Fragole e fave già in tavola, il caldo anomalo anticipa la primavera. Allarme coltivazioni: «In Puglia persi 3 miliardi di euro»

Fragole e fave già in tavola, il caldo anomalo anticipa la primavera. Allarme coltivazioni: «In Puglia persi 3 miliardi di euro»
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Sabato 15 Febbraio 2020, 12:37

La primavera gioca d'anticipo e Coldiretti lancia l'allarme sulle coltivazioni di Puglia. Fragole, zucchine, asparagi e fave sono già comparse sui banchi dei mercati, con netto anticipo rispetto alla stagionalità tradizionale. Il monitoraggio fatto dall'associazione nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica consegna dati choc sugli effetti concreti dei cambiamenti climatici in un inverno che persino in Antartide ha fatto registrare temperature anomale e fino ai 20 gradi. 

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«Lo scenario in Puglia è primaverile con mandorli, biancospini e mimose fioriti, albicocchi e peschi con infiorescenze al 50%, mentre sui banchi sono già pronti per il consumo fragole, zucchine, asparagi, pomodori ciliegino, broccoletti, cavolfiori e cime di rapa con una anticipazione in alcuni casi di oltre un mese rispetto ai tempi normali di raccolta, mentre il grano duro risulta ingiallito» denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

«Il caldo anomalo – sottolinea ancora la Coldiretti – ha stravolto completamente i normali cicli colturali e di conseguenza anche le offerte stagionali presenti su scaffali e bancarelle in questo periodo dell’anno. Per non cadere nell’inganno del falso made in Italy è importante tuttavia verificare sempre l’origine nazionale in etichetta che – precisa la Coldiretti – è obbligatoria per la frutta e verdura e privilegiare gli acquisti direttamente dagli agricoltori nelle aziende o nei mercati di campagna Amica dove i prodotti sono anche piu’ freschi e durano di più».

In Puglia la disponibilità di acqua negli invasi – aggiunge Coldiretti Puglia - è addirittura dimezzata in 12 mesi con circa 140 milioni di metri cubi, contro i 280 di un anno fa secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Anbi.

«Le aree pugliesi esposte al rischio desertificazione sono pari al 57% - continua Muraglia – e il conto pagato dall’agricoltura, soggetta ai cambiamenti climatici e alla siccità è salato. Il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi, ma intense e il repentino passaggio dal sereno al maltempo, con bruschi crolli o innalzamenti delle temperature, sono all’ordine del giorno e arrecano danni gravi alle colture nelle aree più colpite dal clima pazzo. L’agricoltura – conclude – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con una perdita in Puglia di oltre 3 miliardi di euro nel corso del decennio tra produzione agricola, strutture e infrastrutture rurali».

 

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