Tra le missioni chiave del Pnrr c'è la rivoluzione green. E la Puglia ha già le sue carte da giocare

Tra le missioni chiave del Pnrr c'è la rivoluzione green. E la Puglia ha già le sue carte da giocare
di Alessio PIGNATELLI
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Mercoledì 27 Ottobre 2021, 10:38 - Ultimo aggiornamento: 11:34

Rivoluzione verde, transizione ecologica, operazione green. Comunque la si chiami, è una delle missioni principali del Piano nazionale di ripresa e resilienza. E in Puglia, dove il mantra della decarbonizzazione è antecedente pure al Next Generation Eu, assumerà una rilevanza particolare. La misura nazionale stanzia complessivamente più di 68 miliardi di cui 59,4 miliardi dal dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 9,1 miliardi dal Fondo complementare. Come per tutti gli interventi sostenuti dal Piano, occorre però accelerare con i progetti schivando gli ostacoli. Per intendersi: rinnovabili e idrogeno verde saranno i cardini della spinta.
Come detto, la Puglia precorre alcune linee guida. Lo ha dovuto fare - o comunque ha deciso di provarci - per un motivo molto banale: i grandi insediamenti energetici e industriali, dall'ex Ilva alla Raffineria passando per la centrale termoelettrica a carbone, stanno imboccando il sentiero della decarbonizzazione e diverse aziende del settore rinnovabili sono attratte per investire in una terra ideale per condizioni climatiche.

La partita dell'ex Ilva

E allora il Pnrr potrebbe rimpolpare e aumentare questa forza centrifuga. A partire dal colosso industriale dell'ex Ilva di Taranto che dovrebbe rappresentare il simbolo di questa impostazione. Condizionale d'obbligo. Da anni il Siderurgico vive uno stallo pericoloso e l'ingresso dello Stato nella società Acciaierie d'Italia ha proprio questo intento: cambiare il paradigma della fabbrica. Almeno nelle intenzioni perché, finora, sul nuovo piano industriale non ci sono stati effetti concreti. Ma dalle parole del ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, si evince che c'è proprio l'obiettivo di sfruttare i fondi europei: i capisaldi sono quelli definiti nell'accordo di dicembre scorso con la costruzione di un forno elettrico alimentato da preridotto (Dri) prodotto da un nuovo impianto. «Gli investimenti stimati, in funzione delle scelte tecniche, variano da 900 a 1.500 milioni di euro. La copertura finanziaria degli investimenti necessari all'avvio della produzione di Dri può essere assicurata dalle risorse del Pnrr che alloca, 2 miliardi di euro a valere sull'investimento 3.2 Utilizzo dell'idrogeno in settori hard-to-abate».

Idrogeno e rinnovabili

Idrogeno che in Puglia è già ampiamente protagonista nei programmi a stretto giro tra cui la Green Hydrogen Valley per la produzione di idrogeno da fotovoltaico. Significherà produrre a chilometro zero il prezioso vettore per servire l'industria locale e la mobilità sostenibile. Edison e Snam hanno siglato, insieme a Saipem e Alboran Hydrogen, un memorandum of understanding per la messa in opera del progetto e realizzare tre impianti di produzione di idrogeno per complessivi 220 Mw alimentati da una generazione fotovoltaica per una potenza totale di 380 Mw nei territori di Brindisi, Taranto e Cerignola.
Obiettivo? Contribuire ad accelerare la diffusione dell'idrogeno verde, protagonista della decarbonizzazione europea, nel mix energetico nazionale in modo da raggiungere i target italiani e europei al 2050 di neutralità climatica. Inevitabile, allora, riallacciarsi proprio all'ex Ilva di Taranto. E, all'interno del Pnrr, ci sarà anche l'avvio della sperimentazione della prima linea ferroviaria a idrogeno tra Lecce e Gallipoli: «Un progetto da 50 milioni di euro», al quale l'onorevole Teresa Bellanova ha fatto cenno di recente.
Proposte, idee e progetti che si inseriscono nello scenario di una regione al primo posto per la produzione di energia pulita da fonti eoliche e fotovoltaiche e al terzo posto per le bioenergie. «Dobbiamo trovare strade comuni per massicci interventi nel campo della rigenerazione urbana - ha detto il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani - riveste importanza fondamentale nell'ottica di centrare gli obiettivi fissati sulla strada della Transizione Energetica. Il nostro Paese ha adottato un Pnrr coraggioso, innovativo, di rottura rispetto al passato». Una rottura con le scelte passate, forse inevitabile vista la direzione che l'economia sta prendendo ovunque, nel mondo occidentale: esattamente quello che la Puglia sta cercando di fare, anche grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza.

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