di collaborazione nelle attività pronto soccorso che al momento pare essere saltato invece con i medici di medicina generale. «Siamo fiduciosi di poter riprendere il dialogo – ha precisato l’assessore – ma attualmente siamo distanti nelle posizioni perché nei sindacati dei medici di base non si è raggiunto il parere unanime alla nostra richiesta di intervenire sulla gestione dei codici verdi e bianchi».

Le altre mosse

Al riguardo, la Regione ha anche considerato l’opportunità di riprendere in considerazione il dispositivo regionale 66 del 2018 comunque prevede l’allocazione di sedi di guardia medica nelle adiacenze dei Pronto soccorso, a supporto dell’attività della rete ospedaliera.

Il confronto si è poi sviluppato su altri punti, interessando anche la collaborazione con le strutture private convenzionate e la congruità dei posti letto nei diversi nosocomi delle Asl provinciali secondo quanto previsto dal piano regionale del 2020. I sindacalisti presenti al tavolo (Amendola per AaroI, Pesce per Uil, Mazzarella per Cgil, Oliva per Cimo, D’Angelo e Andresciani per Anaao) hanno quindi sottolineato la necessità di velocizzare a livello burocratico il pagamento delle indennità spettanti ai medici, quali: fondo di perequazione, retribuzione del risultato, indennità per turni aggiuntivi e premialità covid. Temi su cui il capo dipartimento della salute, Vito Montarano, ha dato la disponibilità ad intervenire in tempi rapidi.

«Nel complesso – ha commentato D’Angelo di Anaao - ci sembra che l’assessore stia continuando in una logica di dialogo con i sindacati e che questo possa portare a qualcosa di utile. In Regione sono consapevoli che il problema non si esaurisce con l’estate e quindi hanno ben chiara la necessità di produrre iniziative per dare soluzioni strutturali al sistema». Prossimo step fissato dall’assessore Palese per la fine del mese di agosto per aggiornare il quadro e dare avvio alle iniziative già concordate.

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