Politiche, sprint del Terzo polo: Renzi e Calenda stringono l'accordo con Cassano

Politiche, sprint del Terzo polo: Renzi e Calenda stringono l'accordo con Cassano
di Alessandra LUPO
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Sabato 20 Agosto 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:01

L’ufficialità non è ancora arrivata, ma saranno Teresa Bellanova e Matteo Renzi a guidare da capolista i plurinominali al Senato per il Terzo Polo. Una scelta che in Puglia vedrà quindi la viceministra spendersi in prima persona. In campo, dunque, anche il leader di Italia Viva, mentre la ministra Mara Carfagna correrà in tutti i collegi plurinominali della Camera. La squadra pugliese di Renzi e Calenda mette a segno un altro punto: dopo settimane di trattativa, porta a casa l’accordo con Puglia Popolare, che vedrà la candidatura di Massimo Cassano
Il leader del movimento regionale che appoggiò Michele Emiliano alle ultime Regionali (e che è anche direttore generale di Arpal Puglia) sarà, infatti, secondo dopo Mara Carfagna nel listino del plurinominale alla Camera per il collegio barese. Cassano porterà ovviamente con sé i suoi, che occuperanno varie postazioni agli uninominali per i quali hanno già dato la loro disponibilità. I nomi sono tanti, si parla di Carlo Laurano nella Bat, di Luigi Mazzei a Lecce in una lista quasi ultimata. E sempre con il Terzo Polo ci sarà anche il tarantino Massimiliano Stellato, consigliere regionale nella maggioranza Emiliano e tra i banchi dell’opposizione nel capoluogo jonico, dove alle ultime comunali sostenne il candidato del centrodestra Walter Musillo. 

Le sorprese

La corsa a individuare personalità di spessore, fra vecchi e nuovi volti, però non si ferma e potrebbe riservare non poche sorprese a livello pugliese. I bene informati danno in avvicinamento a Calenda l’ex assessore regionale ed europarlamentare Elena Gentile. Nelle liste, poi, troverebbero posto le donne di Italia Viva, a partire dalla co-coordinatrice Ada Fiore, ex sindaco di Corigliano d’Otranto, che sarà certamente candidata; Tiziana Palmisano, coordinatrice fasanese del partito; la tarantina Maria Vittoria Colapietro; la foggiana Rosa Cicolella e la barese Anna Maria Gentile. Tra i dirigenti uomini, invece, sono dati per certi i nomi del co-coordinatore regionale Massimo Toma, salentino, e dei tarantini Vincenzo Angelini e Lorenzo Frattarolo, di Ruggiero Crudele (Bat), del foggiano Aldo Ragni e del gravinese Nicola Lagreca.
Ma in tanti sono in attesa di capire se tra i “big” del progetto di Renzi e Calenda ci sarà anche Dario Stefàno, che ha abbandonato Enrico Letta sbattendo la porta contro le decisioni pugliesi sul civismo.

Dopo aver utilizzato parole di lode per il Terzo Polo, il senatore uscente non si è infatti ancora pronunciato su un possibile contributo o su una sua candidatura. Quel che è certo, però, è che intanto il dopo-Stefàno ieri ha fatto irruzione nella campagna elettorale del Pd. E il suo abbandono presto potrebbe cambiare anche altri assetti. Il movimento regionale “La Puglia in più”, infatti, guidato dal senatore ha fatto sapere che alle Politiche non sosterrà il partito Dem. «Non sosterremo un Pd che ha abbandonato i valori costitutivi e in Puglia si è fatto strumento di Emiliano e del civismo opaco», si legge in una nota. «La scelta di appaltare da tempo la governance del Pd regionale a Emiliano, con la complicità e la compiacenza dei soliti dirigenti locali, ha azzerato l’entusiasmo, ha prodotto nel tempo una desertificazione nei circoli e aperto grosse ferite nelle realtà locali in cui sempre più spesso è il cosiddetto “civismo di Emiliano” a creare divisioni nelle sezioni o a fare la guerra a quelle liste animate dagli iscritti del Pd che sono costruite intorno a una idea sana del centrosinistra. Nardò docet». La rottura quindi non riguarda solo Stefàno ma anche i suoi, posizionati per altro in vari enti della provincia leccese dove l’allontanamento dal Pd potrebbe modificare una serie di equilibri. 

In Provincia, ad esempio, il movimento di Stefàno è rappresentato dal Germano Santacroce, che è anche assessore a Taviano. Nel Comune di San Donato dall’assessore Anna Rita Perrone. A Presicce dal consigliere comunale Alberto Cazzato. Ma è soprattutto a Lecce che un eventuale abbandono del Pd da parte del gruppo potrebbe portare cambiamenti. A Palazzo Carafa, infatti, fa capo a Stefàno il consigliere di maggioranza Saverio Citraro. Se Citraro decidesse di lasciare i banchi dei Dem potrebbe comportare non pochi problemi alla maggioranza di Carlo Salvemini, che ha già visto vari cambi tra i gruppi con conseguente e importante spostamento di equilibri in giunta. 

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