Nuove foto, la pm lascia l’inchiesta

La pm Simona Merra e l'avvocato Leonardo De Cesaro
La pm Simona Merra e l'avvocato Leonardo De Cesaro
di Nicola QUARANTA
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Domenica 7 Agosto 2016, 11:18 - Ultimo aggiornamento: 8 Agosto, 09:43

Spuntano altre foto. E il pm lascia l'inchiesta. «Responsabilmente e per desiderio di riportare serenità attorno alla vicenda, la dottoressa Simona Merra, pur ribadendo la propria correttezza nella conduzione delle indagini, ha deciso di astenersi dall'ulteriore trattazione del procedimento». L'annuncio è del procuratore di Trani, Francesco Giannella, in relazione alle polemiche suscitate dalle foto che ritraggono la magistrata Serra - uno dei pubblici ministeri impegnati a fare luce sul disastro ferroviario del 12 luglio scorso lungo i binari della Bari Nord, costato la vita a 23 persone - con il difensore di uno degli indagati: il capostazione di Andria Vito Picarreta.
Dalle pose goliardiche ai selfie confidenziali: scatti, quelli pubblicati da “Il Giornale”, che hanno provocato indignazione tra i familiari delle vittime dello schianto. Nel pomeriggio di ieri l'epilogo, con il passo indietro della pm, magistrata presso quella procura sulla quale da alcune settimane il Csm stava svolgendo accertamenti preliminari. Al centro della pre-istruttoria della Prima Commissione il contenuto di alcuni esposti giunti a Palazzo dei marescialli circa presunte frequentazioni non corrette tra pubblici ministeri e avvocati. La bufera dopo che è divenuto di dominio pubblico lo scatto (allegato a un esposto presentato al Csm da un imprenditore pugliese) che immortala l'avvocato Leonardo De Cesare (difensore del capostazione di Andria), mentre mima un bacio ai piedi del magistrato. Non ho «nulla da nascondere», sono «serena», la prima reazione del pm. E la prima spiegazione: si tratterebbe di un'immagine di tre anni fa. E con il legale ci sarebbe stata «una conoscenza limitata» a quel periodo. Ragione per la quale non si sarebbe sentita assolutamente condizionata nella sua attività professionale. «La foto è di una festa di compleanno. Risale all'inizio dell'estate 2013. Il party di una amica comune. Lo scatto coglie in un momento di goliardia», la versione dell'avvocato De Cesare. Tesi ribadita dalla pm, che aggiunge altri dettagli a quei ricordi: durante un gioco fatto alla presenza degli altri invitati lei era stata schizzata con acqua e il legale in quel momento le stava solo chiedendo scusa.

Ma per i familiari delle vittime le giustificazioni non sono sufficienti. Tra i primi a manifestare indignazione, Daniela Castellano, figlia di Giovanni, 74enne vittima dello scontro fra i due treni: «Siamo scioccati, allibiti e arrabbiati».
«Il procuratore della Repubblica facente funzioni presso il Tribunale di Trani - precisa Giannella - in relazione alle preoccupazioni manifestate dai parenti delle vittime del disastro ferroviario del 12 luglio in seguito alla pubblicazione di fotografie che sembrerebbero denunciare un rapporto di familiarità tra uno dei magistrati titolari del procedimento relativo ed il difensore di uno degli indagati, intende rassicurare quanti soffrono le conseguenze della terribile vicenda che le indagini sono state fin qui condotte e continueranno ad essere condotte nella più rigorosa imparzialità e trasparenza».

«A tal fine, nella consapevolezza della complessità tecnica delle verifiche - aggiunge - ma anche della delicatezza dell'inchiesta riguardante tragedie umane immani e irrimediabili, sono state assunte nell'immediatezza regole organizzative per le quali ogni iniziativa investigativa, atto e provvedimento del procedimento è stato adottato e sarà adottato collegialmente dai magistrati contitolari dell'indagine, coordinati in prima persona dal Procuratore stesso. Al Procuratore conclude - come disposto con provvedimenti del 13 e del 25 luglio 2016, essi riferiscono costantemente l'evoluzione delle indagini ed iniziative».

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