In base al monitoraggio dell'Agenzia Nazionale dei servizi sanitari regionali (Agenas), a livello giornaliero, il tasso di occupazione delle intensive registra un calo in Abruzzo (al 12%) e Toscana (13%). L'occupazione dei posti nei reparti di area non critica, a livello giornaliero, sale in dieci regioni e in diciassette supera la soglia del 15%.
Puglia lontana dalla soglia critica
Nel dettaglio, questa la situazione delle regioni in cui il tasso di occupazione è in aumento, con differenti percentuali: Basilicata (17%), Campania (16%), Emilia Romagna (15%), Lazio (18%), Provincia Autonoma di Trento (19%), Puglia (9%), Sicilia (20%), Toscana (12%), Umbria (18%), Valle d'Aosta (29%). È in calo, ma ampiamente oltre la soglia del 15%, in Calabria (29%). È stabile ma oltre soglia in Friuli Venezia Giulia (22%), Liguria (28%), Lombardia (18%), Marche (22%), Provincia Autonoma di Bolzano (16%), Piemonte (20%), Veneto (19%).
Chi rischia di passare in giallo
Considerando queste variazioni, le regioni che superano la soglia del 15% per l'occupazione dei reparti (considerato uno dei parametri per il passaggio di colore della regione in giallo) sono: Basilicata (17%), Campania (16%), Calabria (29%), Emilia Romagna (15%), Friuli Venezia Giulia (22%), Lazio (18%), Liguria (28%), Lombardia (18%), Marche (22%), Provincia Autonoma di Bolzano (16%), Provincia Autonoma di Trento (19%), Piemonte (20%), Sicilia (20%), Toscana (12%), Umbria (18%), Valle d'Aosta (29%) e Veneto (19%).
I parametri
Tre parametri determinano il colore della regione: incidenza di casi ogni 100mila abitanti, occupazione dei posti letto in area medica (ricoveri ordinari) e occupazione delle rianimazioni (terapie intensive). Per passare in zona gialla occorre superare contemporaneamente tre criteri: 50 casi per 100mila abitanti; 15% di posti letto occupati in area medica e il 10% in terapia intensiva. Per il salto in zona arancione occorre superare le seguenti soglie, insieme: 150 per 100mila abitanti; 30% dei posti letto in area medica, 20% nelle intensive.