Il pericolo corre sul web: il bilancio di un anno di attività della Polizia postale. Indagini su tremila casi

Il pericolo corre sul web: il bilancio di un anno di attività della Polizia postale. Indagini su tremila casi
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Martedì 5 Gennaio 2021, 07:42 - Ultimo aggiornamento: 10:38

Cyberbullismo, pedopornografia, truffe online, incursione nelle piattaforme dedicate alla Dad (didattica a distanza) e cybericiclaggio: i rischi corrono sul web. Soprattutto nell'anno del Covid che ha visto la maggior parte della vita degli italiani trasferirsi on line. Tra le pieghe dello smartworking, dei webinar, delle video call e dei social network si è insinuata, tuttavia, la cyber-criminalità. E nell'arco di undici mesi l'esposizione ai rischi e alle aggressioni sul web sono aumentate in maniera esponenziale. Tanto che in Puglia nel 2020 la Polizia postale e delle Comunicazioni ha indagato su 2.935 casi, tra pedopornografia, diffamazioni e truffe on line, stalking e revenge porn, denunciando 736 persone, arrestandone 4 ed eseguendo 63 perquisizioni. Attacchi informatici in molti casi diretti a colpire il patrimonio personale dei cittadini, così come l'integrità del tessuto economico-produttivo del Paese. Ma anche la regolarità dei servizi pubblici essenziali. Temi di grande attualità anche il revenge porn e l'hate speech. Ma a finire sotto attacco sul web è stata soprattutto la sicurezza e la libertà personale di adulti e ragazzi, con particolare riferimento alla protezione dei bambini e delle persone più vulnerabili. E proprio nel corso del 2020 il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online ha confermato il ruolo centrale della Polizia Postale e delle Comunicazioni nella lotta alla pedofilia e pornografia minorile online.


Nel dettaglio, se con la sospensione delle attività scolastiche e la conseguente attivazione della didattica a distanza per tutti gli istituti, molteplici sono state le segnalazioni relative a episodi di intrusione nelle piattaforme dedicate alla Dad, allarmante è il risultato del monitoraggio svolto dagli agenti informatici anche sulle app di messaggistica istantanea, al fine di individuare i responsabili degli accessi non autorizzati, accertando la presenza di gruppi dedicati. E a livello nazionale, i reati relativi allo sfruttamento e all'adescamento di minori online sono aumentati del 110% rispetto all'anno precedente: 69 le persone arrestate (+86,48%) e 1.192 quelle indagate (+93.9%).


In Puglia, con riferimento alle indagini sulla pedopornografia, gli agenti si sono occupati di 35 casi con 75 indagati, 48 perquisizioni, 2 persone arrestate e 9.189 Gb di materiale sequestrato. E in questo ambito, determinante è stato l'esito dell'operazione Luna Park. Dopo due anni di indagini sotto copertura nel web, infatti, la polizia postale di Milano, ha identificato 432 utenti che condividevano su applicazioni di messaggistica istantanea foto e video pedopornografici, anche di neonati. Dei 159 gruppi individuati, 16 erano delle vere e proprie associazioni per delinquere, composte da promotori, organizzatori e partecipi, con ruoli e compiti ben definiti.

Sono stati 81, dunque, gli italiani identificati e 351 gli utenti stranieri coinvolti nell'indagine, alcuni dei quali tratti in arresto nei loro Paesi di origine. Ma il fenomeno ha riguardato anche alcune delle province pugliesi, dove sono state eseguite quattro perquisizioni - 3 nella provincia di Bari e una nella provincia di Taranto - e sono stati sequestrati cinque smatphone in uso agli indagati di età compresa tra 18 e 50 anni circa e tutti disoccupati, i quali sono stati deferiti all'autorità giudiziaria e il materiale sequestrato posto a disposizione degli inquirenti. Rilevanti anche gli esiti dell'operazione Pay to see. Le indagini hanno preso il via a seguito della denuncia di un genitore che aveva trovato sul cellulare della figlia una chat contenente un listino prezzi per prestazioni di natura sessuale online. La Polizia postale di Bari e Foggia ha, dunque, eseguito 21 perquisizioni su tutto il territorio nazionale anche nei confronti di diversi minori che avevano acquistato i servizi offerti dall'adolescente.


Con riferimento agli altri reati on line scoperti dalla polizia postale pugliese, ci sono 1.631 truffe con complessivi 266 indagati e un arrestato, 115 casi di diffamazione on line, 16 di stalking, tre di revenge porn e 34 di sextortion. Il fenomeno delle truffe online, che in tutta Italia ha riguardato 98mila casi, si è concentrato soprattutto nei primi mesi dell'anno, quando a seguito dell'esplosione della pandemia sono stati riscontrati numerosi casi di truffe online nella vendita di dispositivi di protezione individuale: mascherine, guanti, liquidi igienizzanti messi in vendita su siti di e-commerce truffaldini. Ma sono state anche raccolte numerose segnalazioni e avviate altrettante attività d'indagine, inerenti le false raccolte fondi, poste in essere attraverso siti web apparentemente riconducibili ad enti ospedalieri o accreditate da falsi patrocini di istituzioni o enti Pubblici. Contemporaneamente alla chiusura dei luoghi di lavoro a seguito dell'introduzione delle misure di contenimento del virus, inoltre, è stato osservato un incremento del fenomeno dei falsi annunci di lavoro.
Particolare attenzione è stata indirizzata, ancora, all'attività di prevenzione e contrasto al revenge porn con 126 casi trattati e 59 denunciati. Ma anche alla diffamazione on line con 2.234 casi e 906 persone denunciate. Sono in tutto 143, invece, i casi relativi allo stalking in tutta Italia con 7 arrestati e 73 denunciati e alla cosiddetta sextortion con 636 casi trattati, una persona arrestata e 36 denunciate. Anche nella repressione dei reati di minacce e molestie, perpetrate attraverso i social, infine l'impegno della polizia postale è stato massimo con 1001 casi trattati, 2 arrestati e 270 persone denunciate.

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