Il vertice sulle concessioni: «Subito la raccolta dei dati»

Il vertice sulle concessioni: «Subito la raccolta dei dati»
di Paola ANCORA
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Sabato 10 Giugno 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:22

Prima l’acquisizione dei dati relativi a tutte le concessioni demaniali: marittime, lacuali e fluviali. Poi i criteri per determinare se la risorsa, ovvero la superficie di demanio disponibile, sia scarsa oppure no: qualora non lo fosse, allora si potrebbe chiedere all’Europa di sfilare le concessioni dall’applicazione della Direttiva Bolkestein sulla libera concorrenza. Tradotto: si potrebbero evitare le gare per assegnare la gestione del litorale a privati. Il primo tavolo sui balneari a Palazzo Chigi si è chiuso così, con un accordo sulle fasi nelle quali si articoleranno i lavori e aggiornandosi poi a un successivo incontro il 4 luglio prossimo, cioè a circa 20 giorni dalla scadenza di legge stabilita con il Milleproroghe per concludere questo iter. Un percorso a tappe forzate indispensabile per individuare una soluzione che tenga insieme i principi stabiliti dalla sentenza della Corte di Giustizia europea del 20 aprile scorso con la necessità politica di ascoltare le richieste delle migliaia di imprenditori balneari preoccupati di perdere la loro impresa senza un congruo indennizzo.

La sentenza

La sentenza, in particolare, ha confermato che le concessioni di occupazione delle spiagge italiane non possono essere rinnovate automaticamente ma devono essere oggetto di una procedura di selezione imparziale e trasparente. I giudici nazionali e le autorità amministrative sono tenuti ad applicare le norme pertinenti di diritto dell’Unione, disapplicando le disposizioni di diritto nazionale non conformi. Così «la determinazione della sussistenza della scarsità della risorsa naturale disponibile», richiamata da Palazzo Chigi nella nota di accompagnamento all’avvio del tavolo, potrebbe rivelarsi fondamentale per decidere se escludere le concessioni esistenti dalle gare.
Primo passo, dunque, l’acquisizione dei dati: a Comuni, Regioni e Capitanerie di Porto è stato chiesto di provvedere alla raccolta nel più breve tempo possibile. Qualora risultassero mappature incomplete o dati contrastanti, si potrebbe poi valutare di dare mandato all’Agenzia del Demanio. Si vedrà.
Al tavolo, ieri, sedevano rappresentanti dei ministeri competenti, delle Regioni e delle associazioni di categoria maggiormente rappresentative del settore, molto preoccupate anche per l’assenza di una norma che – nelle more della conclusione di questo monitoraggio – impedisca ai Comuni di bandire le gare per assegnare le concessioni al miglior offerente. Lo chiarisce Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Confcommercio: «Abbiamo evidenziato la necessità e l’urgenza di un intervento normativo che impedisca l’avvio delle procedure competitive nelle more del lavoro di mappatura che costituisce il presupposto per l’applicabilità o meno della direttiva Bolkestein. È urgente – ha aggiunto - anche l’abrogazione o la modifica delle norme contenute nella legge sulla concorrenza dello scorso anno, superate dalla sentenza della Corte di giustizia Ue con la sentenza del 20 aprile scorso, che impone l’accertamento preliminare della scarsità o meno della risorsa». Due passaggi sui quali, dal tavolo di ieri, non sono ancora venute risposte. «Bene il tavolo – aggiunge infatti Marco Maurelli, presidente di Federbalneari - ma preoccupa lo stato di incertezza. Siamo molto preoccupati per il proliferare di voci su gare delle concessioni esistenti, prima della scadenza naturale dei termini, prevista al 31 dicembre 2024 e ben prima della sentenza europea». Maurelli ha poi evidenziato la necessità di «mettere ordine anche al rapporto con gli enti concedenti che si stanno muovendo in disaccordo con la norma statale» e di «sospendere subito la pianificazione turistica delle aree demaniali», ovvero i Piani delle Coste. 
«L’incontro è stato sicuramente importante e propedeutico a fare chiarezza sul tema della scarsità o meno della risorsa demaniale a livello territoriale e nazionale» ha detto poi Maurizio Rustignoli, presidente Fiba Confesercenti. «Siamo assolutamente fiduciosi – ha proseguito - che nei prossimi mesi si possa dunque confermare ciò che sosteniamo da tempo: nel nostro Paese non esiste la scarsità della risorsa spiaggia e dunque si può procedere ad una diversa applicazione della direttiva Bolkestein sul riordino delle concessioni».

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